“Per tutti questi secoli le donne hanno avuto la funzione di specchi, dal potere magico e delizioso di riflettere raddoppiata la figura dell’uomo”: sono passati quasi cent’anni, ma l’affermazione di Virginia Woolf (Una stanza tutta per sé, 1928) non è invecchiata di un giorno. E se provassimo finalmente a romperlo, quello specchio, e a guardare senza filtri la persona che abbiamo davanti? Quanto gli uomini conoscono davvero le donne e quanto le donne si conoscono in profondità? Non abbiamo le risposte, ma proviamo a raccontare, “A parole nostre”, che nessuno specchio deformante ha motivo di esistere.
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A cura di Silvia D’Onghia
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