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- 10:38 - L'amore è anche una questione di chimica, lo dice la scienza: effetto-coppia sulla salute
Milano, 14 feb. (Adnkronos Salute) - La scarica di adrenalina che fa sentire le farfalle nello stomaco, il cortisolo che fa battere forte il cuore, l'onda di dopamina che diventa tsunami con l'attrazione fisica dei primi attimi, l'ossitocina che alimenta le relazioni durature. L'amore è anche una questione di chimica, ricordano a San Valentino i camici bianchi di 'Dottore, ma è vero che...?', il team anti fake news della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei medici.
Nel giorno degli innamorati, gli esperti analizzano l'effetto-coppia sulla salute affidandosi alle ricerche scientifiche che l'hanno indagato e che sono giunte a una conclusione di massima: "Condividere abitudini e stili di vita, sostenersi, tenere al proprio benessere quanto a quello del partner può essere considerato un vantaggio rispetto allo stare soli". In altre parole, "una coppia di innamorati si influenza reciprocamente sia in relazione alla salute fisica che mentale", secondo "una ricca revisione di diversi studi" che "ha raccolto prove" in merito.
Per capire perché accade, spiegano i dottori, "la ricerca scientifica ha indagato su cosa succede al cervello quando ci si innamora considerando il ruolo degli ormoni. L'intensità del sentimento che si prova nella fase di innamoramento e il desiderio fisico avrebbero tra le cause la produzione straordinaria di dopamina", ormone alla base delle "sensazioni di piacere e di ricompensa che ci spingono a ripetere comportamenti che apportano benessere. La sensazione di 'farfalle nello stomaco', invece, potrebbe essere causata dall'adrenalina, rilasciata nei momenti di tensione emotiva". Fondamentale anche il ruolo "svolto dall'ossitocina, che regola i livelli di stress e contribuisce a tenere a bada l'ansia. Considerata popolarmente come 'ormone dell'amore', aumenta dopo lo sport o quando si ascolta musica; durante un abbraccio, analogamente, favorirebbe il relax e un senso di fiducia". Questo per quanto riguarda le emozioni, ma da cosa nascono i sintomi fisici dell'innamoramento? Per reazioni come "accelerazione del battito cardiaco, sudore, arrossamento del viso", la scienza chiama in causa "il cortisolo, l'ormone dello stress". Si tratta cioè di manifestazioni che "possono essere interpretate come risposte dell'organismo a fronte di un evento, talvolta improvviso" come il colpo di fulmine, "che altera gli equilibri organici".
Le ricerche sull'alchimia dell'amore, tuttavia, "sono sempre state condotte in laboratorio, su topi e persino sui moscerini della frutta - precisano i medici - Di recente si sta provando a riconoscere gli effetti psicofisici delle emozioni" nell'uomo "attraverso la risonanza magnetica funzionale, la Pet e altri strumenti di imaging", ma 'vedere' l'amore non è semplice. "La complessità dell'esperienza dell'amore nella vita di un essere umano è ancora difficile da visualizzare con la tecnologia", e pure impossibile da spiegare attribuendola all'azione di "singole molecole". Oltre alla chimica, insomma, c'è di più.
Ma l'amore protegge o no dalle malattie come spesso si legge? "L'insorgere di una patologia, come di una condizione di malessere - chiariscono i dottori anti-bufale - dipende molto spesso da tanti fattori e, purtroppo, non basta il benessere prodotto da un sentimento ricambiato o da una relazione felice per restare sani o per rinforzare le difese immunitarie. In alcuni studi si è provato ad associare la salute di pazienti cardiopatici al loro stato civile, con l'obiettivo di comprendere se essere in coppia fosse salutare per il cuore. Sebbene sembri ci sia stata una mortalità più elevata tra i soggetti non sposati, è impossibile verificare la corrispondenza tra stato civile e intensità dei sentimenti".
E i benefici sulle difese immunitarie, esistono o no? "Secondo una ricerca condotta negli Stati Uniti nel 2014 - proseguono gli esperti - il supporto di un abbraccio sarebbe una difesa contro le infezioni. Lo studio è stato condotto esponendo poco più di 400 partecipanti al virus del raffreddore e osservandone il decorso in relazione all'affetto ricevuto. Secondo gli esiti dell'esperimento, per un terzo dei casi esaminati le coccole e le attenzioni del partner sarebbero efficaci come protezione antivirale rispetto alle relazioni conflittuali". Però il lavoro "era di tipo osservazionale, basato sull'autovalutazione dei partecipanti, quindi non è possibile dimostrare una correlazione certa tra l'affetto di una relazione sana e la riduzione delle infezioni; altre variabili potrebbero aver influito".
Ma almeno la scienza può aiutarci a costruire una relazione sana e duratura? 'Dottore, ma è vero che...?' risponde con una raccomandazione: "Se si avverte che la relazione in corso non è salutare nemmeno sul piano fisico, è opportuno rivolgersi al proprio medico di medicina generale che saprà escludere eventuali disturbi e, se necessario, orientare verso un supporto psicologico. Al contempo, è sempre bene continuare a coltivare gli altri affetti, famiglia e amici. Ricordiamo sempre - concludono i medici - che una relazione sana è essenzialmente l'unione di due persone che condividono valori e sentimenti, che credono nella comunicazione, nel rispetto e sanno dosare la libertà senza minare la fiducia".
- 09:40 - Chirurgia, in Toscana primo intervento all’anca con supporto piattaforma robotica
Roma, 13 feb. (Adnkronos Salute) - Per la prima volta in Italia, presso una struttura Korian, è stata utilizzata la piattaforma robotica Rosa Hip Robot per un intervento di artroprotesi d'anca. Korian Italia, parte del gruppo europeo Clariane, introduce questa tecnologia con l'obiettivo di supportare l'attività chirurgica e contribuire all'evoluzione delle tecniche operatorie in ambito ortopedico. Si tratta della prima operazione eseguita in Italia e della terza in tutta Europa - riporta una nota - resa possibile grazie alla piattaforma robotica Rosa Hip per gli interventi di chirurgia protesica dell'anca. Un'eccellenza sanitaria italiana e, in particolare, toscana: il primo intervento, infatti, si è svolto nei giorni scorsi presso la Casa di cura Frate Sole di Figline e Incisa Valdarno (Firenze), eseguito da Michele Franci, responsabile équipe e medico specialista in Ortopedia e Traumatologia di Korian.
Dopo una sessione di formazione internazionale - tenutasi in Germania a Colonia a cura di un medico sudafricano, unico al di fuori degli Stati Uniti a utilizzare il Robot Rosa per interventi all'anca - Franci ha ottenuto la certificazione per l'innovativo utilizzo del sistema robotico che rappresenta una svolta significativa in ambito sanitario e che comporta numerosi benefici per pazienti e medici.
"In Korian abbracciamo da sempre la filosofia dell'innovazione, l'impegno per la ricerca, la tecnologia e l'esperienza in ambito sanitario, per offrire un servizio di qualità ai nostri pazienti e contribuire concretamente al progresso in campo medico-scientifico grazie alla competenza e all'expertise dei nostri professionisti - commenta Federico Guidoni, presidente e Ceo di Korian Italia - Grazie a una sessione di formazione internazionale, segno di una collaborazione proficua per la sanità a livello mondiale, il dottor Franci, chirurgo di consolidata esperienza, è pioniere di un nuovo corso dell'ortopedia nel nostro Paese e, con il suo know-how, testimonia l'eccellenza della Toscana come regione guida in ambito di innovazione sanitaria, non solo in Italia, ma a livello europeo".
Tra i principali vantaggi di Rosa Hip Robot - si legge - la capacità del sistema di eseguire calcoli precisi a partire da circa 7 scatti radiografici dell'anca. Il suo sistema di assistenza robotizzata non richiede il posizionamento di sensori sul paziente, ma consente di lavorare solo sulle immagini raccolte, garantendo così una minore invasività dell'operazione. Gli studi preliminari realizzati in Sudafrica e Usa hanno dimostrato che, rispetto ai classici interventi, questa nuova tecnologia consente di fornire precise informazioni su offset e lunghezza degli arti, ed è in grado di determinare in maniera più accurata e precisa il posizionamento del cotile per l’impianto di protesi.
Inoltre, oggi Rosa Hip Robot viene utilizzato negli interventi all'anca con accesso anteriore mini-invasivo, ma a breve potrà essere utilizzato anche in interventi con altri accessi chirurgici, risultando così utilizzabile da parte di un maggior numero di chirurghi, anche di quelli che non eseguono operazioni per via anteriore.
"Partecipare ad una formazione internazionale insieme a professionisti di altri Paesi è stato cruciale per permettermi di realizzare, per la prima volta nel nostro Paese, un intervento di questo tipo, in grado, si spera, di migliorare l'ortopedia grazie ai numerosi vantaggi che il robot consente - afferma Franci - Rosa Hip Robot è uno strumento collaborativo, un alleato del medico pensato per agire sulla base degli input forniti dal professionista, e segna un punto di svolta importante per tutto il settore, grazie alla fusione di competenze umane e tecnologiche al servizio del paziente".
Il nuovo intervento non si ferma in Valdarno: dopo la prima operazione a cura del Dottor Franci, infatti, i pazienti potranno sperimentare i benefici della nuova tecnica anche al San Giuseppe Hospital di Arezzo seguiti del Dottor Jacopo D’Ascola, che ha maturato la medesima expertise durante la sessione di formazione internazionale a Colonia.
- 09:33 - Legnoso e dolce-piccante, ecco il profumo di Tutankhamon: scoperto odore mummie egiziane
Milano, 13 feb. (Adnkronos Salute) - Il profumo di Tutankhamon? Legnoso, dolce e insieme piccante. Così viene descritto l'odore delle mummie dell'antico Egitto in una ricerca pubblicata sul 'Journal of the American Chemical Society', frutto di una collaborazione tra restauratori e curatori del Museo egizio del Cairo e scienziati di Slovenia, Polonia e Regno Unito.
"E' la prima volta che l'aroma emesso dai corpi mummificati viene studiato sistematicamente combinando un mix di tecniche strumentali e sensoriali, tra cui un 'naso elettronico' e 'annusatori' umani addestrati" ad hoc, spiegano gli autori che hanno analizzato 9 mummie egiziane ricavando indizi sui materiali utilizzati nella mummificazione, su come si sono evoluti ingredienti e procedure, nonché sulle tecniche di conservazione adottate nei musei. Se l'obiettivo principale di queste indagini è aiutare gli addetti ai lavori a proteggere i resti custoditi, preservandone fra l'altro il patrimonio olfattivo, lo studio permetterà un giorno di coinvolgere i visitatori in esperienze sensoriali inedite.
"Per gli antichi egizi la mummificazione era un'importante pratica volta a preservare il corpo e l'anima per l'aldilà attraverso un rituale dettagliato di imbalsamazione del defunto che utilizzava oli, cere e balsami", illustra Ali Abdelhalim, direttore del Museo egizio del Cairo e co-autore dell'articolo. "La pratica si è evoluta nel tempo e l'identificazione delle diverse tecniche e dei differenti materiali impiegati offre informazioni sull'epoca, la posizione e lo stato socio-economico del defunto".
L'olfatto, in particolare, veniva considerato un fattore chiave - precisano gli esperti - poiché gli odori gradevoli erano associati ai corpi delle divinità e alla loro purezza, mentre quelli sgradevoli erano ritenuti un segno di corruzione e decadimento. Ancora oggi, a distanza di circa 5mila anni, i restauratori descrivono spesso l'aroma delle mummie come "piacevole", il prodotto di oli di pino, cedro e ginepro, di resine gommose come mirra e incenso, di cere. Un profumo finito sotto la lente della scienza.
I ricercatori hanno usato un gascromatografo abbinato a uno spettrometro di massa per misurare le sostanze chimiche emesse dalle 9 mummie esaminate, tutte conservate ed esposte al Museo egizio del Cairo. Inoltre, un gruppo di 'nasi' umani è stato reclutato e formato per descrivere gli odori di questi corpi imbalsamati in termini di qualità, intensità e piacevolezza. Grazie a questo insieme di metodiche, gli autori dello studio sono stati in grado di distinguere se un composto chimico olfattivo derivava dal reperto archeologico, oppure da prodotti di conservazione o pesticidi aggiunti in seguito, o ancora dal naturale deterioramento dei resti per effetto di muffe, batteri e altri microrganismi. La ricerca ha indicato nell'esame dell'odore un parametro efficace e non invasivo per categorizzare e analizzare chimicamente i reperti antichi.
"L'odore dei corpi mummificati ha suscitato per anni un grande interesse tra gli esperti e il pubblico in generale, ma finora non era stato condotto nessuno studio scientifico combinato chimico e percettivo - afferma Matija Strlič, della Ucl Bartlett School Environment, Energy & Resources e dell'università di Lubiana, autore principale del lavoro - Questa ricerca innovativa ci aiuta davvero a pianificare meglio la conservazione e a comprendere gli antichi materiali per l'imbalsamazione, aggiungendo un altro livello di dati utili ad arricchire l'esposizione museale dei corpi mummificati".
"Due aspetti di questo studio mi colpiscono - rimarca Cecilia Bembibre della Ucl Bartlett School of Environment, Energy & Resources - Innanzitutto gli odori hanno rivelato nuove informazioni, evidenziando l'importanza di usare i nostri sensi per comprendere il passato. In secondo luogo, mentre la maggior parte delle ricerche sui corpi mummificati finora si è svolta nei musei europei, qui abbiamo lavorato a stretto contatto con i colleghi egiziani affinché la loro competenza ed esperienza percettiva fossero rappresentate, e abbiamo sviluppato congiuntamente un approccio etico e rispettoso allo studio dei corpi mummificati".
"Acquisire una conoscenza più approfondita della conservazione e della storia materiale degli antichi corpi mummificati" non è l'unico scopo dello singolare studio scientifico. "La ricerca consentirà ai musei di coinvolgere il pubblico non solo visivamente, ma anche attraverso l'olfatto", immergendolo in veri e propri "paesaggi olfattivi'", prospettano gli autori. In futuro, il team lavorerà infatti a una "ricostruzione contemporanea dell'odore degli antichi corpi mummificati, che permetterà al pubblico di sperimentare questo importante aspetto dell'antico patrimonio egiziano e di avvicinarsi alle pratiche di imbalsamazione e conservazione in un modo coinvolgente". Al museo, oltre agli occhi, servirà anche il naso.
- 09:12 - Incendio in un palazzo a Milano, 15 persone in ospedale
Milano, 14 feb. (Adnkronos) - Incendio nella tarda serata di giovedì a Milano. In tutto 16 le persone coinvolte, di cui 15 sono state trasferite in ospedale. Ad avere la peggio un uomo di 53 anni, che è stato trasportato in codice rosso all'ospedale Niguarda e versa in gravi condizioni.
Le fiamme sono divampate poco prima delle 22.30 in un appartamento al piano rialzato di un condominio Mm di cinque piani in largo Fatima, al quartiere Lorenteggio. L'incendio è rimasto circoscritto per il tempestivo intervento dei vigili del fuoco di via Darwin e della sede centrale di Milano. Tra le persone coinvolte, 15 sono dovute ricorrere alle cure dei sanitari a causa dei fumi e dei gas inalati. Fra queste anche 3 persone disabili e 3 bambini, le cui condizioni non destano preoccupazione.
Non si conoscono ancora le cause che hanno portato allo sviluppo delle fiamme. Le operazioni di soccorso e di messa in sicurezza dell'area si sono concluse intorno alle 3.30 del mattino. In tutto 25 i vigili del fuoco intervenuti, impegnati con 6 mezzi.
- 08:59 - Presidente dell'Inps Fava incontra allievi dell'Accademia militare di Modena
Modena, 13 feb. - (Adnkronos) - Ieri pomeriggio a Modena, il presidente Inps, Gabriele Fava, ha incontrato gli Allievi Ufficiali dell’Accademia Militare per parlare di cultura previdenziale. L’iniziativa, la prima del genere in Italia, si legge in una nota, segna l’inizio di un ciclo di incontri sulla cultura previdenziale con i vertici di Inps presso gli Istituti di formazione della Forza armata. Sono infatti previsti altri due appuntamenti che interesseranno il personale della Scuola Ufficiali dell’Esercito di Torino e quello della Scuola Sottufficiali dell’Esercito di Viterbo.
La serie di conferenze del presidente dell’Inps a favore del personale più giovane della Forza Armata, organizzate dal Centro Nazionale Amministrativo Esercito (Cnae), diretto dal Brigadier Generale Massimo Ciampi, si inserisce in un consolidato contesto di cooperazione tra l’Esercito e l’Istituto previdenziale che ha già permesso la creazione del Polo Nazionale “Esercito” presso la Direzione Provinciale INPS di Chieti, finalizzato a regolare, coordinare e sviluppare una sinergica attività di collaborazione in materia di erogazione delle pensioni, liquidazione del Tfs e concessioni di prestiti, attraverso un canale diretto atto a migliorare l’offerta e la qualità delle prestazioni svolte in favore dell’utenza, nonché favorire la sburocratizzazione con un risparmio di costi di gestione delle amministrazioni coinvolte.
L’incontro aperto dal saluto del Generale di Divisione Davide Scalabrin, Comandante dell’Accademia Militare di Modena ha visto la partecipazione del Direttore Centrale Pensioni di Inps, Vito La Monica, del Direttore Centrale Centro Studi e Ricerche, Gianfranco Santoro e del direttore del Polo Nazionale “Esercito” di Inps, Daniele Russo. Il ciclo di incontri presso le scuole di formazione dell’esercito rientra nel più ampio progetto di cultura ed educazione previdenziale avviato dall’INPS per avvicinare i giovani al mondo della previdenza.
“Il sistema previdenziale rappresenta un aspetto cruciale della società italiana e, come tale, deve essere compreso e valorizzato dai giovani, soprattutto chi avrà ruoli pubblici e di responsabilità nel Paese come i giovani ufficiali dell’esercito. Promuovere la cultura previdenziale significa garantire che le future generazioni siano pronte a gestire le proprie scelte lavorative e previdenziali in modo consapevole. È fondamentale che i giovani comprendano il funzionamento del sistema contributivo, che si basa sui versamenti effettuati. Questo approccio aiuta a costruire un “salvadanaio” previdenziale per la pensione futura, rendendo ogni periodo lavorativo un’opportunità per garantire un reddito dignitoso anche da pensionati. L’informazione sulla cultura previdenziale e il funzionamento del sistema contributivo realizza un diritto-dovere dello Stato, così come espresso dal secondo comma dell’articolo 3 della Costituzione. Ringrazio il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito per questa opportunità”, afferma il presidente Fava.
Il Generale di Corpo d’Armata Carlo Lamanna, Comandante per la Formazione Specializzazione e Dottrina dell’Esercito, ha chiuso l’evento ringraziando il Presidente dell’Inps a nome del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Carmine Masiello e evidenziando “quanto il tema della previdenza sia importante per i giovani, affinché questi possano maturare la necessaria consapevolezza della materia, sensibilizzandoli sull’importanza che queste rivestono per loro nella duplice veste di cittadini e futuri leader”.
- 08:59 - Palermo: rapine con minacce, arrestati due minorenni
Palermo, 14 feb. (Adnkronos) - La Polizia di Palermo ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip presso il Tribunale per i Minorenni su richiesta della rispettiva Procura della Repubblica, a carico di due minori palermitani, entrambi di 15 anni, uno dei quali era sottoposto, per altra causa, alla misura del collocamento in comunità. I due minori sono ritenuti responsabili di numerosi reati contro la persona ed il patrimonio e "nel corso degli ultimi due mesi sono stati individuati quali responsabili di fatti sempre più gravi, connotati da crescente aggressività". Ed in particolare uno dei due minori è ritenuto responsabile di due rapine consumate ed una tentata, perpetrate tra il 5 dicembre 2024 ed il 4 gennaio 2025 ai danni di alcuni esercizi commerciali del centro cittadino di Palermo. In data 5 dicembre 2024 il minore avrebbe minacciato con un bastone i dipendenti di una farmacia riuscendo, così, a impossessarsi di circa 350,00 euro.
In data 4 gennaio 2025, invece, avrebbe minacciato con una pistola semiautomatica i dipendenti di un esercizio commerciale così da impossessarsi della somma di 2100,00 euro.
- 08:57 - Palermo: detenzione e spaccio di droga,due arresti
Palermo, 14 feb. (Adnkronos) - I militari delle Stazioni Carabinieri di Palermo Brancaccio ed Acqua dei Corsari, durante un’attività di prevenzione e repressione dello spaccio di droga, hanno arrestato due palermitani di 35 e 55 anni, residenti nel quartiere Sperone, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Durante un servizio di pattuglia, la curiosità dei Carabinieri è stata catturata da uno strano movimento notato nei pressi di un condominio, nel quale giovani ragazzi e ragazze entravano e uscivano dopo pochi minuti. L’intenso andirivieni ha fatto ipotizzare ai militari che all’interno dello stabile, vi fosse la presenza di qualcuno che spacciava droga. I Carabinieri, con un escamotage, sono riusciti ad entrare non visti nell’immobile dove, al quarto piano, all’interno dell’appartamento nella diponibilità degli indagati, hanno rinvenuto sopra il tavolo della cucina 35 grammi di cocaina già suddivisa in dosi e pronta per la vendita al dettaglio, materiale vario per il confezionamento e la somma di euro 1900 verosimilmente provento dell’attività di spaccio.
Lo stupefacente sequestrato è stato inviato al Laboratorio Analisi Sostanze Stupefacenti del Comando Provinciale Carabinieri di Palermo, per le analisi qualitative e quantitative. Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Palermo, a seguito dell’udienza di convalida, ha convalidato l’arresto di entrambi gli indagati e ha disposto per loro la custodia cautelare in carcere.
