“In realtà non sono un grande fan dei social media“. Si schermisce dopo la presentazione flop della sua candidatura su Twitter il governatore della Florida Ron DeSantis, che sfiderà Donald Trump alle primarie repubblicane per la corsa alla Casa Bianca. Quella che infatti doveva essere un’occasione epocale per Twitter, che a ottobre è stato comprato da Elon Musk, si è trasformata in un flop clamoroso. Per la prima volta un candidato alla presidenza degli Stati Uniti annunciava su Twitter Spaces la sua candidatura alla nomination repubblicana, in un appuntamento in cui era presente lo stesso ideatore di Tesla. Ma a pochi minuti dall’inizio su Twitter Spaces, con DeSantis pronto alla discesa ufficiale in campo, il sito si è bloccato a causa di problemi tecnici mentre più di 600mila persone si collegavano. Gli utenti hanno abbandonato, compreso lo stesso governatore della Florida. Il flop del lancio non ha però scoraggiato i donatori, consentendo al governatore della Florida di raccogliere 8,2 milioni di dollari nelle prime 24 ore, di cui un milione in una sola ora. La cifra, comprendente contributi online e soldi di grandi donatori, è superiore ai 6,3 milioni di dollari raccolti da Joe Biden nel primo giorno della sua candidatura del 2019.

La diretta flop – “Abbiamo un numero enorme di persone online – aveva detto Musk – Quindi i server faticano un po’”. Poi si è ricorsi a un altro account e DeSantis con trenta minuti di ritardo ha fatto il suo annuncio con circa 150mila utenti collegati, mentre al termine David Sacks, imprenditore tech, amico di Musk che è uno dei grandi finanziatori pro DeSantis, notava che si erano sintonizzati più di 300mila utenti. Ma invece di un appuntamento che ci si aspettava ruotasse intorno alla corsa alla presidenza di un candidato per il quale hanno manifestato ammirazione, Musk e Sacks sono stati costretti a spiegare più volte cosa sia accaduto anche perché a quasi 20 minuti dall’inizio erano ancora alle prese con problemi tecnici.

“Vorrei dare il benvenuto al governatore DeSantis per… – ha detto Musk prima che l’audio si interrompesse – È un peccato, non era mai capitato prima”. Mentre una voce di sottofondo affermava: “Ci sono tante persone” collegate. Quando si è riusciti a dare voce a DeSantis, Musk ha attribuito l’inconveniente a problemi legati al suo stesso account con oltre 140 milioni di follower e si è scusato. Intanto l’account Twitter del presidente americano Joe Biden pubblicava un link per sostenere la sua campagna per la rielezione, con un messaggio chiaro: “Questo link funziona”. E dallo staff di Donald Trump si affrettavano dichiarare: “Problemi tecnici. Silenzi scomodi. Un fallimento totale del lancio”. Ma per Sacks, “non è importante come si inizia, ma come si finisce e credo si sia concluso molto bene”. E Musk ha ringraziato DeSantis, dicendo di sperare in altre occasioni simili in futuro perché “è importante che le persone possano ascoltare direttamente i candidati“. “Grazie – ha detto – per aver lavorato con noi a questo evento storico”.

TRUMP POWER

di Furio Colombo 12€ Acquista
Articolo Precedente

Il settimanale tedesco der Spiegel: “Gli indizi sul sabotaggio del gasdotto Nord Stream puntano verso Kiev”

next
Articolo Successivo

Ambientalisti manifestano fuori dall’assemblea Total a Parigi e gli azionisti insultano l’europarlamentare Aubry: “Mer** e parassiti”

next