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Ben tornati all’appuntamento con la newsletter Fatto for Future. Questa settimana, oltre alla rubrica di Luca Mercalli, con Elisabetta Ambrosi vi spiegheremo perché mettere insieme natura, storia e impegno civico durante le vacanze non è un’impresa impossibile. Come si fa? Viaggiando nei luoghi della mafia, il che consente anche di dare una risposta al problema dell’overtourism. Ce lo racconta Camilla Elisabetta Ghioni nel libro Il bene ritrovato. Turismo responsabile e beni confiscati alla criminalità organizzata edito da Altreconomia.
Roberto Ferrari, già biologo nel campo degli insetti sociali e dell’etologia cognitiva all’Università di Bologna e oggi docente di Mindfulness alla Sapienza di Roma, ci insegna a guardare gli animali sotto un’altra ottica, andando oltre le visioni unicamente scientiste attraverso le quali sono tradizionalmente considerati.
Per la rubrica La voce dei buoni, raccontiamo la storia di Laura Fersini, 86 anni, ex insegnante che da 27 anni ascolta i detenuti a Rebibbia per andare oltre la figura del “carcerato” e incontrare la persona.
Nello spazio dedicato alle associazioni, ospitiamo gli interventi di Marevivo sul futuro dei parchi marini, che stanno conoscendo una crisi economica, e di Elisa Sermarini, presidente di Gea, che ci parla della scuola per la giustizia ecologica.
Buona lettura.

Mettere insieme natura e storia: viaggiare nei luoghi della mafia come risposta all’overtourism
di Elisabetta Ambrosi
Fare una degustazione di vini nell’Alto Belice Corleone, presso una cantina confiscata a Cosa nostra. Oppure pernottare a Casal di Principe, in strutture sottratte alla mafia. Sono due esperienze di turismo responsabile che scaturiscono dalla confisca di beni mafiosi. Anche se si fa fatica a connettere queste due realtà, infatti, beni confiscati alla criminalità organizzata e turismo sono due cose sempre più legate, come racconta il libro Il bene ritrovato. Turismo responsabile e beni confiscati alla criminalità organizzata, di Camilla Elisabetta Ghioni (Altreconomia).
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Il libro

Storia del mondo in 10 tempeste – Nebbia, uragani e grandi battaglie
di Vincenzo Levizzani
Il Saggiatore, euro 24, pp. 224
Pioggia, nebbia, vento, gelo, siccità. C’è un protagonista silenzioso che attraversa i millenni e influenza le sorti dell’umanità più di re, generali e rivoluzioni: è il clima, con tutti i suoi emissari atmosferici. Storia del mondo in 10 tempeste ripercorre i grandi avvenimenti del passato dall’inedita prospettiva della meteorologia, per mostrare quanto di frequente l’incontro tra uomini e destino sia stato deciso da fenomeni naturali inattesi. Un’opera che è anche una riflessione su ambizione e umiltà: perché spesso quando ci illudiamo di stringere le redini della Storia, nel nostro pugno c’è in realtà solo una goccia di pioggia
Vincenzo Levizzani è un fisico dell’atmosfera e climatologo. Con il Saggiatore ha pubblicato Piccolo manuale per cercatori di nuvole (2022) e Quando fuori piove (2024)
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