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Ben tornati all’appuntamento con la newsletter Fatto for Future. Questa settimana, oltre alla rubrica di Luca Mercalli, con Elisabetta Ambrosi facciamo un viaggio da Nord a Sud per verificare la diffusione delle “foreste urbane”, con gli alberi a proteggerci dalle isole di calore. Al Meridione spetta il primato negativo.
L’esperto di salute infantile Alessandro Miani ricorda il carattere prioritario dell’ambiente per il benessere dei più piccoli.
Con Daniela Moretti di Sant’Egidio conosciamo la scuola per aiutare i migranti ad integrarsi, contro la propaganda degli estremisti che negano loro umanità.
Nello spazio dedicato alle associazioni, gli attivisti green di Ultima generazione annunciano mobilitazioni per far cessare al più presto lo sterminio di Gaza. Se la Flotilla sarà bloccata inizieranno gli scioperi della fame, in attesa che il governo Meloni si schieri “senza se e senza ma” al fianco dei degli equipaggi. Wwf mette in fila i numeri sulla minaccia degli incendi boschivi: secondo uno studio del World Weather Attribution, quest’anno bruceranno in Europa un milione di ettari e l’Italia possiede il primato sul numero degli incendi.
Buona lettura.

Verde pubblico, la “foresta urbana” è il nuovo spartiacque sociale tra Nord e Sud
di Elisabetta Ambrosi
Piani del verde assenti o non aggiornati. Procedure di gestione non definite: nel nostro paese il verde urbano non è ancora integrato nei processi di pianificazione territoriale, mentre cresce dall’altro lato la domanda di partecipazione delle associazioni e dei comitati territoriali, che chiedono trasparenza e canali di interlocuzioni stabili. A dieci anni dalla legge 10 del 2013, prima legge nazionale italiana dedicata al verde urbano, questa è, secondo la Relazione Annuale 2025 del Comitato per lo Sviluppo del Verde Pubblico, appena uscita, la situazione di buona parte dei capoluoghi italiani rispetto al verde. “Manca ancora la concezione fondamentale per cui il verde urbano deve precedere l’urbanistica, non inseguirla”, spiega Marco Visconti, Presidente del Comitato.
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Il libro

Ecologia letteraria. E altri scritti di ecocritica
di Serenella Iovino*
Edizioni Ambiente, 336 pagine, 19 euro
Quando uscì nel 2006, Ecologia letteraria diede forma a un’intuizione che, in Italia, non aveva ancora un nome né un lessico condiviso. In un periodo in cui l’ecocritica era ancora sconosciuta, parlava di letteratura e ambiente, di immaginazione ecologica e forme narrative. Da allora, è diventato un punto di riferimento per chi riconosce nell’ecologia non solo una questione ambientale, ma anche un paradigma culturale, politico, poetico. Riesce oggi nella sua veste originale, accompagnato da una nuova prefazione a firma della poetessa Antonella Anedda e da una nuova serie di saggi.
*Serenella Iovino è James G. Hanes Distinguished Professor alla University of North Carolina at Chapel Hill, dove insegna Environmental Humanities e dirige il dottorato in Italian Studies..
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