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il Fatto Quotidiano
4 Gennaio 2022
Fatto for future

Prosegue l’appuntamento con la newsletter Fatto For Future. Questa settimana cominciamo dai consigli degli esperti di sostenibilità per un 2022 più green, visto che le leggi che dovrebbero imporre un cambiamenti stentano a venire. Fabiola Palmeri ci porta in Giappone, dove il governo sta facendo poco per l’ambiente e prodotti famosi nel mondo come riso, sakè e whisky sono a rischio. Mentre Elisabetta Ambrosi ha intervistato il giornalista scientifico James Nestor che spiega l’importanza di respirare correttamente, ora che siamo con mascherine e Covid. Per le associazioni Fridays For Future ci parla dell’effetto provocato dal film Don’t look up, mentre il Movimento Nonviolento dell’iniziativa di 50 premi Nobel per ridurre le spese per armamenti a favore di un fondo per povertà e ambiente. Infine la consueta rubrica di Luca Mercalli.

Buona lettura


Dall’acqua agli spostamenti, tutti gli eco-propositi per il 2022

di Elisabetta Ambrosi

Di buoni propositi, dice un proverbio, è lastricato l’inferno. E tuttavia porsi nuovi eco-propositi per il nuovo anno – specie in un paese dove i consumatori e cittadini sono soli e la transizione ecologica la fanno sulle loro spalle perché le leggi che servirebbero non vengono fatte – è senz’altro positivo. Ecco dunque una piccola lista, stilata da eco-esperti, di buone pratiche da mettere in atto nei prossimi mesi. E che va da ciò che mangiamo a come ci vestiamo, dagli spostamenti alla cosmesi.

Acqua, basta comprare minerale. E occhio all’impronta idrica degli alimenti

“Sul consumo d’acqua il primo grande errore degli italiani e quello di continuare comprare acqua in bottiglia: così, invece che sostenere la riqualificazione delle tubature domestiche e della rete di acqua pubblica sosteniamo aziende private che vendono un bene pubblico. Per chi ritiene che sapore dell’acqua non sia sufficientemente gradevole, ricordo che l’acqua pubblica è sempre sicura e che si possono installare dei sistemi di filtro a osmosi inversa oppure a carboni attivi, il cui costo viene ammortizzato con circa un anno e mezzo (rispetto a chi compra acqua in bottiglia). Dal punto di vista delle scelte domestiche un buon proposito di inizio anno è rendere più efficiente lo sciacquone e i rubinetti: quelli a marchio USA hanno anche il bonus del 50% a disposizione. Infine, è fondamentale valutare sempre l’impronta idrica dei prodotti che si consumano a tavola. Sull’Atlante geopolitico dell’acqua si possono trovare tante informazioni utili sull’impronta idrica di ciò che si consuma”.

Emanuele Bompan, giornalista scientifico e geografo, autore – tra l’altro – dell’Atlante geopolitico dell’acqua, Hoepli editore.

(Continua a leggere)


Il libro

L’era degli scarti

Cronache dal Wasteocene, la discarica globale

Einaudi, pagine 136, € 15,00

di Marco Armiero

Secondo alcuni studiosi siamo entrati in una nuova era geo- logica, l’Antropocene, segnata dal dominio degli umani sull’intero pianeta. Questo libro propone una lettura diversa della nostra crisi socio-ecologica; invece che di Antropocene, bisognerebbe parlare di Wasteocene (dall’inglese waste, scarto), ovvero di un’epoca segnata dalla continua produzione di persone, comunità e luoghi di scarto. L’imposizione di relazioni socio-ecologiche che producono comunità umane e non umane di scarto implica la costruzione di ecologie tossiche fatte di sostanze e narrazioni contaminanti. In un viaggio tra Napoli e Agbogbloshie, in Ghana, tra fantascienza ed epidemie, Marco Armiero porterà i lettori nelle viscere del Wasteocene, ma indicherà anche le esperienze di resistenza che lo stanno smantellando.

L’autore: Marco Armiero è dirigente di ricerca presso l’Istituto di Studi sul Mediterraneo del Consiglio Nazionale delle Ricerche e direttore dell’Environmental Humanities Laboratory del KTH di Stoccolma. Ha svolto attività di ricerca presso la Yale University, la University of California, Berkeley, e la Stanford University. È stato Marie Curie fellow presso la Università Autonoma di Barcellona e Visiting Researcher al Centro di Studi Sociali dell’Università di Coimbra. È stato nominato Barron Visiting Professor di environmental humanities presso la Princeton University. Per Einaudi ha pubblicato Le montagne della patria (2013) e L’era degli scarti (2021). Dal 2019 è il presidente della European Society for Environmental History.


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Tokyo poco green

Clima, il Giappone fa harakiri: riso, sakè e whisky a rischio

Gli eventi climatici estremi, sempre più frequenti, ma anche il surriscaldamento, mettono a rischio le produzioni alimentari famose nel mondo. Ma nonostante gli annunci il governo sta di fatto promuovendo l’utilizzo di combustibili fossili a “ridotta intensità”, dunque ancora carbone

di Fabiola Palmeri

Dal cinema alle case

“Don’t look up”, l’anti-capitalismo che risveglia le coscienze

Gli effetti del film di Adam McKay, che tratta della fine del mondo e mette in discussione la struttura stessa della nostra società, sta avendo impatto anche sui temi del cambiamento climatico. C'è chi capisce cosa intendeva Greta col blablabla di politici e imprenditori

di Alice Franchi (Fridays For Future Italia)

L'intervista

Nestor: “Mascherine e Covid, l’importanza di respirare bene”

Giornalista scientifico autorevole e noto divulgatore, James Nestor vive a San Francisco e il suo ultimo libro, "L’arte di respirare" (Aboca edizioni) è una sorta di summa su questa funzione biologica primaria: "Ci sono studi scientifici sostanziosi sulla riduzione dei sintomi dell’ansia, dell’asma e di alcune malattie autoimmuni".

di Elisabetta Ambrosi

Burro o cannoni?

L’appello dei Nobel: ridurre le spese militari per clima e povertà

L'iniziativa per aprire un negoziato comune tra tutti gli Stati membri dell’Onu per ridurre del 2% ogni anno, per 5 anni, le spese belliche di ciascun Paese, liberando così un “dividendo di pace” di 1000 miliardi di dollari entro il 2030

di Mao Valpiana (Presidente nazionale del Movimento Nonviolento)

 

Dal caldo mai visto di Capodanno a un 2021 estremo

In Italia – Correnti miti e umide da Ponente hanno determinato un tempo per nulla invernale nelle festività. Grigi i cieli natalizi con piogge sulle regioni liguri-tirreniche (289 mm sulle Alpi Apuane tra la Vigilia e Santo Stefano), quasi assente il gelo nelle pianure del Nord, e a Natale temperatura minima di 14 °C a […]

di Luca Mercalli

 
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