Giuseppe Conte è pronto a nominare Chiara Appendino vicepresidente del M5S. Una decisione, già comunicata ai maggiorenti del partito, su cui il leader dei Cinque Stelle rifletteva da tempo. Perché la deputata ed ex sindaca di Torino è l’unica big a non avere al momento ruoli di rilievo nel partito, nonostante sia molto ascoltata dall’ex premier. E perché Conte punta forte su di lei anche a medio termine, anche sul piano mediatico. Per questo per Appendino è pronta una promozione (anche se non c’è ancora certezza sulla tempistica). Una scelta, assicurano dal M5S, totalmente slegata dalle voci diffuse da alcuni organi di stampo su una possibile “candidatura” della deputata come leader alternativo rispetto a Conte, in caso di tonfo del Movimento nelle Europee del prossimo anno. “Stupidaggini” giurano varie fonti.

Piuttosto, l’obiettivo è renderla sempre più centrale nella narrazione del M5S. E di certo non può avere nulla in contrario Beppe Grillo, il garante, sceso ieri a Roma per un incontro su lavoro e pensioni organizzato con Conte e i parlamentari dal presidente dell’Inps Pasquale Tridico, probabile candidato del Movimento nelle prossime Europee. Grillo era visibilmente di buon umore, raccontano. E ha parlato parecchio di alcuni suoi cavalli di battaglia, a cominciare dal reddito universale. Ma, salvo sorprese, non parteciperà alla manifestazione del 17 giugno a Roma del Movimento su diritti e lavoro. Perché la scena quel giorno dovrà essere innanzitutto per Conte.

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