Il 15 agosto 2021, poco meno di due anni fa, la bandiera talebana sventolava a Kabul. Nelle settimane precedenti, quel che restava dell’esercito americano nel Paese era stato costretto a una veloce ritirata, addirittura prima della data simbolica dell’11 settembre, stabilita dal presidente Biden. Vent’anni di guerra per ricominciare da zero, in una sorta di gioco dell’oca che in questi due anni ha trovato il suo capro espiatorio: le donne. Come ci racconta Roberta Zunini, i talebani non hanno vietato loro solo le università e le scuole: sono arrivati, appena qualche giorno fa, a chiudere le saracinesche di estetiste e parrucchiere. Come pure a picchiare per strada gli uomini che consentono alle proprie mogli di sedere, in auto, al posto del passeggero.
Apriamo, poi, un lungo capitolo dedicato al mondo Lgbtq+. Elisabetta Ambrosi ha letto per noi il saggio dell’economista Lee Bagdett, secondo la quale omofobia e transfobia costano al Pianeta, ogni anno, la bellezza di 880 miliardi di euro. E non soltanto perché l’esclusione o la discriminazione sui luoghi di lavoro comportano la perdita di risorse economiche…
Pensiamo al turismo, per esempio, che costituisce una fetta importante della ricchezza (anche) del nostro Paese. Ebbene, esiste un protocollo mondiale sull’accoglienza delle persone Lgbtq+ nelle strutture ricettive. Sapete quanti alberghi in Italia lo applicano? Uno solo, come ci spiega Angelo Molica Franco.
Inutile dire che serviranno ancora tanti anni (e soprattutto politiche adeguate) affinché le discriminazioni possano cessare. Come sosteniamo sempre, il primo passo dovrebbe essere quello di introdurre nelle scuole l’educazione di genere. Si chiama appunto “Pedagogia di genere” il nuovo saggio pubblicato dalle studiose Biemmi e Mapelli destinato agli insegnanti, ma anche a tutti coloro che vogliono apprendere un nuovo linguaggio. Pubblichiamo un capitolo relativo all’uso delle parole, che da insulti possono trasformarsi in atti di coraggio.
Oppure riscrivere la Storia, in particolare quella delle religioni. Giuseppe Cesaro si occupa oggi del volume “Leadership religiose”, una spietata analisi su come le fedi principali hanno volutamente retrocesso e sottomesso le donne, anche impedendo loro di scalare i vertici delle istituzioni.
Buona lettura.
A cura di Silvia D’Onghia
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