Sono 110 milioni gli americani nella morsa del fumo e della cenere degli incendi in Canada e alle prese con allerta di vario tipo sulla qualità dell’aria, peggiorata molto nelle ultime ore. Gli stati interessati sono quelli del nord est degli Stati Uniti. Si fa sempre più problematica la situazione a New York, investita dal fumo e dalle ceneri che provengono dai giganteschi incendi che bruciano da settimane nella parte orientale dal Canada, a nord della metropoli statunitense. La qualità dell’aria continua a deteriorarsi ed è ora tra le peggiori al mondo. Le scuole hanno deciso di cancellare le attività all’aperto. Il sindaco della Grande Mela, Eric Adams, invita i residenti a limitare il tempo trascorso all’aperto per evitare il fumo nocivo. Lo zoo di New York ha chiuso in anticipo in seguito ai timori per la sicurezza dei visitatori, dello staff e degli animali.

L’indice di qualità dell’aria ha superato quota 150, limite che indica un livello di inquinamento malsano per i gruppi più sensibili come gli anziani, i bambini e coloro che hanno problemi respiratori. La città è come avvolta da una foschia con sfumature arancioni. Il fenomeno colpisce anche altre del paese, come Boston, Baltimora e Washington. Molti i cittadini che hanno ripreso ad indossare le mascherine per filtrare l’aria. Le autorità consigliano di evitare attività come cucinare, passare l’aspirapolvere che possono sollevare sostanze inquinanti già all’interno della casa. Molte le chiamate ai medici per problemi come secchezza oculare, tosse e raucedine.

Negli aeroporti della città la scarsa visibilità dovuta alla foschia sta rallentando le operazioni e i ritardi sono in media di un’ora. “Limitate l’esposizione. Questa non è una buona giornata per allenarsi per un maratona”, ha detto Adams chiedendo agli amanti della corsa di non celebrare il Global Running Day all’aperto. Il New York Road Runner, l’associazione che organizza la maratona di New York, ha cancellato tutti gli eventi previsti per la giornata mondiale della corsa a causa della coltre di cenere e fumo che avvolge la città e che rende la qualità dell’aria la peggiore dal 1960. Ma è tutto il nord est degli Stati Uniti a risentire del fumo e delle ceneri che arrivano dal Canada. Le attività all’aperto sono state sospese anche nelle scuole di Washington Dc. A Philadelphia le autorità sanitarie hanno esortato i cittadini ad “evitare un’eccessiva attività fisica all’aperto e, se possibile, a usare la mascherina”. A Charlotte, in North Carolina, si registra la peggiore qualità dell’aria dal 2016.

E se milioni di americani respirano con difficoltà, per i canadesi la situazione è ancora peggiore. Toronto, Montreal e Ottawa sono le città che stanno pagando il prezzo più alto delle centinaia di incendi che bruciano il Paese, con la situazione che non è destinata a migliorare a breve. Il servizio meteorologico ha infatti messo in guardia su un possibile peggioramento nei prossimi giorni. I più a rischio sono gli anziani, i bambini e le donne incinta. Da qui l’esortazione a stare al chiuso per evitare problemi respiratori e un affollamento eccessivo degli ospedali che, negli ultimi giorni, hanno già registrato un aumento record delle richieste di aiuto per intossicazione.

Al momento sono circa 400 gli incendi che si registrano in Canada. Il primo ministro canadese Justin Trudeau ha affermato che centinaia di soldati sono al lavoro in tutto il paese per supportare i pompieri alle prese con i righi. “Questo è un momento terribile per molte persone”, ha detto Trudeau ricordando come molti canadesi abbiano dovuto evacuare negli ultimi giorni hanno avuto solo poche ore per fare i bagagli prima di fuggire dalle loro case. Bill Blair, ministro per la preparazione alle emergenze, ha detto che solo nel mese di maggio è bruciata un’area di circa 2,7 milioni di ettari (equivalenti a circa 5 milioni di campi di calcio) di foresta nella Columbia Britannica, Alberta, Manitoba, Saskatchewan, Nuova Scozia, New Brunswick, Ontario e i Territori del Nordovest.

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