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Ben tornati all’appuntamento con la newsletter Fatto for Future. Questa settimana, oltre alla rubrica di Luca Mercalli, ci occupiamo di Pnrr, perché tra i suoi paradossi ce n’è uno particolarmente bizzarro: con l’obiettivo di riqualificare le città, magari creando aree sportive o di educazione ambientale, si stanno abbattendo gli alberi. Una vera e propria mattanza che sta facendo insorgere i comitati, da Nord a Sud. Anche perché dietro la patina dell’ambientalismo c’è, come sempre, il business. Ce lo racconta in un’inchiesta Elisabetta Ambrosi, che ha anche intervistato l’economista Emanuele Felice, da poco in libreria con un saggio sul fallimento del capitalismo neoliberale, responsabile – a suo giudizio – non solo delle disuguaglianze sociali, ma anche del collasso climatico.
Michela Iaccarino scrive, invece, di un interessante esperimento: in Gran Bretagna è sorto il primo eco-villaggio per anziani. Un modo per vivere la terza età in simbiosi con la natura.
La rubrica “La voce dei buoni” ci porta tra i condannati a morte statunitensi ai quali arrivano, dal 1995, le lettere dei cittadini che aderiscono al progetto della comunità di Sant’Egidio. Parole di conforto che alleviano, in parte, la sofferenza dei carcerati.
Nello spazio dedicato alle associazioni, ospitiamo gli interventi di Cittadini per l’aria, che promuovono il nuovo podcast “Le città per le persone”, e di Lav contro il nuovo sistema di etichettatura dei prodotti animali.
Buona lettura.

Abbattere gli alberi in nome dell’ambiente, il paradosso reso possibile anche grazie ai fondi del Pnrr
di Elisabetta Ambrosi
Considerati da sindaci e assessori oggetti di arredo, abbattuti per infiniti motivi, dal cemento che avanza per supermercati, parcheggi, palestre e scuole, alle “riqualificazioni” urbane: gli alberi, in Italia sono sotto assedio da nord a sud, come racconta nel suo pamphlet polemico Alberi. Fermiamo la mattanza (Terranuova) la giornalista ambientale Linda Maggiori. “A Pordenone, ad esempio, si è fatta strage di un pluridecennale bosco di tigli con finanziamenti pubblici per costruire un polo sportivo. A Gallarate nel novembre 2024, il bosco di via Curtatone è stato spazzato via dalle ruspe per costruire due scuole e un asilo”, racconta l’autrice.
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Il libro

Marte Bianco. Nel cuore dell’Antartide, un anno ai confini della vita
di Marco Buttu
Lswr edizioni, pp. 196, euro 23.60
L’Altopiano Antartico è il luogo più estremo al mondo: una distesa ghiacciata e sconfinata dove le temperature scendono sotto i -80 °C, c’è carenza di ossigeno e l’aria è così secca che anche le più piccole ferite impiegano mesi a rimarginarsi. Qui, nella base italo-francese di Concordia, un piccolo gruppo di persone compie ricerche scientifiche. La dura preparazione e selezione, l’incontro con persone straordinarie, la sfida fisica e psicologica alle condizioni estreme e all’isolamento: un racconto affascinante che fonde avventura, scienza e crescita interiore, restituendoci un messaggio di speranza e di fiducia nell’uomo.
Marco Buttu, Ingegnere elettronico, lavora all’Istituto Nazionale di Astrofisica. Per conto del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide ha trascorso più di un anno nel posto più freddo, isolato ed estremo del pianeta, l’altopiano antartico, prendendosi cura di alcuni esperimenti in campo astronomico. Sul suo profilo Instagram è seguito da circa 170.000 persone.
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