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il Fatto Quotidiano
30 Marzo 2021
Fatto for future

Prosegue l’appuntamento con la Newsletter Fatto For Future. Questa settimana, oltre alla consueta rubrica di Luca Mercalli, un’inchiesta sui danni all’ambiente della Pasqua. Ma anche piccoli accorgimenti da seguire per festeggiare rispettando la Terra. Poi a Ravenna, nel porto c’è un vero e proprio cimitero di navi. Vedremo quali sono le conseguenze. Il Fondo Ambiente Italiano ci spiega l’importanza del giardino per l’equilibrio della natura. Mentre Greenpeace racconta come le lobby dell’agricoltura intensiva cercano di fermare la transizione ecologica. Per finire la rassegna stampa internazionale.

Buona lettura


Uova di cioccolato e strage di agnelli: ecco quanto inquina la Pasqua tradizionale

di Elisabetta Ambrosi

Se è vero che il lockdown ha spinto gli italiani a una maggiore attenzione alla natura e alle provenienza di ciò che consumiamo, resta comunque la voglia – come spiegano i numeri – di rispettare le tradizioni, come quella dell’agnello per il prossimo pranzo di Pasqua e delle uova di cioccolato. Due “riti” che però portano con sé enormi costi in termini di sofferenza animale e di distruzione di foreste e biodiversità. Ogni anno, infatti, in Italia si macellano 2.282.878 agnelli. Una tendenza che resta più o meno stabile dal 2015, anno in cui si registrò invece un calo di oltre due milioni di animali. Il picco dell’uccisione di agnelli si ha soprattutto a Natale (oltre mezzo milione nel 2020) e a Pasqua (circa 310.000 a Pasqua dell’anno scorso), mentre la regione che produce più agnelli è la Sardegna (35,67% per cento di ovocaprini macellati), seguita dal Lazio, la Sicilia, la Puglia e la Campania.

Ma l’Italia importa anche ovocaprini vivi, circa un milione, soprattutto dalla Romania (43% degli animali importati), Romania (32%), Spagna e Francia. Il che significa per questi animali, come spiega Mariangela Corrieri, Presidente Associazione Gabbie Vuote ODV Firenze, “che a un mese di vita, non ancora svezzati, gli agnelli, creature intelligente e sensibili, vengono messi brutalmente sui camion dopo essere stati strappati alle madri, e durante il viaggio molti si feriscono e muoiono. Arrivano al macello atterriti, poi vengono storditi, immobilizzati e uccisi”. Non solo. Nel nostro paese esistono anche macellazioni escluse dal comportamento “compassionevole” prima dell’uccisione, ovvero lo stordimento le macellazioni rituali. Nonostante le normative sul benessere animale, previste dall’art. 13 del Trattato di Lisbona, di fatto in Italia è ancora possibile sgozzare gli agnelli ancora coscienti e lasciarli dissanguare lentamente, sia nel rito musulmano che, con alcune differenze, in quello kosher. “Sono 200 i macelli autorizzati ma sono comuni anche i casi di macellazione familiari in giardini, garage, case”, spiega Corrieri. Che aggiunge: “Resta il punto che mangiare agnello non è una tradizione della Pasqua cristiana, dove è Cristo che si è sacrificato facendosi agnello”.

(continua a leggere)


Il libro

Sulle Alpi

(Editoriale Scienza, pagine 160, euro 18,90)

di Irene Borgna

Paesaggio da favola o luogo selvatico e ostile, terra di incontri tra popoli e teatro di conflitti, enigma per gli scienziati e sfida per gli alpinisti… sono le Alpi! Irene Borgna, guida naturalistica, firma un libro per bambini, patrocinato dal Cai, dedicato a queste montagne maestose, dove racconta la loro origine, gli animali e le piante che ospitano, come le abbiamo esplorate e in che modo è cambiata, nel tempo, la nostra presenza sul territorio. Ne emerge un forte messaggio ecologico, ovvero l’importanza di rispettare un patrimonio naturale inestimabile. Le Alpi sono un territorio frastagliato fatto di pareti rocciose, ghiacciai, pietraie, laghi, torrenti, foreste, praterie, pascoli e paesi: un puzzle di ambienti che compone un paesaggio vario e bellissimo. Queste montagne sono infatti un’oasi di biodiversità, dove si concentrano migliaia di specie di piante e animali perfettamente adattate al clima severo delle quote più alte. Ospitano gli ultimi ghiacciai dell’Europa Occidentale, minacciati dall’innalzamento delle temperature dovuto all’inquinamento, ma anche acqua pulita, biodiversità, notti stellate, avventura e silenzio. Per questo dobbiamo imparare a non pretendere e a non consumare più di quello che la natura riesce a rigenerare. Dobbiamo essere ospiti curiosi e non intrusi maleducati.

L’autrice: Irene Borgna

Una laurea in filosofia e un dottorato di ricerca in antropologia alpina con Marco Aime, ha fatto della montagna la sua passione e il suo mestiere. Nata a Savona nel 1984, oggi vive e lavora in Valle Gesso (Cn), dove si occupa di divulgazione e comunicazione in campo ambientale presso le Aree protette delle Alpi Marittime. Guida naturalistica, in estate porta a spasso gli escursionisti fra cime e rifugi. Nel 2018 ha raccontato la vita di un montanaro formidabile ne Il pastore di stambecchi (Ponte alle grazie). È co-autrice dell’eBook Montagna femminile plurale (2014, Zandegù edizioni) e nel 2010 ha scritto il saggio filosofico Profondo verde (Mimesis edizioni). Ha scritto anche “Cieli neri” (Ponte alle Grazie).


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