Grazie anche alle falle della Legge 194, le destre al potere, nazionale o regionale, stanno smantellando progressivamente il diritto all’aborto, attraverso un’obiezione altissima, il divieto di muovere il personale tra ospedali, il rifiuto di applicare le linee guida della Ru486, la presenza dei movimenti Pro-Vita nei consultori. Non un attacco frontale, dunque, ma un’erosione graduale che inserisce il nostro Paese tra quelli in cui interrompere la gravidanza è difficile, e quindi pericoloso. Per questo le donne e gli uomini che aderiscono a Non una di meno si ritroveranno sabato in piazza ad Ancona, per una grande manifestazione che rivendichi sul diritto all’aborto. Elisabetta Ambrosi ne ha parlato con Eleonora Mizzoni, una delle organizzatrici della rete transfemminista.
Visto nel suo insieme, il disegno è completo: niente aborto, niente contraccezione. Come leggere altrimenti la parziale retromarcia dell’Aifa sulla pillola anticoncezionale, che dovrebbe essere gratuita dall’applicazione della 194 e che invece ha un costo crescente e neanche detraibile? Non a caso l’Italia è paragonabile all’Iraq come numero di assuntrici. Valentina Mira ha indagato su questo fallimento e ha scoperto anche una curiosità disarmante.
A pagare, manco a dirlo, sono le donne. Ed è il caso – letterale – di Lucha y Siesta, la Casa e centro antiviolenza di Roma che adesso rischia di dover risarcire l’Atac, la municipalizzata dei trasporti, per l’occupazione dello stabile. Maddalena Lai ricostruisce la storia infinita di una realtà essenziale per il territorio della Capitale, che invece le istituzioni si divertono a mandare all’aria.
Restando in tema sociale, pubblichiamo un estratto dell’introduzione di Pietro Barbetta a un volume che, attraverso le fotografie di Carla Cerati e Gianni Berengo Gardin, riattualizza il tema del manicomi sotto forma di Trattamento sanitario obbligatorio e di reparti di osservazione psichiatrica delle carceri. Per la pagina letteraria, infine, Giuseppe Cesaro ci racconta l’importanza della pedicure, un caleidoscopio attraverso il quale conoscere le miserie umane.
Buona lettura.
A cura di Silvia D’Onghia
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