“Vedono le donne come persone un po’ sciroccate, che devono stare attente a non mettersi in situazioni pericolose. E così, al contempo, si giustificano i poveri uomini. Ecco, quello di Giambruno è un sessismo benevolo, pericoloso quanto quello malevolo ma più subdolo, perché fa sentire protette, venerate”. Vera Gheno non fa certo fatica a schierarsi: da sempre promotrice, ad esempio, dell’introduzione della schwa e per questo bersagliata anche da esimi colleghi, la sociolinguista fiorentina sa bene cosa significano le parole del compagno della premier e cosa esse comportano. Gheno è da poco in libreria con un manuale sugli atteggiamenti che avvelenano la comunicazione in Rete e nell’intervista che ha realizzato con Elisabetta Ambrosi ammette di essere stanca di confrontarsi con chi mantiene la porta chiusa.
Il sessismo benevolo di cui parla fa subito venire in mente le favole delle principesse, e quegli stereotipi immortali che vedono le donne più avvezze alla cura domestica e meno propense a maneggiare la scienza. Allora sono proprio una matematica e un’astrofisica, Nastassja Cipriani ed Edwige Pezzulli, a mettere in fila, in un saggio, tutti gli scienziati o i filosofi che hanno tentato di lasciare a casa le colleghe. Da Aristotele a Gentile, senza dimenticare Odifreddi. Lo ha letto per noi Giuseppe Cesaro.
Con Riccardo Antoniucci torniamo a parlare di Iran, perché l’Onu ha bollato come “apartheid di genere” quanto il regime sta facendo alle donne: a quasi un anno dalla morte di Mahsa Amini, il Parlamento di Teheran continua a discutere la proposta di legge che inasprisce ulteriormente divieti e punizioni per chi non indossa il velo in pubblico. Michela Iaccarino ci ricorda un’altra rivoluzione soppressa nel sangue, stavolta in Russia. Nel 2012, 40 secondi di musica punk portarono le Pussy Riot sul tetto del mondo, ma anche nelle colonie penali. A sostegno della loro battaglia, centinaia di persone furono arrestate o uccise. Ora il diario di quei giorni arriva in Italia, attraverso le parole di una di loro, Masha.
Per la pagina culturale, infine, con Valentina Mira compiamo un viaggio da sud a nord per seguire il progetto Queer è Ora: una mostra fotografica che parte dal Salento, una campagna di affissioni e un paio di provocazioni che faranno discutere.
Buona lettura.
A cura di Silvia D’Onghia
Ascolta questa newsletter su FqExtra o su Spotify
|