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Ben tornati all’appuntamento con la newsletter Fatto for Future. Questa settimana, oltre alla consueta rubrica di Luca Mercalli, con Michela Iaccarino scopriamo cosa si cela dietro African parks, l’organizzazione internazionale che gestisce riserve naturali in Africa. Il libro inchiesta “Cattivi custodi. Storia e affari di un ambizioso club di benefattori bianchi in Africa” (Add Editore)”, all’autore Oliver Van Beemen è costato l’arresto e l’accusa di spionaggio.
Con Elisabetta Ambrosi andiamo in Sardegna, dove entro il 2030 l’energia elettrica potrebbe essere prodotta interamente grazie ad energia rinnovabile. È il risultato di uno studio condotto dal Politecnico di Milano, dall’Università degli Studi di Cagliari e dall’Università degli Studi di Padova e commissionato dal Coordinamento Free in collaborazione con il Consorzio Italiano Biogas e l’associazione Italia Solare.
Nello spazio dedicato alle associazioni, “Cittadini per l’aria” rivendica la svolta contro l’inquinamento navale grazie alla decisione Onu di istituire un’area di controllo delle emissioni nell’Atlantico Orientale. “Questa misura eviterà migliaia di morti prematuri in Europa”, ha dichiarato la presidente Anna Gerometta. L’Associazione nazionale energia del vento invece denuncia il paradosso della scelta del Ministero dell’ambiente: frenare sull’eolico, mentre sale il costo delle bollette per il caro-gas e le rinnovabile potrebbe far scendere il prezzo.
Infine, nella rubrica Verdi si diventa, l’artista Jacopo Di Cera racconta il senso dell’arte per l’ecologia e la nascita della sua opera, “Retreat”, esposta all’Art Dubai 2025.

Quando la natura africana è un affare da bianchi. Il libro-denuncia sulla gestione dei grandi parchi
di Michela A.G. Iaccarino
Per scrivere “Cattivi custodi. Storia e affari di un ambizioso club di benefattori bianchi in Africa” (Add Editore), durante i suoi numerosi viaggi nel continente, il reporter Oliver Van Beemen è stato più volte perquisito e perseguitato, arrestato e poi accusato di spionaggio. È finito in una cella africana a guardare il soffitto e chiedersi perché investigare su “un’organizzazione che si batte per impedire l’estinzione dei leoni, elefanti e rinoceronti. Cosa c’è di male?”. Lo scoprirà scrivendo il romanzo-inchiesta urgente come un pamphlet, elaborato come un thriller, necessario come un saggio, che raccoglie interviste con funzionari, abitanti, bracconieri, custodi, docenti universitari, attivisti che si sono tutti imbattuti in African Parks, organizzazione internazionale che gestisce riserve naturali in Africa.
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Il libro

Il sale della Terra. Una storia della vita in tre elementi
di Kerstin Hoppenhaus
Touring Club editore, Euro 22, pagine 312
Sono tre gli artefici silenziosi della vita e delle vicende umane: la storia dell’esistenza sulla Terra è fatta di azoto, fosforo e potassio.
Tre nutrienti microscopici, quasi invisibili, sono in realtà decisivi per la vita sulla Terra e per le sorti dell’umanità.
In un’epoca, l’Antropocene, in cui i confini planetari sono puntualmente superati, comprendere il flusso di azoto, fosforo e potassio si rivela cruciale per il nostro futuro. Solo così potremo sperare di riequilibrare il nostro rapporto con la natura e riscoprirci frammenti di mondo, parte armonica del sistema Terra.
Kerstin Hoppenhaus, biologa, giornalista e regista tedesca, ha ricevuto diversi riconoscimenti per la sua attività di divulgatrice scientifica. Ha sceneggiato il documentario “Un mondo in pericolo” (2012) e collabora con “Die Zeit”, la “Süddeutsche Zeitung” e la BBC.
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