Lunedì Binance, ora anche Coinbase. La Sec, autorità che vigila sui mercati statunitensi, alza il tiro contro gli exchange di criptovalute accusando anche Coinbase di violazione delle leggi sui prodotti finanziari per non essersi registrata come piattaforma di scambio e non essersi quindi sottoposta alla supervisione federale. Per l’industria cripto si tratta di un doppio colpo che pesa sul Bitcoin: la criptovaluta è in calo del 4,4% ma rischia, secondo gli osservatori, di arrivare a perdere un ulteriore 15% a causa del panico che le mosse della consob americana potrebbe far scattare. Per ora a crollare sono i titoli Coinbase, che a Wall Street perdono il 20%.

Nell’azione legale di 101 pagine presentata al tribunale di New York, la Sec accusa Coinbase di aver evaso per anni le regole consentendo ad almeno 13 cripto asset di essere scambiati pur non essendo regolarmente registrati come titoli con le autorità. La registrazione richiede la consegna dei rendiconti finanziari agli investitori e una comunicazione dettagliata dei rischi che si corrono. L’azione legale è l’apice, almeno per il momento, dei due anni di sforzi del presidente della Sec Gary Gensler per rendere la consob americana al passo con i tempi e con il “Far West” delle criptovalute che, a suo avviso, deve essere regolato.

“L’approccio della Sec danneggia l’America”, afferma l’amministratore delegato di Coinbase Brian Armstrong, sottolineando che la sua piattaforma ha cercato “ripetutamente” di registrarsi ma non c’è una strada per poterlo fare. L’azione contro Coinbase – aggiunge – è diversa dalle “altre” in quanto è concentrata esclusivamente “su quello che è o non è un titolo. Abbiamo fiducia nei fatti e nella legge”. L’affondo contro Coinbase segue le pesanti accuse della Sec a Binance. Secondo la consob americana, la maggiore piattaforma al mondo per lo scambio di criptovalute ha violato le regole e ha ingannato gli investitori e le autorità. Oltre ad aver gestito malamente i fondi dei suoi clienti, mescolandoli e poi trasferendoli segretamente a Sigma Chain, società separata controllata dal fondatore e amministratore delegato Changpeng Zhao. Accuse simili a quelle avanzate contro FTX, la società di Sam Bankman-Fried implosa e costretta alla bancarotta.

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