Per visualizzare nel browser clicca qui
il Fatto Quotidiano
1 Luglio 2025
Il fatto di domani
La giornata in cinque minuti

GUERRA RUSSIA-UCRAINA, IN GIUGNO L’AVANZATA PIÙ GRANDE DI MOSCA. DIPLOMAZIA, DIALOGO MACRON-PUTIN. ESPLODE UNA PETROLIERA AL LARGO DELLA LIBIA, KIEV: “FACEVA PARTE DELLA FLOTTA OMBRA DEL CREMLINO”. In attesa di un ipotetico terzo round di colloqui a Istanbul tra Mosca e Kiev il conflitto prosegue. Secondo una analisi dell’agenzia Afp sui dati forniti dall’Institute for the Study of War (ISW),l’esercito russo ha compiuto a giugno la sua più grande avanzata in territorio ucraino da novembre, e ha accelerato la sua avanzata per il terzo mese consecutivo. Il nuovo obiettivo, come ha confermato il presidente Putin, è conquistare la città di Sumy. Kiev risponde con raid aerei in territorio russo ed ha colpito una fabbrica di droni a Izhevsk, a oltre mille chilometri dal confine: secondo fonti russe, ci sono stati tre morti e 35 feriti. Nell’ambito della diplomazia, si segnala il dialogo telefonico di due ore tra il presidente francese Macron e Putin. Sul Fatto di domani leggerete le novità sul conflitto nell’Est, e sull’ennesima esplosione di una petroliera nel Mediterraneo. Si tratta del quinto caso sospetto. La nave Vilamoura ha subito danni al largo delle coste libiche; aveva fatto scalo nelle scorse settimane nei porti russi, tra cui Ust’-Luga e Novorossijsk, per caricare petrolio kazako. Nei mesi scorsi era stata ipotizzata una operazione dei servizi segreti ucraini per colpire la flotta-ombra di Mosca che serve ad aggirare le sanzioni. La direzione generale dell’intelligence ucraina, l’Hur, afferma che la Vilamoura faceva parte proprio di quel gruppo di imbarcazioni utilizzate dal Cremlino, circa 1.000 navi, per esportare segretamente petrolio e prodotti petroliferi.


DAZI, L’UE CERCA UN ACCORDO CON GLI USA. IL FINANCIAL TIMES: “L’EUROPA INASPRISCE LA SUA POSIZIONE”. L’INDIA PRONTA A FIRMARE UN’INTESA PER EVITARE GABELLE AL 26%. Il commissario Ue al Commercio, Sefcovic, dovrà trovare a Washington un accordo sui dazi che possa andar bene all’Unione. Il Financial Times anticipa: “Le capitali europee hanno inasprito la loro posizione nei negoziati commerciali con Trump, insistendo affinché gli Stati Uniti abbandonino immediatamente le tariffe doganali sull’UE come parte di qualsiasi accordo quadro”. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani: “Una guerra commerciale non conviene a nessuno, non conviene neanche agli Stati Uniti. É ovvio che bisogna trovare un accordo e il 10% è una percentuale accettabile”. Sempre secondo il Financial Times, l’amministrazione Trump sta ridimensionando le sue ambizioni per gli accordi commerciali con i paesi stranieri, puntando a intese più limitate per evitare l’imminente reimposizione dei dazi. I paesi che raggiungeranno accordi limitati saranno risparmiati dai dazi reciproci più severi, anche se dovrebbe restare in vigore l’attuale imposta del 10%. Non è solo l’Europa a giocare questa partita. Già questa settimana, sempre secondo FT, l’India potrebbe firmare un accordo provvisorio con gli Stati Uniti per evitare dazi del 26 per cento preannunciati da Trump a inizio aprile sui prodotti agricoli, inclusi grano e latticini. Sul Fatto di domani potrete leggere le ultime analisi sulla questione dei dazi tra Stati Uniti e resto del mondo.


ISRAELE-HAMAS, TRUMP ATTENDE NETANYAHU A WASHINGTON E DICHIARA: “SPERIAMO IN ACCORDO NELA PROSSIMA SETTIMANA”. SI PUNTA ALLA TREGUA IN CAMBIO DELLA LIBERAZIONE DEGLI OSTAGGI. Il primo ministro israeliano, Netanyahu, ha confermato che il 7 luglio vedrà negli Stati Uniti l’omologo Donald Trump. Proprio il capo della Casa Bianca ha auspicato che “entro la prossima settimana” possa arrivare la notizia di una tregua nella Striscia di Gaza, dove l’esercito israeliano è entrato e combatte in seguito al massacro del 7 ottobre firmato da Hamas. Anche fonti israeliane parlano di “colloqui ravvicinati entro pochi giorni, il che porterebbe a una possibile svolta verso un accordo sulla liberazione degli ostaggi e la tregua a Gaza”. Dalla riunione del gabinetto di sicurezza israeliano è emerso che l’opzione preferita dal premier Netanyahu sarebbe quella di raggiungere un accordo e riportare a casa tutti gli ostaggi (49, di cui solo 20 sono ancora vivi). Intanto le operazioni militari proseguono: al Jazeera, che riporta le notizie fornite dagli organismi controllati da Hamas, parla di 51 palestinesi uccisi a Gaza dopo gli attacchi israeliani avviati all’alba. Sul giornale di domani troverete un approfondimento sulla guerra nella Striscia con interviste e testimonianze.


LE ALTRE NOTIZIE CHE LEGGERETE

Strage di Bologna, condanna definitiva all’ergastolo per Paolo Bellini. L’ex esponente di Avanguardia Nazionale è accusato di concorso nella strage alla stazione del capoluogo emiliano, avvenuta il 2 agosto 1980, che causò 85 vittime. A confermare la condanna sono stati i giudici della sesta sezione della Cassazione, che hanno anche ribadito la condanna a sei anni per l’ex capitano dei carabinieri Piergiorgio Segatel, per depistaggio, e a quattro anni per Domenico Catracchia, amministratore di alcuni condomini di via Gradoli a Roma, per false informazioni al pubblico ministero.

Stati Uniti, Trump e la “deportazione” di Musk: “Ci darò un’occhiata”. Con questa battuta Donald Trump ha risposto a chi gli chiedeva della possibilità di deportare Elon Musk. Il miliardario è nato in Sudafrica e successivamente è divenuto cittadino americano.
Fra Trump e Musk nelle scorse settimane la tensione è salita con le critiche del patron di Tesla al piano economico del presidente. Trump ha aggiunto: “Elon Musk è arrabbiato per i crediti alle auto elettriche ma potrebbe perdere molto più di quelli”.

Violenza sessuale su una studentessa, processo a Ciro Grillo e tre suoi amici: chiesti nove anni di carcere. Questa la pena che il procuratore di Tempio Pausania, Gregorio Capasso, ha chiesto per Ciro Grillo, Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsiglia, accusati di violenza sessuale di gruppo nei confronti di una studentessa italo-norvegese. Il presunto stupro sarebbe avvenuto nella notte tra il 16 e il 17 luglio 2019 a Porto Cervo, nel residence di proprietà della famiglia Grillo. Il procuratore ha chiesto la concessione delle attenuanti generiche per i quattro imputati. Nessuno di loro era presente in aula.

Scopri l'offerta
Per disiscriverti da questa newsletter clicca qui