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il Fatto Quotidiano
15 Ottobre 2025
Il fatto di domani
La giornata in cinque minuti

GAZA, MEDIA: “IL VALICO DI RAFAH RIAPRIRÀ DOMANI”. NETANYAHU: “SENZA DISARMO DI HAMAS SI SCATENERÀ L’INFERNO”. Israele dovrebbe tenere chiuso il valico di Rafah fino a domani: oggi, da quel varco, non è passato alcun camion carico di aiuti umanitari. I beni per la popolazione dovrebbe passare da Kerem Shalom. La decisione su Rafah è in bilico da ieri: la chiusura era stata annunciata ieri da Tel Aviv come sanzione per la mancata consegna delle salme degli ostaggi israeliani (al momento solo 7 su 21) da parte di Hamas. Ma oggi intorno alle 8 era arrivata la retromarcia con l’annuncio della riapertura del valico. Intorno alle 10 il nuovo passo indietro: secondo una fonte della sicurezza israeliana, citata da Ynet, “il valico di Rafah non aprirà oggi”, probabilmente neanche domani e “non si sa quando verrà aperto”. Tuttavia, secondo la stessa fonte, 600 camion di aiuti umanitari stanno entrando dal valico di Kerem Shalom. Secondo l’emittente televisiva israeliana Kan, invece, il governo aveva deciso di revocare le sanzioni e riaprire il valico. Una decisione maturata dopo la restituzione nella notte, da parte di Hamas, di altri 4 corpi di ostaggi deceduti. Ma una delle quattro salme consegnate nella notte da Hamas non sarebbe un ostaggio israeliano, bensì un palestinese. Resta l’incertezza, su Rafah: secondo il Times of Israel riaprirà domani, per consentire l’ingresso di cittadini e beni umanitari, sotto la supervisione dell’European Union Border Assistance Mission (Eubam). Secondo media del Qatar, Hamas consegnerà all’Idf questa sera le salme di altri cinque ostaggi uccisi. Stando al negoziatore israeliano per i prigionieri di guerra, Gershon Baskin, il problema è uno: i comandanti di Hamas che hanno seppellito i corpi degli ostaggi sono morti, e nessuno sa dove siano le salme. Baskin ha dichiarato alla Cbs di avere avvisato l’inviato speciale americano: “Gli israeliani stanno già urlando che Hamas sta violando l’accordo. Steve Witkoff mi ha detto: ‘Non permetteremo che ciò accada’”. Oltre alle salme degli ostaggi, la tregua a Gaza è minata dalle armi in mano ad Hamas: “Se non accetterà di disarmarsi, si scatenerà l’inferno”, ha annunciato Benjamin Netanyahu. Sul Fatto di domani vi racconteremo è che punto è la tregua su Gaza.


VERTICE NATO, IL MINISTRO USA HEGSETH BACCHETTA L’EUROPA: “TUTTI SOSTENGANO L’UCRAINA, SENZA SCROCCONI”. CACCIA TEDESCHI NELLA BASE POLACCA PER DIFENDERE IL FIANCO EST. Alla riunione di Bruxelles con i ministri della Difesa dell’Alleanza, la linea della Nato sulla guerra in Ucraina resta le medesima: più armi per Kiev, per aumentare la deterrenza contro Mosca e indurre Putin alla tregua. Sullo sfondo, la possibilità dei missili Tomahawk made in Usa consegnati a Kiev. Una mossa altamente sgradita al Cremlino: la decisione potrebbe essere presa già venerdì durante l’incontro tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky. Se la Russia non concederà la tregua, gli Stati Uniti sarebbero pronti ad imporre “dei costi per la sua continua aggressione”, “in modi che solo gli Stati Uniti possono fare”, ha dichiarato il segretario della Guerra Usa Pete Hegseth. L’uomo di Trump ha esortato i governi europei a dare il contributo per il riarmo e il sostegno all’Ucraina: “Tutti i Paesi seduti a questo tavolo, senza scrocconi”. Il segretario della Nato Mark Rutte ha ribadito l’impegno a sostenere Kiev, “in linea con l’anno scorso”: “fornire all’Ucraina le armi statunitensi di cui ha davvero bisogno per proteggere il suo popolo è fondamentale”, ha aggiunto l’ex premier olandese, “molto felice” per il meeting di venerdì tra Zelensky Trump. I due leader discuteranno anche dei Tomahawk, missili da crociera in grado di colpire in profondità, fino a 2 mila 500 chilometri. Mentre la Germania è già sulla via del riarmo come chiede la Nato: Berlino schiererà caccia Eurofighter nella base militare polacca di Malbork per proteggere il fianco orientale della Nato. Investirà anche 10 miliardi di euro in droni, come ha annunciato il ministro della Difesa Boris Pistorius. Sul Fatto di domani le ultime notizia dal vertice Nato e gli scenari sul riarmo.


UCCISA DAL COMPAGNO MENTRE LA POLIZIA FA IRRUZIONE IN CASA: L’ULTIMA VITTIMA DI FEMMINICIDIO È PAMELA GENINI. È morta ieri sera a Milano, uccisa a coltellate dal compagno Gianluca Soncin. Almeno 24 fendenti, secondo le prime ricostruzioni, sferrati sul terrazzino dell’abitazione della ragazza, 29enne, nel quartiere Gorla alla periferia nord. Le forze dell’ordine, allertate dai vicini e dall’ex fidanzato, hanno tardato di un soffio: intorno alle 22 hanno sfondato la porta irrompendo nell’appartamento mentre l’uomo sferrava le ultime coltellate. Poi il carnefice ha tentato il suicidio colpendosi alla gola con il coltello: è in gravi condizioni ma non sarebbe in pericolo di vita. Agli agenti, la risposta al citofono era giunta da Pamela Genini: “E’ Glovo”, aveva detto a Soncin per non farlo insospettire, subito prima del delitto. Ma non c’è stato tempo per salvarla. La ragazza lavorava come modella e imprenditrice, molto attiva sui social. L’uomo, 52 anni, è stato fermato nella notte per omicidio aggravato. La pm di Milano Alessia Menegazzo, con l’aggiunta Letizia Mannella, ha contestato le aggravanti della premeditazione e dello stalking. Sembra che la donna volesse rompere la relazione, secondo quanto riferito dall’ex compagno di Pamela Genini. Lei e Soncin avevano una relazione da qualche mese e stavano attraversando un periodo di crisi, secondo quanto trapela. L’uomo sarebbe entrato nell’appartamento della ragazza usando una copia delle chiavi che aveva fatto di nascosto. Sul Fatto Quotidiano la cronaca e l’approfondimento dell’ennesimo femminicidio.


LE ALTRE NOTIZIE CHE LEGGERETE

Grecia, Parlamento al voto sulla legge che legalizza la giornata lavorativa da 13 ore. Sindacati: “È la schiavitù moderna”. Il Paese ieri è stato paralizzato da sciopero generale di 24 ore, il secondo dopo quello del primo ottobre, per chiedere al governo di ritirare la misura “degna del Medio Evo”. Malgrado la piazza, gli analisti prevedono l’approvazione della legge, oggi stesso o domani mattina. favorevole il partito Nea Democratia del premier di centrodestra Kyriakos Mitsotakis. La misura, pur confermando l’orario di lavoro di otto ore al giorno, prevede la possibilità su base volontaria di arrivare fino a 13 ore, per un massimo di 37 giorni all’anno.

Eredità Agnelli, “l’Avvocato voleva donare un quarto delle quote al figlio Edoardo, 24 ore prima del suicidio”. Nei documenti dell’inchiesta penale spunta la bozza notarile, datata 14 novembre 2000, dell’atto con cui il capofamiglia cedeva in nuda proprietà il 25% della società Dicembre, la cassaforte del gruppo. La stessa fetta di patrimonio prevista dal testamento ignorato (e nascosto) per 27 anni.

L’evasione fiscale nel 2022 torna sopra i 100 miliardi, cresce il nero su affitti e imprese. Gli autonomi evadono il 60% del dovuto. La Relazione della Commissione nominata dal Mef: il tax gap scende al 17%, ma l’ammontare complessivo risale verso i livelli pre-pandemia. Continua ad aumentare il fenomeno di chi dichiara ma non versa. Il vero banco di prova sarà il 2023, anno per cui la Ue ha stimato un aumento dell’evasione Iva.

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