Articoli di Enrico Cresci →
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- 14:43 - Maltempo: a Milano allerta arancione fino a mezzanotte per rischio idrogeologico e idrico
Milano, 8 ott. (Adnkronos) - Prosegue fino alla mezzanotte l'allerta arancione (moderata) per rischio idrogeologico e idrico emanata dal centro funzionale monitoraggio rischi naturali della Regione Lombardia. Lo rende noto il Comune di Milano, sottolineando che sono previste piogge copiose.
Proprio per questo, spiega il Comune, durante l'allerta meteo si invitano i cittadini e le cittadine a porre particolare attenzione in prossimità delle aree a rischio esondazione dei due fiumi e dei sottopassi. Si ricorda di non sostare sotto e nelle vicinanze degli alberi e nei pressi di impalcature di cantieri, dehors e tende. Ed è importante provvedere alla messa in sicurezza di oggetti e vasi sui balconi e di tutti i manufatti che possono essere spostati dalle intemperie, oltre che prestare attenzione ai fenomeni meteorologici in occasione di eventi all'aperto, al fine di prevenire situazioni di pericolo.
Il Centro operativo comunale (Coc) della Protezione civile è attivo da stamane per il monitoraggio e per coordinare gli eventuali interventi in città.
- 14:41 - L'indagine, cure mirate migliorano vita a 79% pazienti con artrite reumatoide
Roma, 8 ott. (Adnkronos Salute) - Personalizzare i percorsi di cura dell'Artrite reumatoide (Ar) mettendo al centro il paziente-persona con tutti i suoi bisogni clinici, sociali e relazionali. È la richiesta condivisa dal 79% dei pazienti con Ar, convinti che sia questa la strada maestra per garantire una migliore qualità di vita, intesa come benessere psicosociale correlato ad un buon livello di funzionalità, aspetti centrali per una patologia cronica che molto spesso si accompagna a comorbidità. È quanto emerge dall'indagine condotta su pazienti e clinici che ha dato vita al Position Paper "Innovare la presa in carico della persona con Artrite reumatoide: dagli unmet needs alla personalizzazione della cura" realizzato da Altems Advisor - Facoltà di Economia Università Cattolica del Sacro Cuore con il patrocinio di Anmar - Associazione nazionale malati reumatici Odv e di Apmarr - Associazione nazionale persone con malattie reumatologiche e rare, e con il contributo non condizionante di Alfasigma.
Obiettivo del Paper, presentato oggi al Senato della Repubblica su iniziativa della Senatrice Elena Murelli, è far emergere i bisogni attualmente non soddisfatti nella gestione dell'Ar e portare all'attenzione delle Istituzioni idee e modelli concreti per disegnare un percorso diagnostico-terapeutico ideale, grazie a strategie basate sulla persona, sul rapporto virtuoso con il territorio, e sulla capacità di armonizzare in modo efficace e appropriato le risorse terapeutiche a disposizione.
"La gestione dell’artrite reumatoide richiede una diagnosi precoce, un intervento tempestivo e un approccio olistico che consideri non solo gli aspetti clinici, ma anche quelli psicologici e sociali - ha evidenziato la senatrice Murelli della 10ª Commissione Permanente Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale – Intendiamo abbracciare e sottolineare la necessità di un cambiamento radicale nei percorsi di cura per i pazienti affetti da artrite reumatoide. Vogliamo garantire a questi pazienti non solo un accesso più rapido e facilitato alle terapie innovative, ma anche un supporto costante lungo tutto il loro percorso di cura, che deve essere sempre più personalizzato e rispondente ai bisogni specifici del singolo, considerando anche i danni strutturali e le diverse comorbidità che anche l’artrite reumatoide comporta".
L’indagine, elaborata da un gruppo di lavoro multidisciplinare composto da clinici, Associazioni pazienti, farmacologi e farmaco-economisti, ha coinvolto 67 professionisti sanitari e 70 pazienti con artrite reumatoide. Identificazione precoce della diagnosi, comunicazione tra medici di famiglia e reumatologi, gestione efficace delle comorbidità, riorganizzazione dei servizi di cura, accesso all’innovazione sono tra i principali bisogni non soddisfatti nella gestione dell’artrite reumatoide indicati con punteggi diversi da specialisti e pazienti.
Il 34% dei pazienti - riporta una nota - ritiene di non aver ricevuto una diagnosi tempestiva, contro il 32% dei medici che ritiene che l’identificazione precoce dei sintomi sia una pratica comune. Mentre quasi la metà dei professionisti sanitari (44,78%) valuta positivamente l'efficienza nella gestione delle comorbidità, solo il 27,91% dei pazienti condivide questa percezione. Una quota significativa di pazienti (20,93%) esprime insoddisfazione, evidenziando una potenziale discrepanza tra la valutazione clinica e l'esperienza vissuta dai pazienti nella gestione delle comorbidità nell'artrite reumatoide. Quasi la metà dei professionisti sanitari (47,76%) ritiene che il rafforzamento della medicina territoriale possa migliorare significativamente la gestione dell'artrite reumatoide; ma solo una minoranza di pazienti (23,26%) percepisce come adeguato l'attuale supporto a livello locale.
"Risultano chiari i vantaggi di una cura personalizzata che ponga al primo posto i bisogni specifici della persona. Personalizzare il trattamento in base alle condizioni cliniche e allo stile di vita migliora l'efficacia delle cure" afferma dichiara Filippo Rumi, Ricercatore Altems, Co-founder & Partner Altems Advisory, Università Cattolica del Sacro Cuore.
L’incidenza dell'artrite reumatoide è di 2-4 nuovi casi per anno su 10.000 individui adulti. Colpisce le donne più degli uomini con un rapporto di 3-4:1, e in una fascia d’età compresa tra i 40 e i 60 anni. Il paziente con Ar deve convivere tutta la vita con la malattia e i suoi trattamenti e l’aderenza alla terapia ha pertanto un ruolo fondamentale, riconosciuto quasi nella stessa misura sia dai professionisti sanitari che dai pazienti. Circa la metà dei pazienti, però, sembrerebbe non essere completamente soddisfatta del piano terapeutico, e questo elemento sottolinea la necessità di rivedere e ottimizzare gli approcci terapeutici per migliorare gli esiti complessivi della cura.
A questo tema si collega quello delle disparità regionali nell'accesso alle risorse e ai servizi per l'artrite reumatoide riconosciute da entrambi i gruppi: pazienti (32,56%), medici (35,82%). I pazienti - dettaglia la nota - percepiscono di più la differenziazione. Le disuguaglianze rischiano di compromettere l’accesso dei pazienti a terapie innovative come i Jak inibitori (inibitori della janus chinasi), una classe di farmaci di recente introduzione nel panorama terapeutico dell’Ar, da utilizzare in base a criteri di appropriatezza, attraverso una accurata valutazione dei pazienti che possono maggiormente beneficiarne. Nonostante una significativa percentuale di pazienti (41,86%) ritenga di avere accesso alla terapia più appropriata, esprimendosi con punteggi elevati, una quota non trascurabile, il 20%, valuta negativamente questa accessibilità, indicando la necessità di migliorare l'adattamento e la personalizzazione del trattamento.
"L’impegno di Alfasigma è migliorare la qualità di vita dei pazienti con artrite reumatoide favorendo l’aderenza e la personalizzazione della cura. – afferma Stefania Bassanini, Head of Medical Affairs di Alfasigma Italia – È fondamentale l’approccio interdisciplinare nella presa in carico del paziente, che deve essere curato in modo appropriato in tutte le fasi della patologia, dagli esordi fino ai casi più gravi, quando dolore e inabilità sono costanti compagni di vita. Conclude Bassanini: Siamo oggi orgogliosi di offrire come Alfasigma una gamma di opzioni terapeutiche completa e attenta agli unmet needs dei pazienti. Penso che il futuro della gestione dell’artrite reumatoide risieda nell’integrazione tra terapie efficaci e strumenti basati sull’Intelligenza Artificiale, in grado di analizzare i dati ed effettuare un’attenta stadiazione dei pazienti, con indubbi benefici in termini di outcome clinici e sociali".
- 14:38 - Consulta: Parrini (Pd), 'andarono per suonare e furono suonati'
Roma, 8 ott (Adnkronos) - "Andarono per suonare e furono suonati. Le prove di forza sui giudici costituzionali sono inaccettabili. Se manca la forza, sono pure patetiche. Basta blitz: si avvii subito un dialogo, alto e alla luce del sole, per arrivare a scelte condivise, nello spirito della Costituzione”. Lo scrive su X il senatore del Pd Dario Parrini, vice presidente della commissione Affari costituzionali.
- 14:33 - Sanità, medici laboratorio: "Ia e Big data sempre più protagonisti ma serve formazione"
Roma, 8 ott. (Adnkronos Salute) - L'intelligenza artificiale e i Big data "hanno sempre maggiore spazio di utilizzo nella medicina di laboratorio". Tuttavia, nel nostro Paese "appena il 10% degli specialisti dichiara di avere competenze specifiche su queste nuove e complesse tecnologie. Risultano inoltre assenti software, piattaforme e Pc adeguati nell'80% delle strutture sanitarie e nel 16% dei casi si ricorre a fornitori esterni". Oltre il 90% dei professionisti ritiene l'Ia una preziosa risorsa che deve essere maggiormente sfruttata anche nel laboratorio medico. Solo il 2% però prevede che potrà sostituire totalmente l'intelligenza umana nelle analisi mediche. Sono questi alcuni dati di una recente ricerca condotta dalla Sibioc (Società italiana di biochimica clinica e biologia molecolare clinica) su oltre 200 suoi iscritti.
L'Ia è uno dei temi al centro del 56esimo congresso nazionale della società scientifica che si apre oggi a Bologna. Il titolo dell'evento è 'Il ruolo clinico della Medicina di laboratorio nella Sanità del terzo millennio'. "La rivoluzione digitale sta rivoluzionando il mondo della diagnostica, inclusa la medicina di laboratorio - afferma Marcello Ciaccio, presidente nazionale Sibioc - Come emerge dalla nostra indagine, è forte l'esigenza di una maggiore formazione per il personale medico-sanitario. L'intelligenza artificiale rappresenta una grande ed interessante sfida ed opportunità per i singoli professionisti e per l’intero sistema sanitario nazionale. Nella medicina di laboratorio, l'Ia è già una realtà concreta da alcuni anni per alcune malattie molto diffuse nella popolazione generale, come l'ipercolesterolemia, il diabete o le infezioni da Covid-19".
"Grazie a programmi informatici d'avanguardia - sottolinea Ciaccio - possiamo avere a disposizione milioni di dati che vengono analizzati in pochissimo tempo. Si possono, quindi, dare risposte più precise ai quesiti medici ma resta sempre assolutamente necessario il lavoro del professionista. Al momento, perciò, l'intelligenza artificiale non è ancora in grado di superare quella del medico, ma può essere utilissima nel supportare le sue decisioni".
Il congresso nazionale Sibioc vedrà la partecipazione di oltre 1.000 specialisti da tutta Italia. "Il laboratorio clinico è parte fondamentale ed essenziale del sistema sanitario nazionale - spiega Ciaccio - Svolgiamo un ruolo cruciale in tutte le fasi e le tappe dell'assistenza medico-sanitaria, guidando e supportando il clinico nella corretta gestione del paziente, dallo screening alla diagnosi, monitoraggio di una patologia e della terapia. Ad esempio, la medicina di laboratorio consente la prevenzione delle malattie cerebro-cardio-vascolari che con oltre 220mila decessi ogni anno sono la prima causa di morte in Italia. Oggi disponiamo di biomarcatori che consentono di 'fotografare' in modo preciso ed accurato lo stato di salute di un singolo individuo, identificando precocemente il rischio di sviluppare una patologia e consentendo così di intervenire tempestivamente, prima della comparsa della sintomatologia clinica".
Di grande rilevanza è anche il ruolo del laboratorio clinico in ambito oncologico. "Il cancro non è una singola entità nosologica, ma un gruppo di patologie molto eterogenee che comprende oltre 200 differenti tipi che differiscono in base all'organo o al tessuto colpito e che interessano complessivamente oltre 3 milioni di individui nel nostro Paese - fa notare il presidente Sibioc - Le tecnologie di ultima generazione consentono di ottenere in una singola analisi un profilo molecolare completo della neoplasia di ogni singolo paziente, permettendo di identificare i bersagli molecolari e di attuare strategie di trattamento mirate, attuando così una medicina di precisione al fine di garantire il migliore outcome per il paziente con la minore tossicità".
"In altre parole, la medicina laboratorio permette davvero di realizzare una medicina di precisione e personalizzata - conclude Ciaccio - E' un nuovo approccio che tende a guardare più alla persona colpita da una malattia che alla patologia in sé. Ciò è possibile grazie agli esami di laboratorio che forniscono un quadro più completo e preciso del singolo paziente. Per tutti questi motivi riteniamo che la medicina di laboratorio debba avere una maggiore visibilità. La medicina di laboratorio è stata definita la 'Scienza nascosta che salva la vita'. Siamo, infatti, specialisti che lavorano in strutture sanitarie spesso molto grandi e non siamo quasi mai fisicamente vicini al letto dei nostri pazienti. Raramente entriamo in contatto con parenti e caregiver. Tuttavia, i cittadini trovano molte risposte ai loro bisogni di salute nei molteplici laboratori medici attivi sull'intero territorio nazionale".
- 14:29 - Consulta: nulla di fatto all'ottavo scrutinio, 323 le schede bianche
Roma, 8 ott (Adnkronos) - Nulla di fatto all'ottavo scrutinio del Parlamento in seduta comune per l'elezione di un giudice della Corte costituzionale. Le schede bianche sono state 323, i voti dispersi 9, le schede nulle 10. Sarà quindi necessario convocare un nono scrutinio.
- 14:18 - G7, Ancona Capitale della salute del cervello, Sin: "Priorità per salute pubblica"
Ancona, 8 ott. (Adnkronos Salute) - Ancona, per un anno, sarà Capitale europea per la salute del cervello. L'annuncio è stato dato questa mattina, nel capoluogo marchigiano, nel corso dell'evento 'Dare priorità alla salute del cervello: un imperativo globale per la salute pubblica', organizzato in occasione del calendario di Extra G7 Salute da Ean (European Academy of Neurology), l'accademia che riunisce circa 45mila neurologi europei, in collaborazione con Sin, Società italiana di neurologia, e con la Strategia italiana per la salute del cervello.
Per 12 mesi Ancona diventa così punto di riferimento di un nuovo progetto che vede l'Italia aderire a un Manifesto per la salute del cervello insieme a Svizzera, Germania, Norvegia, Finlandia, Danimarca e India: tutti Paesi che hanno lanciato strategie nazionali per la salute del cervello quale presupposto fondamentale per il benessere dell'individuo e dell'intera società, tema già presente nell'Agenda europea. L'iniziativa è quindi in linea con gli obiettivi più ampi dei Summit Ean sulla salute del cervello, che mirano a sensibilizzare sia a livello europeo che globale - grazie all'esperienza di 4 Paesi leader: Italia, Norvegia, Svizzera, Finlandia, Canada - sull'importanza di includere la salute del sistema nervoso tra le priorità sanitarie di tutti i Paesi.
Nel corso dell'incontro, esperti nazionali e internazionali, responsabili delle politiche e associazioni di pazienti hanno discusso sugli approcci innovativi, condiviso le migliori pratiche e delineato quadri strategici per integrare la salute del cervello nelle politiche di sanità pubblica in particolare negli ambiti della programmazione sanitaria, della prevenzione, della ricerca, della diagnosi, della cura, della riabilitazione e del sociale. Grande attenzione è stata posta su sensibilizzazione, educazione, promozione, prevenzione e pianificazione strategica.
I Paesi che fanno parte del G7 hanno in comune l'invecchiamento della popolazione e tassi di longevità più alti rispetto al resto del mondo. L'Italia, in particolare, è il Paese più longevo d'Europa. Questo pone una forte attenzione rispetto al problema delle malattie correlate all'età, come le demenze, per le quali si prevede un raddoppio dei casi nei prossimi 20-25 anni. Questo significherebbe per l'Italia avere quasi 2,5 milioni di persone anziane affette da decadimento cognitivo, con un impatto sui costi socioassistenziali e sanitari complessivi stimati intorno ai 50 miliardi di euro.
Lo sviluppo della scienza - ricordano gli esperti - ha dimostrato che può essere prevenuto il 40% dei disturbi cognitivi lievi - in inglese 'minimal cognitive impairment' - e quindi delle demenze. Serve però un impegno comune. Da qui lo slogan 'One Brain, One Health' coniato dalla Sin e in linea con quanto previsto dal ministero della Salute, a sottolineare che al benessere del cervello devono contribuire tutti. In questo contesto si inserisce la piattaforma Strategia italiana sulla salute del cervello, realizzata sempre dalla Sin coinvolgendo numerose società scientifiche, Ordini di psicologi, medici, farmacisti, associazioni dei pazienti con patologie neurologiche, malattie rare, demenze e sclerosi multipla. L'iniziativa, presentata in Parlamento a marzo, ha cercato di definire alcuni obiettivi: informazione, formazione degli operatori, educazione e investimenti per la ricerca.
I cittadini - rimarcano gli esperti - anche senza un problema evidente al cervello, possono migliorare la propria salute cerebrale. Per questo è necessario diffondere la consapevolezza che il cervello in salute è un bene per un Paese. Da Ancona quindi parte l'esortazione ai leader del G7 di fare della salute del cervello un elemento centrale delle loro strategie di salute, perché la prevenzione, la consapevolezza e la pianificazione strategica diventino parte integrante dei sistemi sanitari in tutto il mondo. In questo l'Ean si offre come riferimento attraverso il progetto Brain Health Mission che propone di implementare, in tutti i 48 Paesi affiliati all'Accademia europea di neurologia, la salute del cervello. L'anno prossimo, è stato annunciato in conclusione dell'incontro, da Ancona il testimone passerà in Canada, a Calgary, sede del G7 2025, dove è già prevista una giornata dedicata alla salute del cervello come bene per l'intera società.
- 14:17 - Mo: Fontana, 'vicini a Tg3 e cordoglio per Ahmad Akil Hamzeh, grazie a chi rischia vita'
Roma, 8 ott. (Adnkronos) - "Rivolgo la mia piena vicinanza e solidarietà all'inviata del Tg3 Lucia Goracci, all'operatore Marco Nicois e un pensiero di cordoglio per Ahmad Akil Hamzeh, morto a seguito dell'aggressione in Libano. Un ringraziamento lo esprimo a chi è impegnato a fare informazione in teatri di crisi, realizzando, a costo del rischio personale, un servizio prezioso e fondamentale". Così il presidente della Camera, Lorenzo Fontana.