Tutto sotto silenzio o tutto silenziato? Cosa sta accadendo in Iran? Dove sono finite le proteste seguite alla morte di Mahsa Amini, la ragazza ammazzata di botte per non aver indossato correttamente il velo islamico? Poiché non ci vogliamo rassegnare allo spegnimento dei riflettori intorno alla sanguinosa repressione messa in campo dal regime degli ayatollah, siamo andati nuovamente a cercare notizie da Teheran: Riccardo Antoniucci ha studiato l’ultimo report delle ong Iran Human Rights e United Against Death Penalty, che confermano come le rivolte siano state messe a tacere attraverso il terrore, attraverso, cioè, la pena di morte. Nel 2022 sono state giustiziate 582 persone, praticamente il doppio del 2021. E, anche se tra loro c’erano poche donne, il regime ha creato un tale clima di paura che adesso le manifestazioni per strada non esistono più.
Con Antonella Mascali torniamo in Italia, per dar voce alle magistrate che ancora lottano per la parità di genere. Paola Briguori, che è presidente dell’Associazione Magistrati della Corte dei conti, ci racconta che, nonostante numericamente le donne siano più degli uomini, i ruoli apicali sono rimasti appannaggio maschile. E ci indica quale può essere la strada per eliminare il gender gap.
Ironia della sorte, c’è una branca del sapere in cui la parità esiste, ma è sbagliata: la medicina. Cosa intendiamo? Visto che, per esempio, gli studi clinici vengono effettuati prevalentemente su campioni maschili, le cure non tengono conto delle differenze di sesso e genere. Elisabetta Ambrosi ha intervistato i ricercatori Raparelli e Coen che, in un saggio appena pubblicato, mettono in fila le contraddizioni della medicina non di genere.
Federica Crovella ha invece scovato un’agenzia di moda decisamente fuori dall’ordinario: si chiama Imperfetta e le sue modelle, anzi “muse”, sono donne – appunto – imperfette e proprio per questo bellissime. L’unico criterio di selezione è la persona, con il suo carattere e la sua storia da raccontare.
Per la pagina letteraria, infine, Giuseppe Cesaro ci porta in Francia, ai tempi della Rivoluzione, quando una intellettuale (drammaturga, scrittrice e libellista), Olympe de Gouges, tentò inutilmente di insegnare agli uomini l’arte della politica.
Buona lettura.
A cura di Silvia D’Onghia
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