“Non ci sarà assolutamente nessun passaggio di poteri. Il Santo Padre rimarrà in ospedale per il tempo necessario all’intervento e poi riprenderà la sua attività, anche dal letto, al servizio della Chiesa. Se ci saranno cose urgenti, gliele porteremo lì”. È stato il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, a chiarire cosa succederà nei giorni in cui Papa Francesco sarà ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma per la necessaria degenza postoperatoria dopo l’intervento chirurgico all’addome, in anestesia generale, effettuato per evitare un’occlusione intestinale. Il ricovero, infatti, si prevede abbastanza lungo. La Prefettura della Casa Pontificia ha annullato tutte le udienze del Pontefice fino al 18 giugno. Una situazione analoga a quella che si verificò già durante la degenza del 2021, durata dieci giorni, con l’intervento al colon. Francesco continuò a governare la Chiesa dal Gemelli, così come in precedenza aveva sempre fatto san Giovanni Paolo II nei numerosi ricoveri al Policlinico romano, proprio per questo motivo da lui ribattezzato Vaticano 3. “Speriamo che ritorni presto all’esercizio del suo ministero”, è stato l’augurio del primo collaboratore del Papa, che ha aggiunto: “Lo seguiamo con il nostro affetto. Preghiamo e speriamo che tutto possa risolversi al più presto e ritornare all’esercizio del suo ministero”. Sull’entità dell’intervento chirurgico, Parolin ha affermato ai giornalisti: “Non saprei cosa dire. Avete letto il comunicato, che usa espressioni molto tecniche. Non ho elementi né in un senso, né nell’altro”.

Il segretario di Stato, inoltre, si è soffermato sulla missione di pace in Ucraina affidata dal Papa al cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana e arcivescovo di Bologna. Il porporato ha appena compiuto un viaggio di due giorni, il 5 e il 6 giugno, a Kiev, dove ha incontrato anche il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. “Ci vedremo con il cardinale Zuppi – ha spiegato Parolin – e riferiremo al Santo Padre”. Il segretario di Stato ha evidenziato che la missione dell’inviato del Papa è “un ulteriore contributo che la Santa Sede può dare alla pace”, precisando, però, che “non c’è stato niente di nuovo rispetto a quanto il presidente Zelensky aveva detto al Papa, ma già il fatto di parlarsi e di vedere posizioni un po’ diverse può essere utile a favorire la pace. Quali sviluppi ci saranno, non lo so. Si vedrà con il cardinale Zuppi cosa fare”. Il presidente della Cei ha consegnato a Zelensky una lettera di Francesco, scritta a seguito del faccia a faccia che i due hanno avuto, il 13 maggio 2023, in Vaticano.

Su una possibile tappa a breve di Zuppi a Mosca, Parolin ha precisato che “l’idea del Papa era quella di una missione da compiere nelle due capitali. Dovrebbe rimanere aperta questa soluzione”. Dal Cremlino, infatti, non sono arrivati segnali netti di chiusura a questa possibilità, anche se hanno ribadito che, al momento, non è in programma nessun incontro tra Zuppi e il presidente russo, Vladimir Putin. Ma la situazione, come fanno notare in Vaticano, è in rapida evoluzione. È evidente, però, che ora bisognerà attendere la convalescenza del Papa. Sarà molto importante anche l’udienza privata per la presentazione delle lettere credenziali che Francesco avrà, al rientro in Vaticano, con il nuovo ambasciatore russo presso la Santa Sede, Ivan Soltanovsky, recentemente nominato da Putin.

Intanto, si moltiplicano i messaggi di solidarietà per Bergoglio: “La presidenza della Cei esprime la vicinanza e l’affetto dei vescovi e delle Chiese in Italia a Papa Francesco, ricoverato al Policlinico Universitario Gemelli per un intervento chirurgico. In questo ulteriore momento di prova, la presidenza si stringe attorno al Santo Padre e invita le comunità ecclesiali a sostenerlo con la preghiera. Con l’augurio di una pronta guarigione, affida al Signore il lavoro dei medici e degli operatori sanitari”. Sentimenti analoghi sono stati espressi da tutti i movimenti ecclesiali: “Confidando in una pronta e piena guarigione i ragazzi, i giovani e gli adulti di Azione Cattolica abbracciano idealmente il Santo Padre, elevando preghiere e suppliche al Signore perché con l’aiuto della sua grazia sostenga e consoli il nostro amato Papa Francesco durante la convalescenza postoperatoria e affinché possa presto tornare in salute per esercitare pienamente il suo ministero di padre e pastore. Affidiamo al Signore anche l’opera dei medici e di tutto il personale sanitario che, con passione e amore, si prenderanno cura del Santo Padre. Siamo certi che anche in questa occasione Papa Francesco ci insegnerà come affrontare la sofferenza sorretti dalla fede e dalla speranza cristiana”.

Twitter: @FrancescoGrana

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