Ben tornati all’appuntamento con la newsletter A parole nostre. Questa settimana ci occupiamo innanzi tutto di parole: la linguista Cecilia Robustelli ci spiega perché termini come “ingegnera” o “medica” siano corretti dal punto di vista grammaticale, ma vengano rifiutati perché la nostra cultura è ancora imperniata di pregiudizi nei confronti dei ruoli apicali che le donne rivestono. Ci sembrano fondamentali le collaboratrici scolastiche, ma facciamo ironia sulle architette.
Andremo poi a Scampia, dove un gruppo di volontarie ha allestito una rete per sostenere le donne in difficoltà economiche e socioculturali o vittime di violenza domestica.
Riscopriremo le favole di Angela Carter, in cui le principesse di salvano da sole, e capiremo, con la psicoterapeuta Nicoletta Travaini, che la sensibilità può essere considerata un superpotere. Anche per gli uomini.
Infine impareremo dalle formiche come una società esclusivamente matriarcale possa essere crudele e noiosa.
Buona lettura!
A cura di Silvia D’Onghia
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