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- 08:40 - 25 aprile: Fontana, 'Resistenza fa parte storia Italia, antifascismo si vede nei fatti'
Roma, 25 apr. (Adnkronos) - "L’ho detto lo scorso anno e lo ribadisco oggi. Sono pienamente antifascista e la Resistenza è un valore che fa parte della storia del nostro Paese. Il mio pensiero va anche ai tanti cattolici che ne hanno fatto parte, dando un contributo fondamentale nella lotta di liberazione. L’antifascismo si vede poi dai fatti, dalle azioni che si compiono nella vita di tutti i giorni, dal rispetto del pluralismo delle idee e dai valori che si trasmettono ai propri figli”. Lo dice il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, intervistato da 'Il Foglio'.
"Non è necessario", aggiunge, dire di essere anche anticomunisti per poter dire di essere antifascisti, "ma se mi chiedono se sono anticomunista rispondo di sì. E prendo le distanze da ogni forma di totalitarismo. Penso -ripete poi Fontana- che il 25 aprile, con il suo messaggio di lotta per la libertà, debba vivere anche oggi e debba infondere nel presente la spinta al comune e costante impegno per la pace. In questo modo potremo dire di aver imparato la lezione dei nostri padri e di averne colto l’eredità. ‘Riflettere sul valore dei diritti dell’uomo, primo fra tutti quello di poter vivere in pace, è il forte messaggio che ci ha consegnato la Resistenza’", dice ancora il presidente della Camera, citando il Capo dello Stato, Sergio Mattarella.
"Per questo dico che i valori che animano il 25 aprile –e l’insegnamento che la Storia ci ha lasciato– oggi sono più che mai attuali”. E "l’antifascismo -ribadisce riferendosi alle manifestazioni nelle Università contro Israele- si vede dai fatti. Quando queste manifestazioni si trasformano in violenza non sono più in linea con la democrazia e la libertà di manifestare il proprio pensiero, che sono principi cardine della nostra Costituzione frutto dell’estremo sacrificio di tanti italiani”.
- 07:55 - Disturbi della memoria, scoperto come il cervello distingue e conserva eventi simili
Roma, 25 apr. (Adnkronos Salute) - Una ricerca condotta da un team di ricerca del Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Torino potrebbe fornire informazioni utili per sviluppare nuove strategie terapeutiche per i disturbi della memoria. Formare ricordi di eventi simili costituisce una vera e propria sfida per il nostro cervello. "È essenziale che ogni evento venga memorizzato in maniera separata per preservarne la specificità. Tuttavia, è altrettanto importante riconoscere e ricordare gli aspetti comuni tra gli eventi. Se questo delicato processo viene compromesso, le persone rischiano di confondere un evento con un altro, perdendo così la chiarezza e la specificità dei propri ricordi". Lo ha rilevato un nuovo studio pubblicato su 'Cell Reports' che ha identificato un intricato processo cerebrale che consente di distinguere e memorizzare eventi simili in maniera separata, mantenendo al contempo le somiglianze tra di essi. La ricerca è stata condotta principalmente dalle ricercatrici Giulia Concina, Luisella Milano e Annamaria Renna coordinate dal professor Benedetto Sacchetti del Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Torino.
I ricercatori hanno studiato l’attività cerebrale durante l'apprendimento di due eventi distinti ma con elementi in comune, scoprendo che nell'amigdala, una regione cerebrale chiave per la formazione dei ricordi, gruppi separati di neuroni si attivano per memorizzare separatamente eventi distinti. "Tuttavia, alcuni neuroni rispondono a entrambi gli eventi, aiutando a ricordarne le somiglianze. Il numero di questi neuroni comuni - sottolinea lo studio - è regolato da un particolare tipo di cellule chiamate neuroni inibitori. Bloccando queste cellule, i ricercatori hanno notato come il numero di neuroni comuni aumentasse notevolmente causando la confusione e sovrapposizione dei due eventi. Secondo i ricercatori, in conclusione, i neuroni inibitori contribuiscono quindi a mantenere distinti i ricordi di eventi simili".
La ricerca è stata condotta adottando un approccio multidisciplinare che ha integrato metodologie di analisi comportamentale, biologia molecolare, microscopia ad alta risoluzione e modulazione dell'attività cerebrale. In particolare, grazie all'utilizzo della tecnica innovativa della 'marcatura chemogenetica', i ricercatori hanno potuto visualizzare i neuroni coinvolti nella percezione sia degli aspetti distintivi di due eventi, sia delle loro caratteristiche comuni. Questa analisi ha permesso anche di individuare le cellule in grado di limitare il numero di neuroni condivisi, ovvero i neuroni inibitori. Infine, combinando le tecniche di marcatura chemogenetica e di inattivazione dell'attività neuronale, i ricercatori hanno selettivamente bloccato queste cellule, notando che ciò portava i soggetti a confondere gli eventi tra di loro.
"Questa ricerca - spiega Sacchetti - riveste un'importanza significativa poiché mette in luce l'esistenza di neuroni il cui ruolo è quello di mantenere separate le memorie di eventi distinti ma con aspetti in comune, consentendo così di conservare i ricordi di tali eventi in modo preciso e nitido. Considerando che una delle caratteristiche tipiche dei disturbi della memoria, come le demenze e il disturbo post-traumatico da stress, è la tendenza a confondere gli eventi passati, questa ricerca potrebbe fornire nuove informazioni utili per sviluppare nuove strategie terapeutiche".
- 07:54 - Dengue e malaria, boom di casi: è colpa del clima, allarme infettivologi
(Adnkronos) - "In un mondo sempre più caldo e popolato, le infezioni trasmesse dalle zanzare stanno diventando malattie globali", presenti anche in parti del pianeta che prima d'ora registravano al massimo casi di importazione. "Se le emissioni di carbonio e la crescita della popolazione continueranno ad aumentare ai ritmi attuali, entro il 2100 saranno a rischio di malaria e Dengue 4,7 miliardi di persone in più nel mondo". Lanciano l'allarme gli esperti che dal 27 al 30 aprile si riuniranno a Barcellona, in Spagna, per il Congresso della Società europea di microbiologia clinica e malattie infettive (Escmid). Il riscaldamento globale, avvertono, moltiplicherà anche la minaccia dell'antimicrobico-resistenza. Con un boom di superbatteri resistenti agli antibiotici.
Due studi 'in vetrina' al meeting Escmid spiegano come l'emergenza climate change è di fatto un'emergenza sanitaria. Il primo sarà presentato da Rachel Lowe dell'Icrea di Barcellona, l'Istituto catalano per la ricerca e gli studi avanzati. "La mappa geografica delle malattie trasmesse da vettori si è allargata rapidamente negli ultimi 80 anni, con oltre la metà della popolazione mondiale a rischio. Ma sotto la spinta del riscaldamento globale e dell'urbanizzazione - prospettano gli infettivologi - nei prossimi decenni le epidemie di patologie veicolate dalle zanzare sono destinate a diffondersi in aree di Europa, Asia, Nord America e Australia ancora non interessate da queste infezioni". Afferma Lowe: "La dura realtà è che stagioni calde più lunghe allargheranno la finestra temporale per la diffusione delle infezioni trasmesse dalle zanzare, favorendo epidemie sempre più frequenti e sempre più complesse da affrontare", specialmente in zone del pianeta con "abitanti immunologicamente indifesi e sistemi sanitari impreparati".
I dati
Gli esperti snocciolano dati. Dal 2000 in poi, ricordano, il mondo ha vissuto 9 dei 10 anni più 'caldi' per diffusione della Dengue: le zanzare vettrici del virus hanno invaso 13 Paesi europei, con focolai autoctoni registrati nel 2023 anche in Francia, Italia e Spagna. Negli ultimi 2 decenni il numero di casi di Dengue segnalati all'Organizzazione mondiale della sanità è aumentato di 8 volte, da 500mila nel 2000 a oltre 5 milioni nel 2019. Le proiezioni suggeriscono due scenari: "Se verrà raggiunto l'ambizioso obiettivo di contenere il riscaldamento globale a 1°C, entro il 2100, rispetto al periodo 1970-1999, nel mondo avremo 2,4 miliardi di persone in più a rischio di malaria e Dengue. Ma saranno il doppio, qualcosa come 4,7 miliardi, se le emissioni e la popolazione del pianeta continueranno a crescere seguendo i trend attuali".
Analizzando gli eventi climatici estremi nei Caraibi, Lowe ha scoperto che periodi di siccità, seguiti 4-5 mesi dopo da precipitazioni eccessive con temperature più calde del solito, aumentano la probabilità di epidemie di Dengue. "Gli eventi di El Niño", il fenomeno climatico periodico associato a un forte riscaldamento delle acque superficiali dell'Oceano Pacifico centro-meridionale e orientale, "che si verificano ogni 2-7 anni - illustra la ricercatrice - rendono il clima più caldo e umido, predisponendo le condizioni ideali per epidemie di malattie portate dall'acqua e dalle zanzare, con il proliferare di specie Aedes aegypti e Aedes albopictus", la nostra 'tigre', "che diffondono i virus di Zika e Dengue". E' collegata a El Niño, ad esempio, la pandemia di Zika che ha colpito il Brasile nel 2015, con 1,5 milioni di persone contagiate. E i timori crescono considerando che "l'attuale El Niño è uno dei più forti mai registrati", un raro esempio di "super El Niño".
"Con il cambiamento climatico che sembra così difficile da gestire, possiamo aspettarci di vedere più casi, e forse più morti, per malattie come Dengue e malaria in tutta l'Europa continentale", prevede Lowe. "Dobbiamo anticipare le epidemie e intervenire tempestivamente per prevenirle", esorta. "Gli sforzi devono concentrarsi sul rafforzamento della sorveglianza, con sistemi di allarme rapido e di risposta in grado di indirizzare in modo più efficace le risorse a disposizione verso le aree più a rischio, per controllare e prevenire epidemie e salvare vite umane".
Incrociando previsioni meteorologiche e sorveglianza sugli insetti vettori, la scienza sta sviluppando dei metodi per prevedere quando e dove potrebbero verificarsi epidemie, così da poter concentrare in quelle aree gli interventi preventivi. Lowe guida uno di questi progetti: con l'aiuto di un potente supercomputer e di droni 'sguinzagliati' a caccia dei siti più remoti di riproduzione delle zanzare, l'obiettivo è anticipare epidemie in 12 Paesi. "Speriamo di dare alle comunità il tempo di prepararsi e proteggersi. Ma il modo più efficace per ridurre il rischio che queste patologie si diffondano in nuove zone - chiosa la ricercatrice - resta ridurre drasticamente le emissioni".
C'è anche un altra via attraverso cui l'emergenza climatica può impattare sulle malattie infettive. Passa dai superbug: "Il cambiamento climatico sta moltiplicando la minaccia causata dalla resistenza antimicrobica, amplificandone il rischio crescente attraverso l'aumento delle temperature globali, le emissioni di gas serra e l'innalzamento del livello del mare", sentenziano gli infettivologi in summit. Lo studio sul tema sarà presentato da Sabiha Essack dell'università di KwaZulu-Natal a Durban, Sud Africa.
"Il cambiamento climatico - descrive - compromette l'integrità ecologica e ambientale dei sistemi viventi e permette agli agenti patogeni di causare sempre più malattie". In sintesi, "con l'incremento delle temperature" associato al riscaldamento globale "i tassi di infezione batterica possono aumentare e le malattie possono diffondersi ad altitudini e latitudini più elevate, dove prima non colpivano". Qualche esempio: "L'aumento delle temperature nei sistemi idrici contribuisce a una migliore sopravvivenza di Campylobacter, Salmonella e Vibrio", specie batteriche "che causano patologie veicolate da acqua e alimenti". Ancora: "La Candida auris", il cosiddetto 'fungo killer' che spaventa anche in Italia, "ha acquisito tolleranza al calore e alla salinità negli ecosistemi delle zone umide. L'Escherichia coli e alcuni dei batteri Eskape" - acronimo che raggruppa Enterococcus faecium, Staphylococcus aureus, Klebsiella pneumoniae, Acinetobacter baumannii, Pseudomonas aeruginosa ed Enterobacter - già di per sé "crescono in modo ottimale a 32-36°C" e si sa che "possono sfuggire agli antibiotici".
"L'aumento delle temperature, dell'incidenza e della prevalenza di malattie infettive - osserva inoltre Essack - aumenterà l'uso dei farmaci antimicrobici e accrescerà di conseguenza la pressione selettiva che favorisce lo sviluppo di specie resistenti". Continua il ricercatore: "Il cambiamento climatico sta poi causando uno spostamento delle correnti oceaniche, e con esse si muoveranno anche i geni della resistenza antimicrobica. Pure le acque di zavorra delle navi sono un possibile veicolo di resistenza antimicrobica attraverso i mari". A preoccupare l'esperto sono soprattutto i vibrioni, batteri marini che causano infezioni in crescita come il colera: "Un incremento della temperatura superficiale del mare, dovuto al cambiamento climatico, può alterarne l'abbondanza, la distribuzione e i modelli di infezione". Insomma, "per far fronte a questa minaccia - ammonisce Essack - servono una leadership politica e un impegno inequivocabili, nuove strategie One Health basate sull'evidenza e interventi mirati da adattare ai contesti nazionali".
Una zanzara
(Fotogramma)
- 21:11 - Rai: Cuperlo (Pd), 'Zanchini si è scusato, alimentare polemica è assurdo e folle'
Roma, 24 apr (Adnkronos) - "Giorgio Zanchini è uno tra i migliori giornalisti di questo Paese: colto, equilibrato, mai superficiale. Stamane nel corso di ‘Radio anch’io’ si è rivolto alla senatrice Mieli di Fratelli d’Italia chiedendole se fosse ebrea". Lo scrive sui social Gianni Cuperlo.
"Alla legittima reazione critica della senatrice, Zanchini ha spiegato come con quella domanda fosse sua intenzione sottolineare un tratto di solidarietà verso la sua interlocutrice. Subito dopo si è scusato per un modo di porsi che, invece, era apparso offensivo e ha riconosciuto l’errore. Detto ciò alimentare una polemica, come sta accadendo in queste ore, accusando Giorgio Zanchini di antisemitismo è semplicemente un’assurdità e una follia. Buona serata e un abbraccio. P.S. Domani a Parma su invito del Sindaco, Michele Guerra, a celebrare il 25 Aprile” , aggiunge Cuperlo.
- 20:36 - Sanità: Braga (Pd), 'aumentare investimenti per salvare un diritto'
Roma, 24 apr. (Adnkronos) - - "Per una sanità pubblica efficiente e vicina ai cittadini servono risorse per cure, personale, strutture, ricerca. Parte in commissione la legge a prima firma Elly Schlein per portare gli investimenti fino al 7,5% del Pil come nella media Ue. È un diritto da salvare". Lo ha scritto su X Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei deputati.
- 20:07 - Spotify presenta i nuovi talenti di 'Radar Italia' con un live esclusivo
Roma, 24 apr. (Adnkronos) - Arriva in Italia la quarta edizione di Radar, il programma globale di Spotify nato per supportare i talenti emergenti. Gli artisti selezionati per questa edizione sono: Tony Boy, okgiorgio, Coca Puma, STE, Sally Cruz e centomilacarie. Questi sei artisti sono i nuovi protagonisti della playlist editoriale dedicata Radar Italia e beneficeranno di uno speciale supporto editoriale e di un piano marketing personalizzato. Nelle tre edizioni precedenti, hanno fatto parte di Radar artisti che sono diventati in breve tempo nomi familiari anche per il grande pubblico: da Blanco a BigMama, da Ariete a Il Tre, da Rhove a Naska.
Non solo promozione in piattaforma, però. Quest’anno, per la prima volta, Spotify ha deciso di portare il pubblico ad ascoltare dal vivo gli artisti selezionati, ribadendo così il proprio impegno costante nel far conoscere artisti di ogni genere ad ascoltatori sempre nuovi e diversi. Radar si è così trasformato in un live, il primo in assoluto per Spotify in Italia (tenutosi negli spazi di Arca Milano), che ha visto alternarsi sul palco i sei artisti, presentati e intervistati uno a uno dal content creator Federico Felletti. I sei talenti emergenti selezionati da Spotify - riferisce una nota - sono espressione dei più recenti trend musicali che si stanno affermando in Italia e riflettono il variegato ventaglio musicale che si estende da sud a nord, fatto di tradizione, innovazione e mescolanze di generi ed esperienze. Ecco quello che sta succedendo, visto da Spotify.
"Il programma Radar riflette pienamente la nostra missione di rendere la musica accessibile a tutti e di offrire ad artisti e artiste l’opportunità di vivere della propria arte", ha commentato Melanie Parejo, Head of Music Spotify per il Sud Europa. "Siamo giunti alla quarta edizione di Radar in Italia, consapevoli che il programma può contribuire significativamente alla crescita di ascolti e fanbase di artisti che, giorno dopo giorno, danno forma alla scena musicale contemporanea italiana. Quest’anno li abbiamo portati per la prima volta al pubblico anche in live e non vediamo l’ora di scoprire cosa riserva il futuro a questi talentuosi emergenti", conclude.
- 20:05 - Visibilia: Concordia risponde a pm, richiesta processo Santanché entro maggio
Milano, 24 apr. (Adnkronos) - Paolo Giuseppe Concordia, responsabile delle tesorerie del gruppo Visibilia, ha risposto per meno di tre ore alle domande della procuratrice aggiunta di Milano Laura Pedio e dei pm Maria Giuseppina Gravina e Luigi Luz, titolari dell'inchiesta che lo vede indagato per truffa aggravata ai danni dell'Inps in relazione a presunte irregolarità nell'uso della cassa integrazione in deroga Covid 19, nel periodo tra il maggio del 2020 e il febbraio del 2022. Con lui sono indagati la ministra del Turismo Daniela Garnero Santanchè, il compagno dell'esponente di FdI Dimitri Kunz D'Asburgo e due società, Visibilia Editore spa e Visibilia Concessionaria srl.
Al quarto piano del Palazzo di giustizia, accompagnato dal legale, il consulente esterno ha ricostruito il suo ruolo nella gestione dei pagamenti ai dipendenti, senza mai tirare in ballo la ministra. Una difesa propria che ha puntato anche a spiegare la confusione del periodo Covid, un'incertezza su norme e regole che avrebbe creato smarrimento. Nell'indagine risultano coinvolti 13 dipendenti delle due società indagate, che sarebbero stati messi in cassa integrazione a zero ore senza saperlo - e quindi continuando a lavorare - causando un 'danno' di oltre 126 mila euro versati dall'ente pubblico.
Il fascicolo era nato dalle dichiarazioni di Federica Bottiglione, ex dirigente di Visibilia Editore, la quale aveva raccontato di aver continuato a lavorare quando, dal marzo 2020 fino a novembre 2021, era invece ufficialmente in cassa integrazione a zero ore nel periodo della pandemia. Uno schema che sarebbe stato replicato per sei ex dipendenti di Editore e altri sei di Concessionaria. Accuse da cui la senatrice (ex amministratrice sia di Visibilia Editore che di Concessionaria) si era difesa, lo scorso luglio, in Parlamento. L'interrogatorio di oggi costituisce l'ultimo atto, dopo la chiusura indagine dello scorso 22 marzo, prima della richiesta di rinvio a giudizio che arriverà entro maggio, prima delle prossime elezioni Europee in calendario a giugno.