“L’esperienza di spogliarellista? È stato il periodo più bello della mia vita. Lo so, ci si aspetta che io racconti di essere stata “usata” e umiliata, ma è vero il contrario: fare quel lavoro mi ha dato fiducia in me stessa e un senso di potere. Avevo 40 anni, confrontarmi con le ventenni mi esaltava. E quando mi esibivo nei privé ascoltavo le storie incredibili degli uomini che venivano solo per sfogarsi”. Parola di Vera Gemma che, in un’intervista a Il Messaggero, si racconta senza filtri alla vigilia dell’uscita nelle sale del suo nuovo film “Vera“, una pellicola fortemente autobiografica in cui ripercorre la sua vita tirando le somme di ciò che l’ha resa la donna che è ora. Guai a dire, però, che per lei sia stato terapeutico “vuotare il sacco”: “Sono rimasta me stessa. Nel film ho mostrato con un certo fastidio le mie fragilità e la tendenza a fidarmi di chi spesso mi ha fregata, compreso l’uomo che dopo avermi addormentata svaligiò la mia casa. Ho raccontato un periodo autodistruttivo in cui la mia autostima era scesa a zero. Ma continuo a fidarmi”, dice. Per poi concludere lapidaria: “Non sono mai stata una leccaculo, non ho avuto i fidanzati giusti, odio i compromessi e non mi stacco le extension”.

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