Articoli di Peter Gomez e Marco Lillo →
- 13:24 - Sostenibilità, dalla filiera etica al pack: Icam presenta i suoi impegni
Roma, 14 ott. (Adnkronos) - Oltre 21mila ore di formazione distribuite tra tutti i dipendenti della sede di Orsenigo; 6.900 agricoltori, nelle tre sedi ugandesi di Bundibugyo, Hoima e Mukono, coinvolti nella formazione sulle pratiche agronomiche sostenibili; 26.068 tonnellate di fave di cacao acquistate nel 2023 per gran parte certificate; Codice Etico di Icam sottoscritto dal 97% dei fornitori di cacao e dal 100% dei fornitori delle altre materie prime; 88% del packaging utilizzato per l’imballaggio primario realizzato in materiale completamente riciclabile; 97% di scarti di materiale organico entrato in processi di economia circolare o inviato a recupero. Sono alcuni dei numeri del sesto bilancio di sostenibilità di Icam Cioccolato, azienda italiana specializzata nella produzione e commercializzazione di cioccolato e semilavorati del cacao.
Partendo dai 4 pilastri su cui si declina l’impegno dell’azienda verso la sostenibilità, filiera, ambiente, persone e innovazione, il Bilancio di Icam, è redatto in conformità con i Global Reporting Initiative Standards. Icam oggi commercializza in Italia e in 70 paesi esteri, tracciando l’intera filiera, dalla coltivazione delle fave fino al prodotto finito. "In Icam, oggi più che mai, ci impegniamo a costruire una cultura di sostenibilità condivisa all’interno e all’esterno della società - dichiara Sara Agostoni Chief Sustainability Officer di Icam Cioccolato - Lo facciamo tutti i giorni in azienda attraverso il programma di engagement di tutti i collaboratori sulle sfide della sostenibilità, iniziato nel 2023 per informare, coinvolgere e responsabilizzare; lo facciamo da sempre con i nostri fornitori, invitandoli a condividere i nostri valori attraverso il nostro Codice Etico e con i clienti che supportiamo e coinvolgiamo in progetti a sostegno delle comunità di coltivatori nei Paesi di origine. Un approccio che portiamo avanti attraverso due leve che siamo convinti siano fondamentali per uno sviluppo sostenibile: la cultura come necessità per la condivisione degli stessi valori e la Partnership con la consapevolezza che nessuno può fare da solo".
ATTENZIONE ALLE PERSONE - Con gli oltre 400 dipendenti della sede italiana di Orsenigo e i circa 170 della subsidiary Icam Uganda ltd, Icam si impegna a implementare numerose azioni di welfare che vanno oltre a quanto stabilito dalla legge di entrambi i paesi: un corposo pacchetto di benefit, come contributi economici per l’istruzione dei figli, buoni carburante ecc.., oltre a premi economici legati al raggiungimento degli obiettivi aziendali e alla valutazione delle performance del singolo. Nel solo 2023 sono oltre 21mila le ore di formazione erogate che hanno permesso ai dipendenti di tutti i reparti di raggiungere specifici obiettivi, integrando la propria retribuzione mensile. Azioni che nel corso di questi ultimi anni sono state parallelamente implementate e adattate anche per l’organico ugandese, composto per lo più da compratori e personale impiegatizio (oltre il 64%) e operai (32%). A questi Icam riconosce, oltre alle garanzie previste dalla normativa ugandese (versamento dei contributi pensionistici, permessi giornalieri, assistenza sanitaria e congedo parentale), pasti presso la mensa aziendale, l’integrazione di una somma extra destinata a coprire eventuali spese sanitarie non coperte dal welfare statale in ciascuno dei tre siti produttivi.
L’85% dei dipendenti ugandesi ha potuto inoltre accedere a sessioni di formazione relativa al Codice Etico, di condotta e alle pratiche gestionali e sulle tecniche agronomiche, oltre ad attività di gestione dei farmer e delle comunità locali. La cura e attenzione verso le persone si estendono infine anche in Italia, e al territorio in cui l’azienda opera, attraverso collaborazioni e donazioni di prodotto a supporto di Associazioni come il Banco Alimentare o enti locali che si occupano del sociale (nel 2023 le donazioni di prodotto hanno raggiunto un valore di oltre 1 milione di euro). La presenza dell’azienda sul territorio comasco si contraddistingue inoltre per la partecipazione e il sostegno a iniziative culturali ed educative destinate alle giovani generazioni o attraverso la collaborazione, sempre più stretta, con Noi Genitori Onlus presso la quale l’azienda svolge giornate di volontariato aziendale coinvolgendo i dipendenti a dare il proprio contributo all’integrazione delle persone con disabilità nel tessuto sociale.
GESTIONE RESPONSABILE DELLA FILIERA - Ad oggi il Codice Etico di Icam è stato sottoscritto dal 97% dei produttori di cacao di oltre 20 filiere di approvvigionamento in Africa (68%), Sud America (22%) e in America Centrale (10%) e dal 100% dei fornitori delle altre materie prime principali. Attraverso l’approvvigionamento diretto del cacao, Icam è in grado, inoltre, di gestire in maniera più efficace e responsabile gli aspetti di complessità che caratterizzano questa catena di fornitura. Quello della tracciabilità del cacao è un aspetto che, oggi più che mai, assume un carattere di urgenza, anche alla luce delle nuove normative comunitarie che impongono alle aziende una conoscenza sempre più approfondita delle proprie catene di approvvigionamento. Proprio in previsione dell’entrata in vigore della European Deforestation-free Products Regulation, dal 2023 Icam ha avviato una collaborazione con tutti i fornitori di cacao diretti per geolocalizzare tutto il cacao acquistato. Controlli che si aggiungono a quelli imposti dai principali enti di certificazione, Biologico, Rainforest Alliance e Fairtrade in primis, che richiedono ai produttori di sottostare a precise regole finalizzate alla salvaguardia dei diritti umani e dell’ambiente. Nel 2023, il 68% delle oltre 26mila tonnellate di cacao acquistato da Icam ha una o più di queste certificazioni.
L’approccio sostenibile alla filiera ha portato anche all’implementazione del progetto 'Sustainable farming for a Climate Resilient Livelihood of Cocoa Farmers in Uganda'. Avviato nel 2023 in collaborazione con un cliente internazionale e grazie a dei fondi governativi internazionali, il progetto si pone il fine di trasformare l’attuale sistema produttivo, rendendolo resiliente ai cambiamenti climatici, attraverso differenti tipologie di azioni: trasferire best practices per migliorare la produttività del cacao; promuovere progetti di formazione tecnica, finanziaria e di gender equity, per innescare un processo di miglioramento delle condizioni di vita; incrementare remunerazione, coesione sociale e di conseguenza, la capacita di investire efficacemente nell’attività di coltivazione del cacao. Tra gli obiettivi del progetto per il prossimo biennio sono previste ulteriori azioni finalizzate a implementare politiche per la parità di genere e l’empowerment femminile (aumentandone la partecipazione nei momenti di formazione, migliorando le loro competenze in ambito tecnico e assegnando loro ruoli di leadership per un sempre maggiore coinvolgimento nei processi decisionali).
L’APPROCCIO ALL’INNOVAZIONE - Icam ha istituito negli anni procedure aziendali, periodicamente rinnovate sulla base del processo tecnologico e delle evoluzioni normative, che permettono di prevenire in modo sistematico l’insorgere di non conformità relative a qualità, sicurezza e legalità delle materie prime utilizzate e dei prodotti finiti, per un totale di oltre 20mila test realizzati nel solo 2023. Portare avanti un approccio innovativo significa anche essere capaci di rispondere alle esigenze sempre mutevoli del mercato. Negli ultimi anni si è assistito a un costante incremento della richiesta di prodotti in grado di supportare uno stile di vita sano e più attento ai temi di sostenibilità. Tra questi emergono prodotti in cui viene utilizzato lo zucchero di cocco, prodotti vegani con sostituti del latte a base vegetale, prodotti clean label (no soia/no additivi) e Free-from. Tutte referenze che Icam, ha testato e implementato all’interno della propria offerta, ottenendo anche le certificazioni correlate (Biologico, Vegan Quality, Fairtrade, Rainforest Alliance, Gluten-free e Lactose-free) e su cui è impegnata costante-mente a condurre analisi di fattibilità e a destinare investimenti. Nel corso del 2023 l’azienda ha sviluppato (in fase di test) un cioccolato a ridotto contenuto di zucchero, utilizzando fibre come ad esempio l’inulina e coinvolto fornitori nell’identificazione della tipologia più adeguata di sciroppo d’avena per lo sviluppo di tre ricette di cioccolato con avena in sostituzione del latte in polvere. Nel corso del 2023 sono state realizzate 486 nuove ricette (il 15% in più rispetto al 2022).
LA RESPONSABILITÀ VERSO L’AMBIENTE - L’impegno nella salvaguardia dell’ambiente è per Icam parte integrante del proprio operato. Consapevole del fatto che la catena di approvvigionamento del cacao (scope 3) rappresenta l’elemento con il più elevato impatto (86%) sulla propria Carbon Footprint, l’azienda nel 2020 ha avviato insieme a Carbonsink il Life Cycle Assessment, uno studio puntuale volto a comprendere le differenze nei fattori emissivi nelle varie aree di approvvigionamento e ridurli. Lo studio è partito dall’Uganda nel 2021 ed è proseguito con il Perù nel 2022: dallo studio della filiera ugandese risulta il beneficio ambientale di una filiera di cacao biologico rispetto a quelle di cacao convenzionale (si va dai 2,9 kgCO2eq/kg del sito di Bundibugyo, dove è coltivato per lo più cacao biologico, ai 4 kgCO2eq/kg dei siti di Hoima e Mukono dove viene coltivato cacao convenzionale). Lo studio è poi proseguito indagando la filiera del Perù, su un campione di una decina di cooperative fornitrici. Pur in un contesto maggiormente intaccato dall’impatto del Land Use Change, rispetto all’Uganda viene confermato l’approccio virtuoso nell’approvvigionamento Icam. L’impatto della filiera Icam peruviana risulta infatti pari al 40% dell’impatto definito dalla letteratura per il Paese, e di poco inferiore alla media globale.
In Italia, Icam produce il proprio cioccolato all’interno di uno sito produttivo, quello di Orsenigo, completamente automatizzato, in grado di assicurare funzionalità, tracciabilità e sostenibilità ambientale. La presenza di un impianto di trigenerazione, che genera simultaneamente elettricità, vapore e acqua fredda a partire da una singola fonte energetica, consente di ottenere in modo altamente efficiente gran parte dell’energia necessaria a soddisfare il fabbisogno del processo produttivo dello stabilimento. Nel 2023, il 74,34% del metano acquistato ha alimentato il trigeneratore, mentre il restante fabbisogno energetico è stato coperto dall’acquisto dalla rete nazionale energia elettrica, che dal 2021 proviene esclusivamente da fonti rinnovabili. Nel corso degli anni l’impianto è stato protagonista di ulteriori investimenti volti a migliorarne sensibilmente le prestazioni energetiche e a implementarne l’efficienza, con l’obiettivo di ridurre costantemente l’impatto ambientale e contribuendo ad abbassare l’indice di intensità energetica, che presenta un trend in costante riduzione (-6,1% nel 2023). Nel 2023 l’azienda ha generato e smaltito in maniera responsabile un totale di 3.909 tonnellate di scarti organici e non: il 97% dello scarto organico è stato destinato alla zootecnia o al recupero di biomassa, con solo il 3% destinato a discarica; i rifiuti non-organici (imballi monomateriali, carta/cartone, plastica, legno, materiale ferroso) vengono differenziati e recuperati al 100%; gli imballi misti sono destinati a recupero per il 27%, gli imballi in juta vengono invece separati dai materiali misti e inviati a un operatore specializzato, con cui è attiva una collaborazione dal 2020, che li recupera e reimpiega nella produzione di pannelli isolanti e fonoassorbenti utilizzati in bioedilizia, nell’automotive o nella coibentazione termica naturale (nel 2023 sono state recuperati oltre 157.000 kg di juta). Concludendo poi con le eccedenze di prodotto finito che vengono destinate a Banco Alimentare. Una gestione della produzione rispettosa per l’ambiente che passa anche dalla scelta degli imballi e del packaging, preferibilmente riciclabile o, dove possibile per un’idonea conservazione del prodotto, realizzato in materiale compostabile e biodegradabile che ha visto nel 2023 un aumento dell’8% del suo impiego nella produzione di tavolette. Allo stesso tempo, l’azione di 'sgrammatura' degli incarti di tavolette ha coinvolto il 78% degli incarti acquistati (+2%), per un risparmio di circa 56 tonnellate di carta rispetto all’anno precedente, e un totale di circa 200 tonnellate in 4 anni.
- 13:23 - Sostenibilità, dalla filiera etica al pack: Icam presenta i suoi impegni
Roma, 14 ott. (Adnkronos) - Oltre 21mila ore di formazione distribuite tra tutti i dipendenti della sede di Orsenigo; 6.900 agricoltori, nelle tre sedi ugandesi di Bundibugyo, Hoima e Mukono, coinvolti nella formazione sulle pratiche agronomiche sostenibili; 26.068 tonnellate di fave di cacao acquistate nel 2023 per gran parte certificate; Codice Etico di Icam sottoscritto dal 97% dei fornitori di cacao e dal 100% dei fornitori delle altre materie prime; 88% del packaging utilizzato per l’imballaggio primario realizzato in materiale completamente riciclabile; 97% di scarti di materiale organico entrato in processi di economia circolare o inviato a recupero. Sono alcuni dei numeri del sesto bilancio di sostenibilità di Icam Cioccolato, azienda italiana specializzata nella produzione e commercializzazione di cioccolato e semilavorati del cacao.
Partendo dai 4 pilastri su cui si declina l’impegno dell’azienda verso la sostenibilità, filiera, ambiente, persone e innovazione, il Bilancio di Icam, è redatto in conformità con i Global Reporting Initiative Standards. Icam oggi commercializza in Italia e in 70 paesi esteri, tracciando l’intera filiera, dalla coltivazione delle fave fino al prodotto finito. "In Icam, oggi più che mai, ci impegniamo a costruire una cultura di sostenibilità condivisa all’interno e all’esterno della società - dichiara Sara Agostoni Chief Sustainability Officer di Icam Cioccolato - Lo facciamo tutti i giorni in azienda attraverso il programma di engagement di tutti i collaboratori sulle sfide della sostenibilità, iniziato nel 2023 per informare, coinvolgere e responsabilizzare; lo facciamo da sempre con i nostri fornitori, invitandoli a condividere i nostri valori attraverso il nostro Codice Etico e con i clienti che supportiamo e coinvolgiamo in progetti a sostegno delle comunità di coltivatori nei Paesi di origine. Un approccio che portiamo avanti attraverso due leve che siamo convinti siano fondamentali per uno sviluppo sostenibile: la cultura come necessità per la condivisione degli stessi valori e la Partnership con la consapevolezza che nessuno può fare da solo".
ATTENZIONE ALLE PERSONE - Con gli oltre 400 dipendenti della sede italiana di Orsenigo e i circa 170 della subsidiary Icam Uganda ltd, Icam si impegna a implementare numerose azioni di welfare che vanno oltre a quanto stabilito dalla legge di entrambi i paesi: un corposo pacchetto di benefit, come contributi economici per l’istruzione dei figli, buoni carburante ecc.., oltre a premi economici legati al raggiungimento degli obiettivi aziendali e alla valutazione delle performance del singolo. Nel solo 2023 sono oltre 21mila le ore di formazione erogate che hanno permesso ai dipendenti di tutti i reparti di raggiungere specifici obiettivi, integrando la propria retribuzione mensile. Azioni che nel corso di questi ultimi anni sono state parallelamente implementate e adattate anche per l’organico ugandese, composto per lo più da compratori e personale impiegatizio (oltre il 64%) e operai (32%). A questi Icam riconosce, oltre alle garanzie previste dalla normativa ugandese (versamento dei contributi pensionistici, permessi giornalieri, assistenza sanitaria e congedo parentale), pasti presso la mensa aziendale, l’integrazione di una somma extra destinata a coprire eventuali spese sanitarie non coperte dal welfare statale in ciascuno dei tre siti produttivi.
L’85% dei dipendenti ugandesi ha potuto inoltre accedere a sessioni di formazione relativa al Codice Etico, di condotta e alle pratiche gestionali e sulle tecniche agronomiche, oltre ad attività di gestione dei farmer e delle comunità locali. La cura e attenzione verso le persone si estendono infine anche in Italia, e al territorio in cui l’azienda opera, attraverso collaborazioni e donazioni di prodotto a supporto di Associazioni come il Banco Alimentare o enti locali che si occupano del sociale (nel 2023 le donazioni di prodotto hanno raggiunto un valore di oltre 1 milione di euro). La presenza dell’azienda sul territorio comasco si contraddistingue inoltre per la partecipazione e il sostegno a iniziative culturali ed educative destinate alle giovani generazioni o attraverso la collaborazione, sempre più stretta, con Noi Genitori Onlus presso la quale l’azienda svolge giornate di volontariato aziendale coinvolgendo i dipendenti a dare il proprio contributo all’integrazione delle persone con disabilità nel tessuto sociale.
GESTIONE RESPONSABILE DELLA FILIERA - Ad oggi il Codice Etico di Icam è stato sottoscritto dal 97% dei produttori di cacao di oltre 20 filiere di approvvigionamento in Africa (68%), Sud America (22%) e in America Centrale (10%) e dal 100% dei fornitori delle altre materie prime principali. Attraverso l’approvvigionamento diretto del cacao, Icam è in grado, inoltre, di gestire in maniera più efficace e responsabile gli aspetti di complessità che caratterizzano questa catena di fornitura. Quello della tracciabilità del cacao è un aspetto che, oggi più che mai, assume un carattere di urgenza, anche alla luce delle nuove normative comunitarie che impongono alle aziende una conoscenza sempre più approfondita delle proprie catene di approvvigionamento. Proprio in previsione dell’entrata in vigore della European Deforestation-free Products Regulation, dal 2023 Icam ha avviato una collaborazione con tutti i fornitori di cacao diretti per geolocalizzare tutto il cacao acquistato. Controlli che si aggiungono a quelli imposti dai principali enti di certificazione, Biologico, Rainforest Alliance e Fairtrade in primis, che richiedono ai produttori di sottostare a precise regole finalizzate alla salvaguardia dei diritti umani e dell’ambiente. Nel 2023, il 68% delle oltre 26mila tonnellate di cacao acquistato da Icam ha una o più di queste certificazioni.
L’approccio sostenibile alla filiera ha portato anche all’implementazione del progetto 'Sustainable farming for a Climate Resilient Livelihood of Cocoa Farmers in Uganda'. Avviato nel 2023 in collaborazione con un cliente internazionale e grazie a dei fondi governativi internazionali, il progetto si pone il fine di trasformare l’attuale sistema produttivo, rendendolo resiliente ai cambiamenti climatici, attraverso differenti tipologie di azioni: trasferire best practices per migliorare la produttività del cacao; promuovere progetti di formazione tecnica, finanziaria e di gender equity, per innescare un processo di miglioramento delle condizioni di vita; incrementare remunerazione, coesione sociale e di conseguenza, la capacita di investire efficacemente nell’attività di coltivazione del cacao. Tra gli obiettivi del progetto per il prossimo biennio sono previste ulteriori azioni finalizzate a implementare politiche per la parità di genere e l’empowerment femminile (aumentandone la partecipazione nei momenti di formazione, migliorando le loro competenze in ambito tecnico e assegnando loro ruoli di leadership per un sempre maggiore coinvolgimento nei processi decisionali).
L’APPROCCIO ALL’INNOVAZIONE - Icam ha istituito negli anni procedure aziendali, periodicamente rinnovate sulla base del processo tecnologico e delle evoluzioni normative, che permettono di prevenire in modo sistematico l’insorgere di non conformità relative a qualità, sicurezza e legalità delle materie prime utilizzate e dei prodotti finiti, per un totale di oltre 20mila test realizzati nel solo 2023. Portare avanti un approccio innovativo significa anche essere capaci di rispondere alle esigenze sempre mutevoli del mercato. Negli ultimi anni si è assistito a un costante incremento della richiesta di prodotti in grado di supportare uno stile di vita sano e più attento ai temi di sostenibilità. Tra questi emergono prodotti in cui viene utilizzato lo zucchero di cocco, prodotti vegani con sostituti del latte a base vegetale, prodotti clean label (no soia/no additivi) e Free-from. Tutte referenze che Icam, ha testato e implementato all’interno della propria offerta, ottenendo anche le certificazioni correlate (Biologico, Vegan Quality, Fairtrade, Rainforest Alliance, Gluten-free e Lactose-free) e su cui è impegnata costante-mente a condurre analisi di fattibilità e a destinare investimenti. Nel corso del 2023 l’azienda ha sviluppato (in fase di test) un cioccolato a ridotto contenuto di zucchero, utilizzando fibre come ad esempio l’inulina e coinvolto fornitori nell’identificazione della tipologia più adeguata di sciroppo d’avena per lo sviluppo di tre ricette di cioccolato con avena in sostituzione del latte in polvere. Nel corso del 2023 sono state realizzate 486 nuove ricette (il 15% in più rispetto al 2022).
LA RESPONSABILITÀ VERSO L’AMBIENTE - L’impegno nella salvaguardia dell’ambiente è per Icam parte integrante del proprio operato. Consapevole del fatto che la catena di approvvigionamento del cacao (scope 3) rappresenta l’elemento con il più elevato impatto (86%) sulla propria Carbon Footprint, l’azienda nel 2020 ha avviato insieme a Carbonsink il Life Cycle Assessment, uno studio puntuale volto a comprendere le differenze nei fattori emissivi nelle varie aree di approvvigionamento e ridurli. Lo studio è partito dall’Uganda nel 2021 ed è proseguito con il Perù nel 2022: dallo studio della filiera ugandese risulta il beneficio ambientale di una filiera di cacao biologico rispetto a quelle di cacao convenzionale (si va dai 2,9 kgCO2eq/kg del sito di Bundibugyo, dove è coltivato per lo più cacao biologico, ai 4 kgCO2eq/kg dei siti di Hoima e Mukono dove viene coltivato cacao convenzionale). Lo studio è poi proseguito indagando la filiera del Perù, su un campione di una decina di cooperative fornitrici. Pur in un contesto maggiormente intaccato dall’impatto del Land Use Change, rispetto all’Uganda viene confermato l’approccio virtuoso nell’approvvigionamento Icam. L’impatto della filiera Icam peruviana risulta infatti pari al 40% dell’impatto definito dalla letteratura per il Paese, e di poco inferiore alla media globale.
In Italia, Icam produce il proprio cioccolato all’interno di uno sito produttivo, quello di Orsenigo, completamente automatizzato, in grado di assicurare funzionalità, tracciabilità e sostenibilità ambientale. La presenza di un impianto di trigenerazione, che genera simultaneamente elettricità, vapore e acqua fredda a partire da una singola fonte energetica, consente di ottenere in modo altamente efficiente gran parte dell’energia necessaria a soddisfare il fabbisogno del processo produttivo dello stabilimento. Nel 2023, il 74,34% del metano acquistato ha alimentato il trigeneratore, mentre il restante fabbisogno energetico è stato coperto dall’acquisto dalla rete nazionale energia elettrica, che dal 2021 proviene esclusivamente da fonti rinnovabili. Nel corso degli anni l’impianto è stato protagonista di ulteriori investimenti volti a migliorarne sensibilmente le prestazioni energetiche e a implementarne l’efficienza, con l’obiettivo di ridurre costantemente l’impatto ambientale e contribuendo ad abbassare l’indice di intensità energetica, che presenta un trend in costante riduzione (-6,1% nel 2023). Nel 2023 l’azienda ha generato e smaltito in maniera responsabile un totale di 3.909 tonnellate di scarti organici e non: il 97% dello scarto organico è stato destinato alla zootecnia o al recupero di biomassa, con solo il 3% destinato a discarica; i rifiuti non-organici (imballi monomateriali, carta/cartone, plastica, legno, materiale ferroso) vengono differenziati e recuperati al 100%; gli imballi misti sono destinati a recupero per il 27%, gli imballi in juta vengono invece separati dai materiali misti e inviati a un operatore specializzato, con cui è attiva una collaborazione dal 2020, che li recupera e reimpiega nella produzione di pannelli isolanti e fonoassorbenti utilizzati in bioedilizia, nell’automotive o nella coibentazione termica naturale (nel 2023 sono state recuperati oltre 157.000 kg di juta). Concludendo poi con le eccedenze di prodotto finito che vengono destinate a Banco Alimentare. Una gestione della produzione rispettosa per l’ambiente che passa anche dalla scelta degli imballi e del packaging, preferibilmente riciclabile o, dove possibile per un’idonea conservazione del prodotto, realizzato in materiale compostabile e biodegradabile che ha visto nel 2023 un aumento dell’8% del suo impiego nella produzione di tavolette. Allo stesso tempo, l’azione di 'sgrammatura' degli incarti di tavolette ha coinvolto il 78% degli incarti acquistati (+2%), per un risparmio di circa 56 tonnellate di carta rispetto all’anno precedente, e un totale di circa 200 tonnellate in 4 anni.
- 13:22 - Mo: Graziano (Pd), 'inaccettabile attacco a Unifil, dobbiamo fermare Netanyahu'
Roma, 14 ott. (Adnkronos) - "Noi pensiamo che è inaccettabile l’attacco all’Unifil, bisogna lavorare per la de-escalation ma soprattutto perché attaccare una missione di pace quella dell’Unifil significa attaccare il mondo. Siamo molto preoccupati per lo stato di sicurezza dei nostri militari lì. Il governo venga in aula al più presto per riferire sulla situazione in Libano, lo stato dei colloqui con gli altri paesi europei, e con gli altri paesi internazionali. Tutto questo deve essere fatto velocemente perché l’obiettivo è lavorare per la pace e provare a restare su quel terreno”. Lo ha detto Stefano Graziano capogruppo Pd in commissione difesa alla Camera intervistato a Montecitorio.
“Dobbiamo fermare Netanyahu come ha detto la segretaria Schlein - ha aggiunto Graziano - perché colpire in questo momento Unifil significa colpire una missione di pace. Quindi Israele in questo momento non sta sparando solo in Libano ma sta attaccando la pace nel mondo. Questo per noi è inaccettabile”.
- 13:20 - Manovra: Nevi (Fi), 'lavoriamo e discutiamo, è lavoro collegiale'
Roma, 14 ott. (Adnkronos) - “Il ministro Giorgetti ha escluso la tassa sugli extraprofitti, che per noi è una cosa bolscevica, come ha detto giustamente ieri Antonio Tajani”. Così Raffaele Nevi, portavoce di Forza Italia, intervenendo a 'Specchio dei tempi', su Rainews 24. “Le tasse –ha proseguito- provocano delle conseguenze che a cascata vanno a colpire i più deboli: la banca, nel momento in cui ha una tassazione più alta, aumenta il costo del conto corrente, o sceglie di non erogare mutui magari alle imprese più in difficoltà. Dobbiamo invece fare il contrario: affrontare i problemi insieme e fare in modo che le banche, soprattutto quelle piccole, continuino a partecipare alla crescita economica di questo Paese. Stiamo ragionando e discutendo sulla manovra, come ha ribadito anche il nostro segretario nazionale, è un lavoro collegiale".
"Anche sulle accise -ha spiegato ancora Nevi- siamo molto prudenti: un aumento potrebbe portare all’incremento dei prezzi dei generi di prima necessità e dei beni di consumo. Questo non deve accadere, noi vogliamo esattamente l’opposto. Infatti, stiamo rendendo strutturale, per la prima volta, la riduzione del cuneo fiscale, proprio per aumentare il potere d'acquisto di chi è in difficoltà”.
- 13:19 - Mo: Della Vedova (+Eu), 'inaccettabile Netanyahu su Unifil'
Roma, 14 ott (Adnkronos) - "Dobbiamo tener conto della situazione complicata che vive Israele, delle minacce esistenziali che aumentano invece di diminuire. Netanyahu però deve capire che la missione Unifil è stata confermata dal Consiglio di Sicurezza di recente e fino al 2025: è totalmente inaccettabile quel linguaggio. Quale che sia la condizione sul terreno, lì ci sono le Nazioni Unite, è bene che Netanyahu e l’IDF si comportino di conseguenza”. Lo ha detto il deputato di +Europa Benedetto Della Vedova ospite a Sky Start.
“Il sostituto di Nasrallah arriverà direttamente dai pasdaran iraniani, e questo è un tema rispetto al quale, se l’Europa esistesse, se avesse gli strumenti per una politica estera e di difesa comuni, dovrebbe tenere conto. L’Iran non è più il convitato di pietra, è operativamente dentro le cose e ha un obiettivo: distruggere Israele. Questo significa dare ragione a Netanyahu? No. Significa casomai riconoscere le ragioni di Israele a prescindere dal governo”, ha concluso Della Vedova.
- 13:18 - Mo: Nevi (Fi), 'no a scelte avventate, agire con nostri partner internazionali'
Roma, 14 ott. (Adnkronos) - “L'unica strada che si può e si deve perseguire in Medio Oriente è quella di arrivare a un cessate il fuoco attraverso la diplomazia. Non dobbiamo fare scelte avventate o mettere bandierine strumentali alla nostra politica interna, sarebbe un errore gravissimo che non contribuirebbe minimamente al raggiungimento della pace”. Così Raffaele Nevi, portavoce di Forza Italia, intervenendo a 'Specchio dei tempi', su Rainews.
“Noi –ha proseguito- ci muoviamo nell'ambito della comunità internazionale. Tutte le decisioni in questo momento molto delicato devono essere prese insieme ai nostri partner internazionali e senza fughe in avanti. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, anche questa mattina è volato a Berlino proprio per continuare a lavorare per il cessate il fuoco e per la stabilizzazione dell’area. Certamente non è un obiettivo facile, ma non possiamo prendere nessuna decisione al di fuori di questa metodologia. Il riconoscimento dello Stato di Palestina potrebbe addirittura acuire i problemi e la tensione che ci sono. Non dobbiamo mai dimenticare mai che c'è un aggredito e un aggressore e stare molto attenti a non diventare noi, anche indirettamente, i fautori dell'escalation”.
- 13:17 - Conti spiati: Siracusano (Fi), 'problema riguarda tutti, non sono politici o persone famose'
Roma, 15 set. (Adnkronos) - “La vicenda del bancario di Bitonto che spiava i conti correnti di migliaia di persone, tra le quali i vertici istituzionali del Paese, è inquietante, deve far riflettere e non va assolutamente minimizzata o sottovalutata”. Così Matilde Siracusano, sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento e deputata di Forza Italia, intervenendo a 'ReStart', su Rai 3.
”Se si può accedere con così tanta facilità ai dati sensibili del presidente del Consiglio o del presidente del Senato, pensate cosa può accadere ad un cittadino comune. È un problema che riguarda tutti, non solo i politici o le persone famose. Non so se possiamo parlare di complotto o di altro. Certamente nella precedente vicenda, quella del finanziere Pasquale Striano, il 98% dei soggetti spiati sono esponenti del centrodestra. E tanti erano spiati in prossimità di elezioni. A pensar male si fa peccato, ma molto spesso ci si azzecca", conclude.