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Ben tornati all’appuntamento settimanale con la newsletter ambientalista Fatto for future. Oltre alla consueta rubrica di Luca Mercalli, Elisabetta Ambrosi intervista il giornalista Stefano Liberti sullo stato di salute del Mar Mediterraneo, minacciato dalle temperature in aumento e dall’inquinamento. “Quest’area, per gli stessi motivi che l’hanno resa fortunata nei secoli scorsi – dice il cronista – oggi è particolarmente vulnerabile ai mutamenti del clima, perché essendo un bacino semichiuso si riscalda di più rispetto agli oceani”.
La lotta al cambiamento climatico si vince solo con il coinvolgimento delle comunità e la partecipazione dal basso. Uno studio sulla rivista Pnas dimostra come il cambiamento degli stili di vita individuali per tutelare l’ambiente è possibile, a patto che i cittadini possano contribuire e prendere la parola nei processi politici e decisionali.
Del resto, gli eccessi del consumismo fanno male al Pianeta e al portafoglio. Ogni anno sprechiamo cibo dal valore di 130 euro a testa, gettando via 88,2 grammi di alimenti al giorno. Il 5 febbraio è la Giornata nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare: ne parliamo con l’Osservatorio Waste Watcher International. Le aziende sfruttano la chimica per rendere gli individui dipendenti da certi cibi, grazie a zuccheri, grassi e sale: breve guida su come disintossicarci.
Nello spazio dedicato alle associazioni, Legambiente lancia 14 proposte per rilanciare il lavoro tutelando l’ambiente. Non è vero che la transizione ecologica aumenta la disoccupazione (come raccontano le destre) anzi apre nuove opportunità. L’associazione raccoglie 30 storie dei campioni nazionali dediti alle migliori pratiche green.
Buona lettura

Il giornalista Stefano Liberti: “Il Mar Mediterraneo è una pentola a pressione, è indispensabile regolamentare la pesca”
di Elisabetta Ambrosi
Aumento della temperatura (tanto che ormai ci si immerge d’estate in acque calde), rischio di anossia, plastica: sono tutti aspetti che causano l’innalzamento del livello del Mar Mediterraneo così come i pericolosi “medicane”. Insomma, da elemento che mitigava il clima, consentendo a chi viveva nell’area un clima felice che ha consentito la nascita di tante civiltà, il Mar Mediterraneo oggi è diventato “una sorta di pentola a pressione”. Un mutamento raccontato in un libro inchiesta – Tropico Mediterraneo. Viaggio in un mare che cambia (Laterza) – del giornalista, scrittore e videomaker Stefano Liberti. Che spiega: “Quest’area, per gli stessi motivi che l’hanno resa fortunata nei secoli scorsi, oggi è particolarmente vulnerabile ai mutamenti del clima, perché essendo un bacino semichiuso si riscalda di più rispetto agli oceani”.
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Il libro

Lascia la porta socchiusa
di Fabrizio Corona*
Pandion edizioni, 196 pagine, euro 20
Un libro di poesie e dipinti originali di Fabrizio Carbone, dall’amore per la montagna, per gli alberi, a quello per la Finlandia del nord, con tutte le sue speranze, delusioni e dubbi per il futuro del Pianeta.
*Giornalista, documentarista, scrittore.
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