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Cosa dire del Primavera Sound? I Maneskin ‘si mangiano’ il palco piccolo, Rosalìa quello grande. Sorprese dal K-Pop con le Red Velvet (FOTO)

Più di 250.000 persone alla tappa catalana del Primavera Sound 2023. La band italiana ci sa fare, con Damiano David che è un vero animale da palcoscenico (e gli scappa pure un "Forza Roma")

di Paolo Aruffo
Cosa dire del Primavera Sound? I Maneskin ‘si mangiano’ il palco piccolo, Rosalìa quello grande. Sorprese dal K-Pop con le Red Velvet (FOTO)

Si è tenuta a Barcellona, al Parc del Fòrum, dall’1 al 3 giugno la tappa catalana del Primavera Sound Festival 2023, il grande evento di musica elettronica, indie e d’avanguardia. Ora tocca a Madrid, dove si ripeterà sostanzialmente lo stesso programma di Barcellona a cui noi di FqMagazine abbiamo assistito dal vivo. Immaginate un fiume di gente che attraversa l’Avinguda Diagonal e si riversa non in spiaggia, ma nella grande, grandissima area del Forum adibita per uno show di impatto e organizzato nei dettagli, con un occhio attento alla sostenibilità (addio bicchieri di plastica monouso, all’entrata ogni spettatore ha un bicchiere personale da riutilizzare per tutte le serate). Grande l’affluenza: parliamo di circa 193.000 spettatori nei 3 giorni al Parc del Fòrum e 253.000 persone considerando l’intera settimana di eventi nella città catalana. Tutte mosse dalla forza incredibile della musica. Il cartellone ha strizzato l’occhio alla Generazione Z, ma non solo. Il primo giugno al via le danze con i New Order, i Blur, ma anche tanto K-Pop, come le Red Velvet con canzoni orecchiabili e interessanti. Il 2 giugno, invece, è stata la volta dei Bad Religion ma soprattutto di nomi internazionali di spicco come Kendrick Lamar e dei Depeche Mode. Per il gran finale di sabato 3 dalle 00:15 Calvin Harris ha fatto ballare tutta Barcellona sulle note di grandi successi come “This Is What You Came For” o “Summer”.

I MANESKIN SI MANGIANO IL PALCO
Sul palco – più piccolo – di Amazon Music, sono arrivati i Maneskin. La band romana ha travolto il palco, accendendo l’entusiasmo non solo dei presenti ma anche degli italiani trapiantati da anni in Spagna e accorsi sotto il palco. Damiano David è inarrestabile: canta, salta, si butta tra la folla, parla (in spagnolo e in inglese), fa scatenare il pubblico. L’outfit, come suo solito, è trasgressivo e anche il look dei capelli colpisce. Addio al colore giallo-rosso (che aveva tinto in vista della finale della sua Roma contro il Sevilla, tenutasi a Budapest lo scorso 31 maggio). Sul palco del Primavera Sound, infatti, Damiano si è mostrato con i capelli rasati a zero e bianchi. Da “Supermodel” a “Beggin’”, il gruppo attraversa il proprio repertorio (“con questa si piange”, dice il frontman annunciando “The Loneliest”). Poi, rispondendo ad un fan, gli scappa pure un “Forza Roma” e in seguito un momento patriottico (con la bandiera tricolore sulle spalle) e un altro in cui sembrava più un “animatore da villaggio“, invitando il pubblico ad inginocchiarsi per poi risalire e saltare a ritmo. Ma si perdona loro tutto, specialmente se si considera il finale ad effetto. Sulle note di “Kool Kids” (contenuto nell’ultimo album RUSH!) come da copione in tutte le tappe del tour sale sul palco un gruppo di fan che si scatena sulla musica di Victoria, Ethan e Thomas. Dall’altra parte del Forum, sul palco principale, c’è Rosalìa. Durante le ultime canzoni, infatti, qualcuno ha deciso di abbandonare la band italiana e avvicinarsi alla location per ascoltare la cantautrice e produttrice spagnola da 41.279.005 ascoltatori mensili su Spotify. Per i boomer che non la conoscessero, tanto per intenderci, la sua canzone “Despechà” ha superato i 730 milioni di streaming su Spotify, mentre su Instagram conta ben 25,4 milioni di follower. Insomma, i numeri parlano chiaro.

E la performance di Rosalìa, che in Catalogna gioca in casa, non delude. La cantante, classe 1992, si fa accompagnare da un corpo di ballo. Poi prende la camera e va a spasso tra il pubblico, dando il microfono di tanto in tanto ai fan, che intonano le sue canzoni. Parola per parola. Balla, ammicca consapevole della propria sensualità, fa saltare e commuovere. Ci sa fare. Rosalìa è padrona del palcoscenico, anche se ha avuto qualche problema tecnico audio, soprattutto all’inizio. Certo, il repertorio potrebbe risultare noioso se non piace il genere, ma c’è da dire che, alle 2 di notte, ha trasformato il Festival nel proprio concerto. Chapeau!

LE DICHIARAZIONI DEGLI ORGANIZZATORI

“In totale, 317 spettacoli che ancora una volta hanno trasformato Barcellona nella playlist più unica al mondo. Inoltre, il Primavera Pro (nel centro di Barcellona, con artisti emergenti, ndr) è stato ancora una volta il punto di riferimento per il dibattito e il networking per il settore con la partecipazione di oltre 3.000 professionisti accreditati provenienti da 65 paesi diversi. Il testimone viene ora raccolto dal Primavera Sound Madrid, che da oggi lunedì 5 giugno celebrerà la sua prima edizione spostando questa formazione eclettica ed equilibrata in vari luoghi della città e alla Ciudad del Rock ad Arganda del Rey”, le parole degli organizzatori. E si pensa già al prossimo anno.

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