|
“Inizialmente mi sembrava discriminatorio, ma poi abbiamo capito che per lei discriminatorio sarebbe stato il contrario”: è per questo che la giornalista Susanna Turco ha voluto intitolare il suo ultimo libro Re Giorgia, perché nell’apparente errore di declinazione sta tutta la contraddizione di Meloni premier. Abbiamo analizzato più volte la sua volontà di farsi appellare Il presidente e non LA presidente. Turco ci racconta, nell’interessante intervista che ha rilasciato a Elisabetta Ambrosi, la “controstoria della donna che s’è presa l’Italia” e si focalizza in particolare sui temi femministi che Meloni non ha smantellato, ma semplicemente ribaltato, come le quote rosa e l’aborto. E spiega perché il maschilismo così ben introiettato è più pericoloso di quello esibito spudoratamente dagli uomini.
Oppure dagli dei. Questa settimana ospitiamo un bellissimo racconto inedito della scrittrice Marilù Oliva, che in un libro appena pubblicato ripercorre la storia dell’Olimpo in chiave moderna: personalità che coprono l’intera gamma dei sentimenti umani (l’amore, il desiderio, la collera, l’amicizia, l’offesa, il dolore). Ma anche storie di abusi, debolezze e manifestazioni di potere, così come di grandi donne (e grandi dee) che li hanno contrastati o subiti.
Anche le divine, ci spiega Oliva, avevano a che fare con un concetto fuorviante: la bellezza. Miraggio e prigione, in tutte le epoche, di ogni donna, costretta dalla società a chiedere il massimo al proprio corpo. Fino a fargli del male. Parliamo dei disturbi alimentari. Negli anni 2000, ci fu una vera e propria presa di coscienza rispetto ai primi blog e ai messaggi che inneggiavano all’anoressia o alla bulimia. Vent’anni dopo, se social network come Facebook e Instagram hanno messo al bando hashtag del genere, TikTok addirittura li suggerisce. La piattaforma, ci racconta Valentina Mira, ha dichiarato che avrebbe agito per bloccare il fenomeno, ma in realtà non ha fatto nulla.
Anni fa una proposta di legge voleva punire chi proponeva contenuti del genere ma, poiché spesso si tratta delle stesse persone malate, sarebbe stata in qualche modo una forma di vittimizzazione secondaria. Come quella vissuta dalla protagonista di un caso che ha sconvolto il mondo dello sport australiano. Nel suo libro-inchiesta, letto per noi da Federica Crovella, la giornalista Anna Krien affronta, dentro e fuori dal tribunale, la vicenda di un giocatore di football accusato di aver violentato una coetanea a una festa per celebrare la vittoria in campionato. La stessa autrice ammette, e spiega perché, ci sono stati momenti in cui ha simpatizzato col carnefice.
Per la pagina letteraria, infine, arriva in Italia un gioiellino della scrittrice scozzese Agnes Owens, che racconta il sottoproletariato urbano della metà degli anni 80, quando ci si alzava per lavorare, ma si lavorava per andare a bere nei pub. Giuseppe Cesaro l’ha letto per noi.
Buona lettura.
A cura di Silvia D’Onghia
Ascolta questa newsletter su FqExtra o su Spotify
|