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il Fatto Quotidiano
8 Febbraio 2022
Fatto for future

Prosegue l’appuntamento con la newsletter Fatto For Future. Questa settimana, oltre alla consueta rubrica di Luca Mercalli, cominciamo dalle Olimpiadi invernali di Pechino. Si gareggia su piste di neve artificiale al 100%, Elisabetta Ambrosi ci spiega i danni per ambiente e atleti. E nel futuro per gli sport invernali sarà la regola. Nicola Borzi ci parla di uno studio tedesco sulla riduzione delle emissioni delle 25 più grandi multinazionali al mondo: il risultato è un desolante greenwashing.

Nello spazio dedicato alle associazioni ambientaliste, Extinction Rebellion spiega il motivo del blitz con lancio di vernice al ministero della Transizione ecologica. Sempre riguardo a XR, nella sezione video di FQ Extra proponiamo un reportage su chi sono gli attivisti del movimento che, tempo fa, ha fermato il traffico a Roma. Oggi Ultima Generazione – Assemblea Cittadina iniziano lo sciopero della fame: “La settimana scorsa, dopo le due azioni svoltesi al ministero della Transizione ecologica la repressione nei nostri confronti è aumentata, siamo stati costantemente pedinati, intimiditi, trasportati in questura senza una ragione chiara e, infine, trascinati fuori dai nostri appartamenti dalla polizia entrata in casa senza mandato. Questa repressione ci rende impossibile fare qualsiasi altra cosa che iniziare uno sciopero della fame. Rientreremo in azione perché vogliamo assolutamente ottenere un incontro pubblico coi ministri”.

L’associazione Friend of the Sea ci parla della macabra abitudine di mangiare zuppa di pinne, una pratica che porta all’uccisione di 100 milioni di squali. Infine, nella rubrica “Verdi si diventa” ci occupiamo della cancelleria per scuola e ufficio: cosa comprare (e dove) per avere penne, matite, fogli ed evidenziatori sostenibili.

Buona lettura


Pechino è medaglia d’oro delle Olimpiadi artificiali: ecco i rischi

di Elisabetta Ambrosi

Lo spettatore da casa vede solo la pista bianca che fa da contrasto con l’abbigliamento colorato degli atleti. Uguale a quella delle scorse olimpiadi, e di quelle prima ancora. Quello che invece non vede e non vedrà mai di queste olimpiadi di Pechino (e di Yanqing e Zhangjakou) è la distesa impressionante di macchine da neve e kit di raffreddamento – 300 cannoni e 130 generatori di neve a ventola – indispensabili perché lo spettacolo possa svolgersi. Infatti, secondo un rapporto a cura della Loughborough University di Londra, Slippery Slopes. How the Climate change is threatening the winter olympics, i Giochi di Pechino entreranno nella storia come i primi ad avere utilizzato praticamente il 100% di neve artificiale, per una superficie coperta di 800.000 mq e l’utilizzo di 49 milioni di galloni di acqua, utilizzata per produrre 1,2 milioni di metri cubi di neve. Uno sviluppo che, secondo gli scienziati, diventerà la norma mano mano che il pianeta si riscalda. Al di là degli effetti più gravi, dunque, la crisi climatica sta “erodendo la capacità degli sport sulla neve e sul ghiaccio di svolgersi in condizioni naturali, dalle Alpi ai Pirenei, dalle Montagne Rocciose alle Ande”.

(continua a leggere)


Il libro

Paura. Lezioni di sopravvivenza dalla natura selvaggia

Raffaello Cortina editore, pagine 286, euro 22,8

di Daniel T. Blumnstein

La paura, affinata da milioni di anni di selezione naturale, ha mantenuto in vita i nostri antenati. Ma abbiamo ancora molto da imparare su come gestire la nostra risposta al pericolo. Da più di trent’anni, Daniel Blumstein studia le risposte di paura degli animali. Le sue osservazioni portano a una conclusione definitiva: la paura preserva la sicurezza, ma a caro prezzo. Uno stormo di uccelli in cerca di cibo spende energia preziosa prendendo rapidamente il volo quando appare un rapace. Se, da un lato, gli uccelli riescono a fuggire, dall’altro si lasciano alle spalle la loro fonte di cibo. Tra gli esseri umani, la paura è spesso una risposta comprensibile alle fonti di minaccia, ma può comportare un impatto elevato sulla salute e sulla produttività. Approfondendo le origini evolutive e i contesti ecologici della paura tra le specie, Blumstein considera ciò che possiamo imparare dai nostri simili animali, dai loro successi e dai fallimenti. Osservando come gli animali sfruttino l’allarme a proprio vantaggio, possiamo sviluppare nuove strategie per affrontare i rischi senza panico.

Daniel T. Blumstein insegna presso il Department of Ecology and Evolutionary Biology e presso l’Environment and Sustainability Institute della University of California, Los Angeles, dove è condirettore dell’Evolutionary Medicine Program. È membro della Animal Behaviour Society.

Solo buoni propositi

Emissioni, il greenwashing delle 25 multinazionali più grandi al mondo

L'edizione 2022 del rapporto Ccrm sostiene che l'obiettivo “emissioni nette zero” di 25 multinazionali – tra cui Google, Amazon, Ikea ed Enel – che valgono un ventesimo della CO2 globale è una pietosa bugia: al massimo si otterrà un taglio del 40% alla produzione di gas. Così gli obiettivi dell'accordo di Parigi sono a rischio

di Nicola Borzi

Azione pacifica

Extinction Rebellion: “Perché abbiamo lanciato vernice al ministero”

Il dicastero della Transizione dice di voler agire e di essere dalla parte dei cittadini, eppure continua a fare lobbying a livello europeo perché vengano prese posizioni meno stringenti sulla crisi eco-climatica, come ha fatto al G20 e alla COP26 e come ha continuato a fare per inserire il gas e il nucleare nella tassonomia UE delle risorse green

di Extinction Rebellion

La denuncia

Zuppa di pinne: una “prelibatezza” da 100 milioni di squali uccisi

L'associazione Friend of the Sea, oltre alla propria, ha promosso la petizione “Stop Finning - Stop the trade”, sottoscritta da oltre un milione di cittadini europei, per dire basta alla pratica crudele che consiste nel catturare l'animale, privarlo della pinna e rigettarlo in mare a morire

di Friend of the Sea

Verdi si diventa

Scuola e ufficio: come scegliere una cancelleria “eco”

Pennarelli, evidenziatori, matite, fogli colorati, cartoncini: come capire quali cose comprare per non danneggiare l'ambiente? E, soprattutto, dove comprarli? I consigli degli esperti

di Elisabetta Ambrosi

Clima impazzito

Quel vento caldo che alimenta incendi sulle cime (rinsecchite)

In Italia – Il passaggio da gennaio a febbraio è avvenuto all’insegna di impetuosi venti da Nord. In Valpadana il foehn di lunedì 31 ha rimosso l’aria inquinata ma ha pure alimentato incendi sulle montagne rinsecchite e senza neve, dal Genovesato, alla Val d’Aosta e al Bresciano. Sempre il vento di favonio – per usare […]

di Luca Mercalli

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