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il Fatto Quotidiano
17 Agosto 2021
Fatto for future

Prosegue l’appuntamento con la newsletter Fatto For Future. Questa settimana continuiamo a parlare di cambiamento climatico, stavolta dalla prospettiva originale del giornalista e scrittore Martín Caparros e del suo ultimo saggio La fine dell’era del fuoco raccontato da Guido Biondi. Gli fa eco, nell’intervista a cura di Elisabetta Ambrosi, l’economista radicale Christian Felber, che propone di sostituire il concetto di Pil con il “Prodotto di bene comune”. Le temperature record di quest’anno sono “il termometro del fallimento”, come ha scritto Luca Mercalli, eppure, per non lasciarci prendere dal senso di impotenza, vedremo con un intervento della SISEF che non solo è possibile salvare le foreste dagli incendi, ma si può essere tanto più efficaci quanto più mirate sono le nostre azioni. L’associazione Mountain Wilderness Italia denuncia invece il problema del consumo di suolo sulle montagne dell’Appennino a causa delle incursioni senza regole delle gare di motocross. Infine, la nostra eco-rubrica della settimana è dedicata alla lavatrice: fateci caso, non è forse l’elettrodomestico più rappresentativo della “cultura dello spreco” prodotta dall’Antropocene? Vi spiegheremo perché.

Buona lettura.


Martìn Caparròs: “In un mondo senza più fuochi, la nostra vita è diventata low cost”

di Guido Biondi

“Ci furono tempi in cui un viaggio era un interminabile succedersi di fuochi: falò, ogni notte, per marcare il territorio. Ora che viviamo in un mondo senza fuochi, ciascuno è il paradiso di se stesso; l’inferno, com’è noto, sono gli altri”. Scrittore e giornalista argentino, Martìn Caparròs durante la dittatura militare ha vissuto in esilio a Parigi e Madrid sino al ritorno in patria al ripristino della democrazia. Figlio di uno psichiatra, lo scrittore ha ereditato dal padre un’angolatura obliqua, un’originale analisi sulla quotidianità, sui fatti della vita, drizzando le antenne sino a intuire i cambiamenti sociali in atto con un certo anticipo. Non un chiaroveggente, ma indubbiamente un caustico critico dei comportamenti della massa: “Un buon cane serviva a controllare l’insediamento proprio come lo faceva un bel fuoco, un cavallo ti aiutava negli spostamenti come un motore a scoppio, ed entrambi si ritrovavano attorno al fuoco dove si cuoceva una bestia. Adesso, ormai senza animali da lavoro né fuochi da lavoro, gatti, cani e camini a legna sono una pura compagnia, il superfluo”.

(continua a leggere)


Il libro

Il clima che cambia l’Italia. Viaggio in un Paese sconvolto dall’emergenza climatica

Roberto Mezzalama

(Einaudi, euro 17, pp.240)

Gli effetti del riscaldamento climatico sono già arrivati in Italia. Il clima sta cambiando velocemente e questo libro raccoglie testimonianze dalla viva voce di chi già oggi è toccato nella sua attività quotidiana dalle trasformazioni in atto nel nostro Paese. È la narrazione di agricoltori, pescatori, guide alpine, maestri di sci, albergatori, guardie forestali, insomma le persone che vedono una preoccupante accelerazione dei fenomeni che stanno cambiando i luoghi di cui si prendono cura. Un moderno Grand Tour, insomma, che raccontando la grande bellezza del nostro Paese racconta anche come siamo vicini a perdere molte delle nostre peculiarità se non agiremo in fretta e con determinazione. Completano il libro due interviste dell’autore a personalità d’eccezione: Michelangelo Pistoletto e Carlo Petrini. Entrambi, da par loro, intervengono su un tema cosí rilevante quale il riscaldamento climatico per l’Italia.

Roberto Mezzalama, una laurea in scienze naturali e un master in ingegneria ambientale, dopo dieci anni nel settore pubblico svolge da oltre vent’anni un ruolo apicale in una multinazionale di ingegneria ambientale. Collabora con l’Università di Harvard ed è membro del Consiglio di Amministrazione del Politecnico di Torino. La sua attività professionale consiste nella direzione di studi ambientali per grandi progetti infrastrutturali e lo ha portato a lavorare in oltre venti Paesi in Europa, Nord America, Africa e Asia Centrale. È entrato così in contatto con numerosi effetti del cambiamento climatico, dallo scioglimento del permafrost in Canada alla desertificazione delle savane dell’Africa.


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L'intervista

Christian Felber: “Nell’economia orientata al bene comune deve contare la produttività ecologica”

Professore universitario, scrittore, giornalista, ha fondato il movimento internazionale dell’Economia del Bene Comune e nel suo ultimo libro propone di sostituire le teorie economiche liberiste dominanti con una scienza economica olistica, che tenga conto dei bisogni reali delle persone, come la cooperazione e la solidarietà

di Elisabetta Ambrosi

 

Il termometro del fallimento

Codice rosso - I mali dell’ambiente possono essere equiparati a quelli di un paziente: se questo non fa nulla per guarire servono metodi estremi, rischiosi e infine applicati troppo tardi

di Luca Mercalli

 
L'analisi

Dieci cose da fare per salvare (davvero) le nostre foreste dagli incendi che le devastano

Il bosco ha una grande capacità di ripresa, per questo occorre intervenire bene e solo dove è veramente necessario

di Giorgio Vacchiano – Società Italiana di Selvicoltura ed Ecologia Forestale

La denuncia

Motocross, trial, enduro: facciamo applicare le leggi che tutelano le montagne dalle incursioni selvagge

Le montagne e le aree protette da anni sono oggetto di quotidiane incursioni illegali di motociclisti che ne percorrono i sentieri uscendo dai tracciati, deturpano boschi, pascoli e torrenti. Il degrado di molti tracciati dipende da loro ed è irreversibile, ma la cosa che più colpisce è l’impunità di queste pratiche

di Fabio Valentini - Mountain Wilderness Italia

Verdi si diventa

Basse temperature ed ecodetersivi: nella lavatrice i panni sporchi si lavano in comune

È l'elettrodomestico di gran lunga più abusato, complice anche le pubblicità che ci spinge a separare i capi e usare saponi e ammorbidenti ogni volta diversi. Avere indumenti puliti a casa è facile, ma nasconde un grande consumo di acqua e inquinamento da prodotti chimici. Forse ci aiuteranno i prototipi ultra-tecnologici che cominciano ad affacciarsi sul mercato

di Elisabetta Ambrosi

 

La rimonta dell’afa e dell’anticiclone: Nord Italia ostaggio

In Italia – L’ennesima rimonta dell’anticiclone nordafricano è stata molto intensa ed estesa anche al Nord Italia, che finora ne era rimasto al margine. Ha destato scalpore la temperatura di 48,8 °C registrata mercoledì 11 agosto nell’entroterra di Siracusa da una stazione del Servizio informativo agrometeorologico siciliano, professionale e correttamente collocata a 1,5 metri di […]

di Luca Mercalli

 
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