Roma, 15 ott. - (Adnkronos) - E' una corsa inarrestabile, quella del debito pubblico globale e a ricordarlo è il Fondo Monetario Internazionale che nel Fiscal Monitor appena diffuso osserva come questa 'montagna' dovrebbe superare già entro la fine di quest'anno quota 100 mila miliardi di dollari, ovvero circa il 93 % del prodotto interno lordo globale e si avvicinerà al 100 % del PIL entro il 2030. Il livello attuale rappresenta un aumento di 10 punti percentuali del Pil rispetto al 2019, ovvero prima della pandemia.
Sebbene il quadro non sia omogeneo (si prevede che il debito pubblico si stabilizzi o diminuisca per due terzi dei paesi), il Fiscal Monitor di ottobre 2024 segnala il rischio che i livelli di debito futuri potrebbero essere persino più alti di quanto previsto (fino a +10 punti di Pil). Le prospettive fiscali di molti paesi potrebbero essere peggiori del previsto per tre motivi: grandi pressioni sulla spesa, tendenza all'ottimismo delle proiezioni del debito e debito non identificato considerevole.
Di qui l'invito del Fondo a aggiustamenti fiscali che sono "necessari molto più ampi di quelli attualmente previsti" per stabilizzare o ridurre il debito. Il rapporto sottolinea come i paesi dovrebbero affrontare ora i rischi legati al debito con politiche fiscali attentamente progettate che proteggano la crescita e le famiglie vulnerabili, sfruttando al contempo il ciclo di allentamento della politica monetaria. Gli elevati rischi per il debito pubblico - si ricorda - richiedono aggiustamenti fiscali duraturi e attentamente progettati. Precedenti ricerche del FMI hanno dimostrato che l'atteggiamento di bilancio a livello globale si è sempre più orientato verso una maggiore spesa. E i paesi dovranno spendere sempre di più per far fronte all'invecchiamento e all'assistenza sanitaria; alla transizione verde e all'adattamento climatico; e alla difesa e alla sicurezza energetica, a causa delle crescenti tensioni geopolitiche.