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Ben tornati all’appuntamento con la newsletter Fatto for Future. Questa settimana, oltre alla rubrica di Luca Mercalli, con Elisabetta Ambrosi ci occupiamo di eventi estremi, che poi così estremi non sono più. L’esperta di protezione civile Giuliana D’Addezio ci spiega come proteggerci senza aspettare le istituzioni. Mentre i due psichiatri Luigi Janiri e Paolo Cianconi ci suggeriscono alcune soluzioni per affrontare l’ansia, sempre più diffusa, da cambiamento climatico e catastrofi.
Per la rubrica La voce dei buoni, vi raccontiamo la storia di Francesco, volontario della ong Mediterranea Saving Humans che, grazie al progetto “Ferrovia sotterranea”, due volte alla settimana supporta le persone in transito dalla Stazione centrale di Milano.
Nello spazio riservato alle associazioni, ospitiamo gli interventi del WWF Italia, che svela le criticità contenute nella decisione della Commissione Ue di mantenere un obiettivo di spesa ambientale al 35%, e di Marevivo, che lancia l’allarme sulle temperature record del Mediterraneo, ormai divenuto un hotspot climatico.
Buona lettura.

Eventi estremi, l’esperta di prevenzione: “Non possiamo aspettare le istituzioni, metterci in salvo dipende anche da noi”
di Elisabetta Ambrosi
“Rispetto ai rischi degli eventi estremi non possiamo più essere fatalisti. Né sperare che sia solo lo Stato a proteggerci. Come cittadini, oggi uno dei nostri primi doveri è informarci ed essere consapevoli dei pericoli”. Giuliana D’Addezio è presidente del Centro Alfredo Rampi, associazione riconosciuta dal Dipartimento Nazionale di Protezione Civile, dalla Regione Lazio e da Roma Capitale, nata nel 1981 dopo il tragico evento di Vermicino. “Il nostro Centro”, spiega, “si dedica alla promozione della cultura della sicurezza, della protezione civile, della salvaguardia ambientale, dell’educazione alla protezione dei rischi, infine del soccorso tecnico ma anche psicologico nelle emergenze”.
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Il libro

I predatori della terra. Neoimperialismo, emergenze ambientali, crisi migratorie
di M. Gemma Grillotti Di Giacomo, Pierluigi De Felice
Franco Angeli, pp. 182, euro 26
A distanza di sette anni questo volume si presenta in una nuova veste editoriale necessaria, purtroppo, a documentare l’accelerazione e la diffusione di quei processi di concentrazione fondiaria (land concentration) e di accaparramento delle risorse naturali (land grabbing), già definiti neocolonialismo, oggi esasperati dal neoimperialismo finanziario esploso in questi ultimi anni. Invasioni e guerre, non solo economiche, condotte da Stati più forti a danno dei più deboli, instabilità geopolitiche interne, alimentate da governi corrotti, accumuli esorbitanti di capitali e criptovalute da investire in beni immobili, hanno prepotentemente riportato la terra, quale elemento catalizzatore di tutti gli interessi speculativi presenti e futuri, al centro delle dinamiche planetarie.
Maria Gemma Grillotti Di Giacomo è membre d’honneur de La Société de Géographie di Parigi è già professore ordinario di Geografia. Pierluigi De Felice è dottore di ricerca in Geografia è docente a contratto di Geografia presso l’Università di Napoli “Federico II” e presso l’Università Campus Bio-Medico di Roma dove insegna Geografia dell’agricoltura e dei mercati alimentari e Alimentazione nel mondo.
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