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il Fatto Quotidiano
18 Ottobre 2022
Fatto for future

Prosegue l’appuntamento con la newsletter Fatto For Future. Questa settimana, oltre alla consueta rubrica di Luca Mercalli, Elisabetta Ambrosi ci parla dei pericoli costituiti dal nuovo governo di destra per la transizione ecologica europea, visti i contenuti dei programmi. Il rischio è che facciano blocco con altri Stati dell’Unione per annacquare le già poco incisive misure. Poi Riccardo Antoniucci che scoperchia le contraddizioni della riforestazione. Berlusconi, Trump, Erdogan: la politica fa tante promesse, ma di alberi in piedi ne restano veramente pochi. Anche la rubrica “Verdi si diventa” segue lo stesso filone, ma dal lato aziendale: ecco come produrre senza fare greenwashing.

Nello spazio delle associazioni, il Wwf lancia l’allarme sul drastico calo della biodiversità (in pochi anni -70%) e come convivere in modo sostenibile con l’ambiente. Mentre Cospe ci spiega come distruggiamo la natura semplicemente sedendoci a tavola.

Buona lettura


Clima, perché il governo Meloni fa paura alla transizione europea

di Elisabetta Ambrosi

“Se l’Europa potrà rappresentare un argine a eventuali sabotaggi al clima della nuova destra al governo in Italia? Sì e no”. Eleonora Evi, ex deputata europea tra le più attive nella denuncia di leggi ambientalmente pericolose e del greenwashing – e oggi neoparlamentare italiana eletta nelle liste di Sinistra-Verdi – è convinta che “l’Europa rappresenti certamente un argine, e che potrà continuare ad essere il faro per l’azione climatica e ambientale in Italia, paese che deve rispettare il vincolo di neutralità climatica al 2050 e la riduzione delle emissioni del 55% al 2030”. Tra l’altro, fa notare Evi, se l’Italia dovesse discostarsi troppo dalla nuova legislazione, rischia di incorrere in ulteriori procedure di infrazione, “come quelle, già aperte, sulla qualità dell’aria, la depurazione delle acque, le discariche, ma anche sulla legge sul clima che ancora manca”.

(continua a leggere)


Il libro

La rivoluzione dolce della transizione ecologica. Come costruire un futuro possibile

Libreria Editrice Vaticana, 17 euro, pagine 208

di Gaël Giraud

Analisi puntuale e documentata della situazione economico-finanziaria attuale e delle possibilità concrete di realizzare la transizione ecologica. L’autore analizza con grande competenza le diverse problematiche che bloccano uno sviluppo in senso ecologico: priorità e investimenti nelle energie fossili, riduzionismo economicistico, idolatria del Pil, finanziarizzazione sganciata dall’economia reale. Al contempo Giraud indica le scelte da fare per costruire una società più giusta e rispettosa dell’ambiente: i beni comuni, la tassazione delle fonti inquinanti, il capitalismo inteso in uno sfondo sociale.

Gaël Giraud, gesuita, francese, ha fondato e dirige il Programma per la giustizia ambientale della Georgetown University a Washington, dove insegna economia politica. Direttore di ricerche al Cnrs, fa parte del Centre d’Économie della Sorbona, del LabExReFi e dell’École d’économie di Parigi.

Germogli di ecologia

Tante promesse, pochi alberi ancora in piedi: il bluff della riforestazione

Berlusconi ha promesso un milione di piante in campagna elettorale, Trump ne promise mille miliardi. Di quelle messe a dimora da Erdogan il 90% sono morte. Il problema non è piantare, ma curare i boschi, ma la politica ragiona a breve termine

di Riccardo Antoniucci

Verdi si diventa

Aziende, come diventare “carbon neutral” senza fare greenwashing

Il mercato dei crediti di Co2 serve per compensare le emissioni delle imprese. Ecco qual è il percorso giusto per rendere la produzione veramente sostenibile

di Elisabetta Ambrosi

Il tempo sta per finire

Clima e biodiversità: specie animali in calo del 70%

L'associazione ha prodotto un report sulla doppia emergenza del pianeta:  il cambiamento ambientale indotto dall'uomo e la perdita di diversità. Il pianeta è nel mezzo di una crisi biologica e climatica e abbiamo un’ultima occasione per agire

di Wwf

Come fare la spesa

Così, nelle nostre tavole, tagliamo a fette la natura

Il sistema agro-alimentare genera il 34% delle emissioni di CO2. Mangiando senza criterio distruggiamo l’Amazzonia, consumiamo enormi porzioni di biosfera, divoriamo i diritti di persone e comunità, lasciandoci dietro una scia di rifiuti e di emissioni

di COSPE

Sos clima

L’uragano “Julia” fa strage nei Caraibi: 83 morti e 50 dispersi

In Italia – Il Cnr-Isac segnala settembre 2022 come il ventesimo più caldo nella serie termometrica nazionale iniziata nel 1800, con 0,8 °C sopra la media dell’ultimo trentennio. Dunque il fresco precoce della seconda metà del mese non è riuscito a controbilanciare la calura tardiva della prima, risultando in una situazione sempre troppo calda, solo […]

di Luca Mercalli

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