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il Fatto Quotidiano
9 Settembre 2021
Giustizia di fatto

Benvenuti alla newsletter Giustizia di Fatto n°54. Partiamo come sempre dal conteggio dei nuovi indagati per corruzione e mafia. Dal primo gennaio 2021 a oggi i nuovi indagati per corruzione ammontano a 399 mentre quelli per reati di mafia (incluso il favoreggiamento) salgono a quota 1.454. Continua a salire anche il numero dei femminicidi: secondo il conteggio tenuto da Elisabetta Reguitti, che ci aggiorna con un suo articolo, questa settimana sale a 70. Giustizia di Fatto riparte dopo la pausa estiva con un’inchiesta firmata da Francesco Casula che si svilupperà per tutto il mese di settembre: come si muove in Italia la “mafia silente”. Le organizzazioni criminali sempre più spesso indossano un abito pulito che le rende parte del contesto in cui operano. Ovviamente non è l’obiettivo delle cosche a essere cambiato, ma i metodi e le modalità per raggiungerlo.

Con Lucio Musolino ci spostiamo in Calabria: rischia di allargarsi l’inchiesta sui brogli a Reggio Calabria in cui è indagato l’ex consigliere comunale Nino Castorina (Pd). Dalla Calabria alla Campania. Per la precisione a Benevento: Vincenzo Iurillo ci racconta che l’ex moglie di un imprenditore rivela come si organizzava con l’Agenzia delle dogane per sveltire le pratiche. Infine, tornano gli Insider di Antonella Mascali sulla magistratura. “Hanno già pagato con le dimissioni”: i consiglieri del Csm coinvolti nel caso Palamara e intercettati con lui all’Hotel Champagne chiedono il proscioglimento nel loro procedimento disciplinare. E ancora: che fine ha fatto la lettera anonima che accompagnava i verbali di Piero Amara, l’uomo che ha raccontato l’esistenza della presunta loggia Ungheria, inviati al Fatto Quotidiano?

Buona lettura.

A cura di Antonio Massari

L'inchiesta del mese

Non violente, ripulite e “silenti”: per mantenere il potere alle mafie oggi basta la presenza

Le organizzazioni criminali hanno dismesso i panni predatori che per anni hanno segnato la vita del Paese, per indossare un abito pulito che le rendesse parte del contesto in cui operano. Non è l’obiettivo delle cosche a essere cambiato, ma i metodi e le modalità per raggiungerlo

di Francesco Casula

A urne scoperte

Tessere doppie e morti che votano: rischia di allargarsi l’inchiesta sui brogli a Reggio Calabria

L’ex consigliere comunale Nino Castorina lo scorso anno ha vinto le amministrative: con 1500 voti era il primo degli eletti del Partito democratico. Due mesi dopo è stato arrestato. Adesso cominciano a trapelare le intercettazioni che coinvolgono anche alcuni presidenti di seggio, cui l'uomo avrebbe poi voltato le spalle

di Lucio Musolino

Corruzione

Dava mazzette per sveltire le pratiche: l’imprenditore scoperto grazie a una soffiata dell’ex moglie

A Benevento un altro caso di un ex coniuge che rivela particolari scottanti per i magistrati. Il titolare di un'azienda che lavora in materie plastiche pagava un funzionario delle dogane in cambio di facilitazioni burocratiche

di Vincenzo Iurillo

La triste conta

Ada Rotini, Piera Mureso, Angelica Salis e Chiara Ugolini: le donne ammazzate del 2021 ora sono 70

Il caso più trattato dalle cronache è quello della giovane 27enne uccisa nel Veronese da un vicino di casa, che poi ha confessato. Molti altri episodi di violenza non arrivano sui media

di Elisabetta Reguitti

Insider

“Hanno già pagato con le dimissioni”: i consiglieri Csm dell’Hotel Champagne chiedono il proscioglimento

La linea difensiva presentata dai legali dei togati tende a sminuire il loro ruolo nel famoso dopo cena del 9 maggio 2019, dando tutta la responsabilità della macchinazione a Luca Palamara. Lunedì prossimo le ultime arringhe e martedì 14 è attesa la sentenza

di Antonella Mascali

Insider/2

Verbali di Amara, l’azione disciplinare per il pm Storari e il bigliettino “dimenticato”

Il pg della Cassazione ha chiesto a chi indaga sul magistrato carte e documenti. Il procuratore generale, in plenum del Csm, si è scusato pubblicamente per il pizzino anonimo mancante:  è stato “un equivoco da me generato”, cioè che quel foglietto “fosse nel fascicolo disciplinare Contrafatto. Invece, c’è soltanto la documentazione”

di Antonella Mascali

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