Ben tornati all’appuntamento con l’universo femminile raccontato dal punto di vista delle donne. Non solo per le donne.
TROPPE DI MENO. Le vittime degli ultimi giorni non lasciano adito a dubbi (se mai ve ne fossero ancora): bisogna cambiare la mentalità maschile, insegnare ai giovani uomini la cultura del rispetto ed educarli alla parità tra i generi fin dai banchi di scuola. Serve una rivoluzione culturale profonda. E allora questa settimana partiamo proprio da qui, dalle scuole, perché la rete degli studenti ha ideato un codice antiviolenza che dovrebbe essere approvato, e rispettato, in ogni aula. Ce ne parla Michela Iaccarino.
CARAMELLE DAGLI SCONOSCIUTI. Come dimostrano i dati sui femminicidi, si rischia più in casa che fuori: l’assassino è quasi sempre l’ex. Per la rubrica Matite irriverenti Guido Biondi ha intervistato Rita Petruccioli, che nel suo Ti chiamo domani racconta proprio questo.
UN MONDO A FORMA DI MASCHIO. Elisabetta Ambrosi ci accompagna, invece, in un viaggio attraverso gli oggetti che tutti conosciamo ma sui quali spesso non ci facciamo domande. Perché il predellino del tram è così alto? Su quale peso sono tarati i sedili delle auto per la prevenzione degli incidenti?
VIETATO SCRIVERE. Quante volte il Nobel per la Letteratura è stato assegnato a una donna? Tredici, dall’inizio della storia del prestigioso premio. E non perché le donne non sappiano scrivere. Ma perché viene loro impedito di emergere, come negli altri ambiti. Illuminante è allora il saggio in cui Joanna Russ ci spiega come funziona. Ce ne parla Angelo Molica Franco.
L’ESTATE E LA GUERRA. Infine un racconto inedito, quello di Manuela Piemonte, da poco in libreria con Le amazzoni.
Buona lettura!
A cura di Silvia D’Onghia
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