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Ben tornati alla newsletter Fatto for Future. Questa settimana, oltre alla consueta rubrica di Luca Mercalli, Elisabetta Ambrosi si occupa di “volatilità idroclimatica”, cioè del passaggio repentino e devastante dalla siccità alle inondazioni, da un estremo all’altro. È appena stato pubblicato sulla rivista Nature un importante studio condotto da un gruppo di scienziati che analizza il fenomeno attraverso, per la prima volta, un indice standardizzato. Secondo l’autorevole rivista, il cosiddetto “colpo di frusta idroclimatico” è aumentato rispettivamente del 37-66% e dell’8-31% dalla metà del XX secolo. Su scala globale, si prevede che il 60% della superficie terrestre subirà transizioni accelerate tra periodi secchi e umidi in uno scenario di riscaldamento elevato. E ciò, a differenza di quanto sostiene il nuovo presidente Usa, comporterà seri rischi per la salute e la sicurezza umane.
Col giornalista Alex Giuzio, autore di un recente volume, parliamo invece di turismo sostenibile, che “non esiste”. Per salvare il nostro paesaggio e le nostre città, sostiene Giuzio, non serve l’introduzione di numero chiuso o ticket d’accesso, misure antidemocratiche. Servirebbe, piuttosto, ripensare l’intero sistema turistico.
Nello spazio riservato alle associazioni, ospitiamo l’intervento di Fabio Valentini (Mountain Wilderness), secondo cui ormai la montagna è diventata un luna park per ricchi, e di Legambiente, che con altre associazioni dà il via alla campagna nazionale itinerante “Ecogiustizia Subito: in nome del popolo inquinato”.
Per la rubrica Verdi si diventa, infine, andiamo a scovare un curioso metodo metodo botanico: quello del “non fare niente”.
Buona lettura.

Los Angeles e non solo: volatilità idroclimatica, cos’è e perché dovrebbe preoccuparci
di Elisabetta Ambrosi
Fluttuazioni sempre più improvvise e frequenti tra condizioni meteorologiche insolitamente secche e condizioni molto umide, con conseguenze pesanti e difficili da gestire. Gli esperti definiscono questa condizione “volatilità idroclimatica” e proprio su questo tema cruciale, e sul suo legame con il riscaldamento antropico, si concentra un importante saggio, a cura di un gruppo di scienziati, uscito da poco su “Nature”. Lo sintetizza il climatologo Luca Mercalli: “Si passa sempre più frequentemente da un estremo all’altro. A un evento ne segue un altro di segno opposto, manca un periodo di transizione di un clima normale”. Gli impatti della volatilità idroclimatica sono più gravi di quelli associati a siccità o eventi alluvionali isolati.
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Il libro

Erba Verde è il nostro letto
di Marina Milano
480 pagine, Euro 19, 8tto edizioni
Jonas Lyrer ha vent’anni e ama le piante più dei suoi simili. Le piante almeno non sono depresse e nevrotiche e non lo bullizzano perché assomiglia a una specie di strano Dioniso boschivo. Colpa (o merito) del bisnonno Hasso, insigne botanico che esplorò il Borneo e creò i più antichi vivai di Bergamo, per poi scomparire una notte di pioggia del 1945 senza essere più ritrovato.
Marina Milani, insegnante di Lettere in un liceo scientifico di Pavia, è un’appassionata viaggiatrice, lettrice, camminatrice. I suoi racconti sono apparsi sulle riviste Inutile, Carie Letterarie, Crack.
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