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il Fatto Quotidiano
12 Novembre 2024
Fatto for future

Ben tornati alla newsletter Fatto for Future. Questa settimana, oltre alla consueta rubrica di Luca Mercalli, ci occupiamo del risvolto occupazionale delle politiche ambientali. Per frenare la svolta green, sovente le destre denunciano l’effetto collaterale del declino industriale nei settori tradizionali, come quello dell’automotive. Invece, sostiene un report, la transizione ecologica può creare migliaia di posti di lavoro.

Con la scienziata Anna Pirani andiamo a Baku, dove oggi si è aperta la Cop29. Uno dei problemi principali del dibattito mondiale è la diversa percezione del contributo ambientale che hanno i Paesi non sviluppati.

Nello spazio dedicato alle associazioni, sempre in ambito Cop, ospitiamo l’appello degli accademici affinché si regolamenti la presenza delle lobby del fossile in consessi come quello di Baku. Il Wwf, invece, mette la Manovra nel mirino, criticando l’assenza di provvedimenti per la tutela dell’ambiente e formulando nuove proposte.

Buona lettura.


Altro che disoccupazione: un report dimostra come la transizione energetica può creare migliaia di posti di lavoro

di Elisabetta Ambrosi

Perdita di posti di lavoro, crisi occupazionale, povertà: gli oppositori della transizione energetica spesso adducono tra le cause della resistenza al cambiamento una drammatica disoccupazione. La tesi, però, non corrisponde a verità: le energie rinnovabili stanno portando e porteranno sempre più, mano mano che il processo di decarbonizzazione avanza, decine di migliaia di nuovi posti di lavoro.

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Il libro

Tropico Mediterraneo. Viaggio in un mare che cambia

di Stefano Liberti

Euro 18, pp. 200, Editori Laterza

Oggi nel Mediterraneo si intrecciano e si evidenziano tutti i nodi problematici della contemporaneità: cambiamento climatico, sfruttamento indiscriminato delle risorse naturali, inquinamento e collasso degli ecosistemi. L’autore, reporter di lunga esperienza, viaggia tra le sue isole e le sue coste – da Linosa a Cipro, da Tunisi alle Kerkennah, da Mazara a Samos – interrogando chi, vivendoci a contatto diretto, può testimoniarne e spiegarne la sorprendente metamorfosi.

Stefano Liberti, giornalista e filmmaker, pubblica da anni reportage di politica internazionale su testate italiane e straniere. Tra i suoi ultimi libri Terra bruciata. Come la crisi ambientale sta cambiando l’Italia e la nostra vita (2020). Il grande carrello. Chi decide cosa mangiamo (con F. Ciconte, 2019).

COP29, la scienziata Pirani: “Sulle responsabilità climatiche rischiamo di tornare indietro: la scienza avanza, la politica arretra”

Membra della delegazione italiana: "I gravi divari nell'azione climatica stanno irrigidendo le posizioni di molti Paesi in via di sviluppo, che sottolineano la mancata accelerazione nella riduzione delle emissioni e il sostegno da parte dell'Occidente"

di Elisabetta Ambrosi

COP29, la campagna “Clean the Cop!” e l’appello degli scienziati: “Fuori i lobbisti del fossile dalle delegazioni governative”

Sarebbe come coinvolgere i piromani nella scrittura di una legge contro gli incendi: sfrutterebbero l’occasione per scambiarsi fiammiferi ed esche incendiarie

di F. Q.

Manovra di bilancio, l’accusa del WWF: “Mancano tutela dell’ambiente, transizione ecologia e prevenzione dei rischi climatici”

Le proposte avanzate dall'associazione ambientalista alle commissioni Bilancio di Camera e Senato

di F. Q.

Sos clima

Il 2024 è l’anno più caldo: siamo già oltre il limite di + 1,5° C

In Italia – L’inizio di novembre è trascorso per lo più al sereno di un anticiclone esteso dall’Atlantico al Mar Nero, a parte il primo episodio stagionale di nebbie padane estese e talora persistenti anche di giorno. Al di sopra, sulle Alpi, nel ponte di Ognissanti le temperature erano tardo-estive, con zero termico fino a […]

di Luca Mercalli

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