La piena, l’acqua che non defluisce e ristagna, l’emergenza sanitaria. E ora l’evacuazione parziale. Perché Conselice era diventata una palude. Per questo motivo la sindaca Paola Pula ha firmato un’ordinanza che impone ai cittadini delle zone ancora allagate di lasciare le proprie abitazioni per motivi igienico sanitari. La misura, presa in accordo con la Giunta e sentiti i capigruppo, “si è resa necessaria viste le difficoltà di smaltimento delle acque dall’abitato di Conselice, dovuta alle grandi quantità di acqua presente sul territorio. La pericolosità della situazione è legata strettamente, e unicamente, al contatto con le acque stagnanti“.

Una situazione complicatissima quella del paese di 10mila anime in provincia di Ravenna, alle prese con enormi difficoltà di smaltimento delle acque stagnanti. “A Conselice c’è la situazione più drammatica, perché per la posizione geografica ha confluito un sacco d’acqua che stiamo cercando di far defluire” ha detto il presidente dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini. “Il nostro unico obiettivo è quello di salvaguardare la salute e la sicurezza delle persone – ha dichiarato la sindaca Pula – Siamo in una situazione difficile ma, insieme, ne usciremo e voglio ringraziare tutti coloro che stanno lavorando incessantemente per questo. Al momento non ci sono emergenze sanitarie ma il ristagno dell’acqua, il mancato funzionamento delle fognature, le possibili interruzioni nell’erogazione dell’acqua potabile, la presenza di rifiuti non smaltiti, rendono rischioso permanere nell’abitato ancora allagato”. Per capire la complessità di ciò che sta vivendo Conselice servono le parole di Elvio Cangini, direttore dell’area tecnica del Consorzio di Bonifica Della Romagna Occidentale: “I canali Zaniolo e Destra Reno ricevono acqua molto lentamente a causa dei grandi afflussi idrici che hanno investito il territorio. Per questo motivo – ha spiegato – stiamo lavorando incessantemente, utilizzando anche oltre 50 idrovore per riversare le acque verso i fiumi Reno e Santerno. Nonostante ciò, e a causa della particolare morfologia del territorio – ha aggiunto – si prevede che la situazione possa risolversi non prima di una settimana”. “Le condizioni ambientali e il quadro tecnico delineato – ha detto ancora Raffaella Angelini, direttore del Dipartimento di Sanità pubblica Ausl Romagna – rendono la situazione meritoria di attenzione, anche alla luce delle previsioni effettuate dal consorzio di Bonifica sui tempi di deflusso delle acque”.

Nel frattempo proseguono le vaccinazioni contro il tetano e le altre malattie infettive nella Casa della Comunità dell’Unione dei Comuni della bassa Romagna. “Il ristagno dell’acqua provoca condizioni sanitarie potenzialmente rischiose per la salute delle persone” ha spiegato l’Unione: in sede di Coc (Centro operativo comunale), il direttore tecnico del Consorzio di bonifica della Romagna occidentale, ha comunicato che questa situazione manifesterà “un apprezzabile miglioramento fra circa cinque giorni”. Fino ad allora, “poiché nella maggior parte dell’abitato di Conselice è presente acqua stagnante in cui sono immersi anche rifiuti di varia tipologia, il sistema della rete fognaria (di tipo misto) e il conseguente scarico delle acque reflue delle abitazioni non è funzionante, e anche l’erogazione di acqua potabile può subire delle interruzioni, la permanenza nelle abitazioni della popolazione è molto rischiosa”. “Si va avanti a oltranza” dopo che “oggi si sono presentate moltissime persone”, hanno fatto sapere alle agenzia di stampa i responsabili dell’Ausl della Romagna. L’azienda aveva infatti programmato delle giornate straordinarie nelle sedi vaccinali della zona, per fornire una copertura antitetanica agli adulti che non sono mai stati vaccinati o hanno fatto l’ultimo richiamo da più di 10 anni. Una misura preventiva per allontanare eventuali rischi sanitari che possono insorgere in situazioni caratterizzate da acque stagnanti, come in questi giorni nelle aree alluvionate dell’Emilia Romagna. “Domattina è in programma un’altra seduta straordinaria a Sant’Agata sul Santerno“, hanno detto dall’Ausl. Ieri in tutta la provincia di Ravenna sono stati vaccinati in più di 700. La richiesta è elevata e nel primo pomeriggio, hanno spiegato ancora dall’Ausl, “verrà un camper inviato dalla Regione per darci una mano”.

Nel frattempo, l’ordinanza che impone ai residenti nelle zone allagate di andar via temporaneamente dalle loro abitazioni ha comunque ridotto l’area di evacuazione prevista dal precedente provvedimento, che invece interessava l’intero abitato. I nuclei familiari saranno alloggiati nei centri di accoglienza per tutto il tempo necessario a garantire un ritorno nelle abitazioni in sicurezza. Durante tutto il periodo saranno costantemente aggiornati sull’evoluzione dell’allontanamento delle acque e sulla conseguente possibilità di rientrare nelle abitazioni. Le forze dell’ordine, assicura l’Unione Comuni Bassa Romagna, hanno garantito un apposito piano anti-sciacallaggio per le abitazioni evacuate.

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