“Ho appena depositato una proposta di legge per introdurre il reato di duplice omicidio quando a essere uccisa è una donna in stato di gravidanza. Dalle parole ai fatti”. Ecco, i fatti secondo Licia Ronzulli passano attraverso il riconoscimento della capacità giuridica del feto, cosa che al momento non esiste. La proposta annunciata la settimana scorsa dalla senatrice azzurra – reazione al barbaro omicidio di Giulia Tramontano – in realtà è solo l’ultima in ordine di tempo: da sempre, il centrodestra tenta di far approvare leggi che sposino il motto cattolico “la vita comincia dal concepimento”, in modo da poter controllare le scelte riproduttive delle donne e arrivare, un giorno, a criminalizzare nuovamente l’aborto. Federica Di Martino ha messo in fila tutti i tentativi legislativi, finora per fortuna mai andati a buon fine.
Nel mese del Pride continuiamo poi a occuparci di diritti negati. Anzi, di diritti recuperati. Qualche anno fa, la Croce Rossa italiana che fu di Rocca, l’attuale governatore del Lazio che ha tolto alla parata romana il patrocinio della Regione, ha aperto una Casa di accoglienza per Lgbtq+ discriminati o vittime di violenza. Nella struttura, che ovviamente si trova in un luogo segreto, sono state ospitate finora 25 persone, un massimo di 8 per volta, italiane e straniere. Al momento, dentro Casa+ si trovano anche ucraini e russi. Le loro storie parlano di paura, di fuga, di minacce, ma anche di benessere ritrovato e di sogni a portata di mano. Siamo andati ad ascoltarli, partendo dal presupposto che le loro vite valgono più dei pregiudizi politici.
Per molti ragazzi recuperati ce ne sono altri, invece, condannati a morte. Federica Crovella ci porta in Uganda, dove una recente norma, avallata dal presidente, ha legalizzato l’omofobia. Non solo dichiarare il proprio orientamento sessuale costerà il carcere fino a 10 anni, ma le famiglie e gli amici avranno l’obbligo di denunciare. Il reato di “omosessualità aggravata” prevede addirittura la pena di morte.
Cambiamo decisamente argomento, torniamo su temi più leggeri. Secondo gli esperti, da 10 anni assistiamo a una disaffezione al sesso. La noia, la mancanza di tempo e il moralismo hanno ucciso il piacere: la scrittrice Stella Pulpo, autrice del blog Memorie di una vagina, ha dedicato alla “recessione sessuale” il suo nuovo libro. Nell’intervista che ha realizzato con Elisabetta Ambrosi ci spiega perché e, soprattutto, come fare per invertire la rotta.
E a proposito di sesso, anzi d’amore, torna la satira di Amalia Caratozzolo, che in questa puntata ci racconta i 40 anni, i sensi di colpa nei confronti dei doveri che la società impone alle donne e soprattutto ci dice com’è finita con quel principe azzurro incontrato alla pompa di benzina.
Buona lettura.
A cura di Silvia D’Onghia
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