Articoli di Mirko Annunziata →
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- 10:19 - Rai: Foti, 'nessuna giustificazione per domanda religiosa a Mieli'
Roma, 24 apr. (Adnkronos) - "Filtra un’aria pesante da certe redazioni della Rai. È il caso dell’interrogatorio sulla appartenenza religiosa a cui è stata sottoposta la senatrice Ester Mieli, ospite di una trasmissione radiofonica che ha dovuto rispondere alla domanda di apertura “Lei è ebrea?”. Domande di questo tipo non possono trovare giustificazione alcuna, tantomeno in luoghi in cui il dibattito dovrebbe essere all’insegna della tolleranza, a partire dagli atenei italiani trasformati troppe volte in luogo di scontri e aggressioni per mano di movimenti antagonisti le cui posizioni spesso coincidono con quelle di un antisemitismo strisciante. Violenze che vengono puntualmente ignorate, se non addirittura giustificate, dai parlamentari delle opposizioni". Lo dichiara il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera dei deputati, Tommaso Foti.
"Ci auguriamo che i responsabili della trasmissione e il conduttore interessato si scusino immediatamente per una domanda che porta indietro le lancette del tempo, ai periodi più oscuri della storia fatti di pogrom e persecuzioni verso le minoranze religiose. Ma davvero le premesse di un’intervista possono essere quelle dell’appartenenza religiosa? Se qualcuno lo avesse chiesto ad un interlocutore di fede musulmana quanti processi a porte aperte avrebbero già celebrato le sinistre?", conclude l'esponente di Fdi.
- 10:17 - Università: Marti (Lega), 'ok comitato ristretto a testo base, stop a numero chiuso Medicina'
Roma, 24 apr. (Adnkronos) - Verso lo stop al numero chiuso nelle facoltà di Medicina. “Esprimo molta soddisfazione per l’adozione, da parte del comitato ristretto, del testo base che verrà ora esaminato in commissione Istruzione al Senato. È stato un lavoro intenso che ha trovato la massima convergenza di tutte le forze politiche. L'odioso numero chiuso che abbiamo conosciuto negli ultimi 25 anni non ci sarà più". Così in una nota il senatore della Lega Roberto Marti, presidente della commissione Istruzione a Palazzo Madama.
Si tratta, rivendica Marti, di "un impegno che la Lega aveva preso in campagna elettorale. Un mandato chiaro che ha rappresentato uno stimolo anche nella decisione di assumere l’incarico di presiedere la commissione. Offriremo così ai nostri ragazzi la possibilità di iscriversi liberamente alle facoltà di Medicina, Odontoiatria e Veterinaria, e di iniziare un percorso che gli permetterà di avere tempo e modo per orientarsi nel mondo universitario, che costituisce per ognuno una grande novità. Gli studenti avranno modo di verificare anche la propria vocazione e di dimostrare le competenze acquisite con lo studio delle discipline di base di questi corsi di laurea. Finalmente, non più una roulette russa: affidiamo al governo una piena delega per restituire al Paese un sistema di buonsenso”.
- 10:16 - Noury (Amnesty): "In 2023 passi indietro, scempio sistema protezione"
Roma, 24 apr. (Adnkronos) - "Il 2023 è stato un anno da un lato di passi indietro e dall'altro di una visione di passi avanti che, in entrambi i casi, non ci piacciono. I passi indietro sono lo scempio di quel sistema di protezione dei diritti umani nato nel secondo dopoguerra, basato su dichiarazioni, trattati e convenzioni con l'obiettivo di proteggere i civili". E' quanto ha affermato Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, nella conferenza stampa di presentazione del Rapporto 2023-24 di Amnesty International. "I conflitti di questi anni ci dicono che i civili sono vittime di stragi, di massacri, di crimini di guerra impuniti - ha sottolineato - Non si ha scrupolo nel combattere le guerre in modo quasi novecentesco. Se da un lato le regole sono crollate, dall'altro dove servirebbero regole nuove, non ce ne sono. Mi riferisco a questo futuro distopico basato su sorveglianza di massa, algoritmi, intelligenza artificiale senza regole".
"La guerra russa all'Ucraina e il conflitto in Medio Oriente sono al centro dell'attenzione diplomatica e dell’informazione ma ci sono altri conflitti che la stessa attenzione non hanno ricevuto", puntando i riflettori sulla situazione i "Myanmar" e in "Sudan". ha sorttolineato.
"In un anno elettorale come il 2024 non ci si rende conto che piattaforme, algoritmi, intelligenza artificiale possono anche condizionare i risultati elettorali. Non siamo pronti e siamo in grande ritardo. Rischiamo di avere un futuro dominato dalle macchine" ha aggiunto Noury. "Chiediamo su questo regole globali: è stato importante che il parlamento europeo per la prima volta abbia detto qualcosa sul tema, lo ha detto in maniera insufficiente ma ha posto il problema e questo è importante: occorrono regole".
"Il progresso fuori controllo e le tecnologie, come l'Ia generativa, sono più che mai messe, nel 2023, a servizio dell'odio e della discriminazione", ha osservato Alba Bonetti, presidente di Amnesty International Italia, aggiungendo che "i governi stanno implementando la videosorveglianza di massa". "In un mondo sempre più insicuro e un anno in cui si svolgono le elezioni in tanti Paesi la mancanza di una regolamentazione dell'Ia ci preoccupa parecchio", ha sottolineato.
- 10:14 - Governo: al via cabina regia su Piano Mattei
Roma, 24 apr. (Adnkronos) - Ha preso il via, presso la Sala Verde di Palazzo Chigi, la seconda riunione della Cabina di regia del Piano Mattei per l’Africa, presieduta dal vicepresidente del Consiglio e ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Antonio Tajani. Alla riunione partecipano, oltre ai ministeri coinvolti e alla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, i rappresentanti delle diverse agenzie e società dello Stato e delle imprese a partecipazione pubblica, dell’università, della ricerca, del terzo settore e di aziende private che si occupano di cooperazione e sviluppo.
- 10:11 - Rapporto Amnesty: "Mobilitazione popolare senza precedenti"
Roma, 24 apr. (Adnkronos) - C’è una mobilitazione popolare senza precedenti per chiedere protezione dei diritti umani e rispetto per la nostra comune umanità. E' quanto emerge dal Rapporto 2023-2024 di Amnesty International che contiene un’analisi della situazione dei diritti umani in 155 stati.
“Le azioni di potenti attori statali e non statali ci hanno fatto sprofondare nel caos di un mondo senza regole efficaci, dove fare brutalmente profitti grazie a tecnologie rivoluzionarie senza effettivo controllo è diventata la norma. Ma laddove molti governi non si sono attenuti al diritto internazionale, altri hanno chiesto alle istituzioni internazionali di attuarlo. Laddove leader di spessore mondiale non si sono schierati dalla parte dei diritti umani, abbiamo visto persone entusiaste marciare, protestare e pretendere un futuro di maggiore speranza”, ha dichiarato Agnès Callamard, segretaria generale di Amnesty International.
Il conflitto tra Israele e Hamas ha generato proteste in ogni parte del mondo, con richieste – levatesi ben prima che molti governi le facessero proprie – di un cessate il fuoco per porre fine all’indicibile sofferenza dei palestinesi di Gaza e di ritorno in libertà di tutti gli ostaggi nelle mani di Hamas e di altri gruppi armati. Altrove, come negli Usa, in Polonia e in El Salvador, le persone sono scese in strada per rivendicare il diritto all’aborto mentre si scatenava un attacco contro la giustizia di genere. In tutto il mondo altri giovani si sono aggregati al movimento Fridays for Future per chiedere un’equa e rapida uscita dal fossile. Nel 2023, osserva Amnesty, incessanti campagne hanno ottenuto significative vittorie per i diritti umani. A Taiwan, il movimento #MeToo e altre organizzazioni della società civile che chiedevano la fine della violenza sessuale online hanno spinto il governo a emendare la Legge sulla prevenzione del crimine di aggressione sessuale.
Amnesty sottolinea che nonostante "in misura minore di quanto sarebbe stato necessario, la Cop28 ha accettato l’avvio della transizione verso l’uscita dal fossile: si è trattato della prima volta in cui i combustibili fossili sono stati menzionati in una decisione della Cop. Dopo anni di campagne, quattro difensori dei diritti umani della Turchia – Taner Kılıç, İdil Eser, Özlem Dalkıran e Günal Kurşun – condannati nel luglio 2020 sulla base di accuse false, sono stati finalmente assolti". Ancora un altro di tanti esempi: in Afghanistan, a ottobre, l’attivista per il diritto allo studio Matiullah Wesa è stato scarcerato dopo aver trascorso sette mesi in carcere solo per aver promosso il diritto delle ragazze all’istruzione e aver criticato le politiche dei talebani di escluderle dalla scuola secondaria.
“Il diritto di protesta è fondamentale per fare luce sulle violazioni dei diritti umani e sulle responsabilità di chi governa. Le persone hanno reso abbondantemente chiaro che vogliono i diritti umani: sta ai governi mostrare che le stanno ascoltando”, ha sottolineato Callamard.
“Considerato il fosco stato delle cose a livello globale, occorrono misure urgenti per rivitalizzare e rinnovare le istituzioni internazionali create per tutelare l’umanità - ha concluso Callamard - Devono essere fatti passi avanti per riformare il Consiglio di sicurezza dell’Onu in modo che gli stati membri permanenti non possano brandire il loro incontrollato potere di veto e impedire così la protezione dei civili a vantaggio delle loro alleanze geopolitiche. I governi devono anche adottare robuste regole e legislazioni per affrontare i rischi e i danni causati dalle tecnologie dell’intelligenza artificiale e riprendere le redini di Big Tech”.
- 10:07 - Rapporto Amnesty: "Molteplici conflitti e pagare il prezzo più alto sono i civili"
Roma, 24 apr. (Adnkronos) - Il Rapporto 2023-2024 di Amnesty International presenta una cruda analisi del tradimento dei principi dei diritti umani da parte di leader e istituzioni. Di fronte ai molteplici conflitti, secondo Amnesty International, l’azione di molti potenti Stati ha ulteriormente danneggiato la credibilità dell’azione multilaterale e ha compromesso l’ordine mondiale basato sul diritto, stabilito per la prima volta nel 1945.
"Nel conflitto che ha caratterizzato il 2023 e che non mostra segnali di fine, Israele si è fatto beffe del diritto internazionale a Gaza, da dove continuano ad arrivare prove di crimini di guerra - osserva - Dopo gli orrendi attacchi di Hamas e di altri gruppi armati del 7 ottobre, le autorità israeliane hanno avviato incessanti attacchi aerei contro aree civili spesso spazzando via famiglie intere, causando il trasferimento forzato di 1,9 milioni di palestinesi e limitando, nonostante l’avanzare della carestia nella Striscia di Gaza, l’accesso agli aiuti umanitari, disperatamente necessari".
"Il rapporto punta il dito sullo sfacciato uso del potere di veto, da parte degli Usa, per paralizzare per mesi il Consiglio di sicurezza su un’assai necessaria risoluzione per il cessate il fuoco, proprio mentre gli stessi Usa continuano a fornire a Israele munizioni usate per commettere quelli che con ogni probabilità si configurano come crimini di guerra - aggiunge Amnesty - Sotto accusa sono anche i grotteschi doppi standard di stati europei come Germania e Regno Unito, che hanno giustamente protestato contro i crimini di guerra della Russia e di Hamas ma contemporaneamente hanno rafforzato l’operato di Israele e il ruolo delle autorità statunitensi nel conflitto in Medio Oriente".
“La sconcertante mancanza d’azione della comunità internazionale nel proteggere dalle uccisioni migliaia di civili della Striscia di Gaza, tra i quali una percentuale di minorenni orribilmente alta, ha reso chiaro che proprio le istituzioni create per proteggere i civili e far rispettare i diritti umani non servono più allo scopo. Nel 2023 abbiamo avuto la conferma che molti potenti Stati stanno abbandonando i valori costitutivi di umanità e universalità al centro della Dichiarazione universale dei diritti umani”, ha commentato Agnès Callamard, segretaria generale di Amnesty International.
Il rapporto documenta "inoltre la flagrante violazione delle regole da parte delle forze russe nel corso della loro perdurante invasione su vasta scala dell’Ucraina: attacchi indiscriminati su aree civili ad alta densità abitativa, alle infrastrutture per la produzione di energia e a quelle per l’esportazione del grano, nonché l’uso della tortura sui prigionieri di guerra. A questo deve aggiungersi l’elevata contaminazione ambientale a seguito di azioni come la distruzione, parsa deliberata, della diga di Kakhovka che si ritiene ampiamente sia stata compiuta dalle forze russe".
Nel rapporto si sottolinea anche che "l’esercito di Myanmar e le milizie alleate hanno condotto attacchi contro i civili che hanno causato, solo nel 2023, oltre 1000 morti. Né l’esercito di Myanmar né le autorità russe si sono impegnate a indagare sulle denunce di violazioni dei diritti umani. Entrambi hanno ricevuto sostegno finanziario e militare dalla Cina. In Sudan le due parti in conflitto – le Forze armate sudanesi e le Forze di supporto rapido – hanno dimostrato ben poca attenzione per il diritto internazionale umanitario, portando avanti attacchi sia mirati che indiscriminati che hanno ucciso e ferito civili e lanciando munizioni esplosive contro aree civili ad alta densità abitativa. I morti, solo nel 2023, sono stati 12.000. Questo conflitto ha prodotto la più grande crisi di sfollati al mondo, con oltre otto milioni di persone costrette alla fuga. Non si intravede la fine del conflitto, mentre la crisi alimentare sviluppatasi negli ultimi mesi è pericolosamente prossima a una carestia".
- 10:06 - Def: Grimaldi (Avs), 'testo in bianco, votatevelo voi'
Roma, 24 apr. (Adnkronos) - “Nessuno Governo si è mai sognato di presentare un Def in bianco. Solo il Governo Meloni lo sta facendo perché il voto europeo è alle porte e non volete dire che la prossima legge di Bilancio parte già con un fardello di almeno 23 miliardi, oltre ai 12-13 della correzione imposta dal nuovo Patto di Stabilità e ad almeno 10, del taglio del cuneo sul costo del lavoro: non sapete dove trovare i soldi e dopo le tante promesse, di questa destra rimarranno solo le chiacchiere e i conti da pagare sulle spalle dei cittadini, quelli dei ceti medi e popolari". Così in Aula, durante le dichiarazioni di voto sul Def, il vice presidente di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera Marco Grimaldi.
"Fino ad ora avete favorito ancora i redditi più alti poi: non avete voluto un salario minimo (lo hanno 22 Paesi europei su 27), non siete stati capaci di agire in maniera seria in materia di salari, di appalti, di contratti e di sicurezza sul lavoro, sul fronte del rinnovo dei contratti pubblici 2022 – 2024, non prevede alcun aumento delle risorse per fronteggiare la perdita di potere d’acquisto degli stipendi, sulla previdenza, nonostante i proclami elettorali, neanche come ipotesi viene previsto il superamento della Legge Fornero, non prevede la proroga di “Quota 103”, di “Opzione donna”, di “Ape sociale”, misure già limitate con la legge di bilancio".
"Non c’è alcun cambio di rotta per sanare le condizioni disperate del Servizio Sanitario Nazionale, non ci sono impegni per garantire un'educazione di qualità, a partire dalla prima infanzia, né per contrastare la dispersione scolastica, per rispondere al disagio abitativo degli studenti universitari, per far fronte alla carenza di insegnanti, non ci sono impegni per il contrasto alla crisi climatica, per attuare il Piano Nazionale per l’Adattamento ai Cambiamenti Climatici, per sostenere le famiglie fragili e le imprese nella riconversione tramite un Fondo sociale per clima. Non c’è nulla dentro questo Def, votatevelo voi”, ha concluso.