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Ben tornati all’appuntamento con la newsletter Fatto for Future. Questa settimana, oltre alla rubrica di Luca Mercalli, con Michela A.G. Iaccarino parliamo di api, perché il Friuli Venezia Giulia lancia l’allarme: il 2024 è stato per la regione – che già fa i conti con lo scioglimento dei ghiacciai – l’anno più caldo dell’ultimo secolo. Il settore si trova davanti a “una sfida epocale”, ambientale ma anche economica: come le arnie, rischiano di fallire le aziende per calo produttivo o reddituale.
Elisabetta Ambrosi intervista il fisico Paolo Barucca, uno dei fondatori del gruppo social “La scienza coatta”: docenti ed esperti che parlano di chimica, fisica e cambiamento climatico in dialetto romanesco: “Un modo diverso di divulgare e azzerare le distanze”. Il gruppo sarà a Roma il 20 giugno per prendere parte al “Là Fuori-Festival della scienza e dell’arte”.
Nella rubrica La voce dei buoni, scopriamo la storia dell’agronomo e architetto Andrea Mati, che dal 1987 lavora al fianco delle comunità di recupero, dei centri che si occupano di disturbi dello spettro autistico o di malattie degenerative: salvando gli alberi e le piante, salva anche le persone.
Nello spazio riservato alle associazioni, ospitiamo l’intervento del coordinamento Free, che fa il punto sullo stato di salute (ottimo) della rete elettrica italiana, e di Giovanni Ghirga, di Isde Italia, che pone interrogativi ambientali ed etici sul potenziamento della geoingegneria.
Buona lettura.

Di afa o di gelo, di fame o di pioggia: il Friuli Venezia Giulia lancia l’allarme per la morte delle api
di Michela A.G. Iaccarino
Quando muoiono, non fanno alcun rumore. Quando si dissolvono, i ghiacciai all’estremo nord italiano, lo fanno in silenzio, senza ultimo grido d’addio alle vette. Il Friuli Venezia Giulia è terra di frontiera, non solo sulle mappe geografiche: oggi si trova anche al limes più estremo del riscaldamento globale. Nel catasto dei ghiacciai, dal 2020, quelli friuliani risultano in fase di declino avanzato, classificati con un’espressione che suona come una condanna: “regressione irreversibile”. Gli abitanti partecipano ai loro “funerali”: i “Requiem per i ghiacciai” ci sono stati anche per alcuni dei picchi del gruppo del Canin nelle Alpi Giulie, oggi ormai fantasma. L’ultimo ghiacciaio che resiste, quello Occidentale del Montasio, rischia di scomparire come gli altri otto corpi glaciali di cui sono rimasti solo resti.
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Il libro

Mangiare è un atto intelligente
di Vandana Shiva
Terranuova, Euro 16, pp, 178
Vandana Shiva ci aiuta a comprendere a pieno quanto il cibo sia la chiave dell’esistenza, il filo che intesse la rete di tutte le forme di vita, indivisibile dalla Terra e dai suoi sistemi naturali. Quando questa interdipendenza si rompe, si creano le condizioni per quello che l’autrice chiama il “disordine metabolico” del cambiamento climatico e di innumerevoli altri squilibri ecologici. L’autrice sostiene con urgenza e passione la necessità di un futuro alimentare e climatico basato sulla rigenerazione naturale della biodiversità in collaborazione con il pianeta che ci ospita.
Vandana Shiva è da oltre trent’anni impegnata nelle battaglie per la protezione della biodiversità e la promozione dell’agricoltura biologica. Fondatrice di Navdanya International, unisce l’acuta indagine intellettuale a un coraggioso attivismo.
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