Ultima generazione potrebbe diventare un partito? La suggestione arriva dalla Germania. Secondo il quotidiano Die Welt, alcuni attivisti di Letzte Generation, tra i quali Caris Connell – 34enne nota per essersi incollata a un dinosauro durante un’azione a settembre nel Museo di scienze naturali di Berlino – avrebbero ventilato l’ipotesi, durante una riunione a porte chiuse. La notizia è stata smentita dal gruppo con un comunicato stampa: “Al momento non ci sono piani concreti per fondare un partito – si legge – Se qualcuno decidesse di farlo, se qualcuno nel nostro ambiente dovesse creare un partito con il quale poter collaborare in alcuni casi, non sarebbe la prima volta”. Alcuni vantaggi ci sarebbero: da una tutela legale più sicura a maggiori fondi, garantiti dal sistema tedesco, con i quali finanziare la campagna di disobbedienza civile nonviolenta per il clima.

“Per il momento si sono limitati solo a non escludere che abbia senso, visto come si sta comportando la politica tradizionale e, in particolare i Verdi tedeschi”, spiega Michele Giuli di Ultima Generazione. Secondo l’attivista, “è frustrante non trovare un interlocutore politico credibile davanti alle grandi mobilitazioni che stiamo vedendo”. Questo vale anche quando si gode di numerosi sostegni internazionali, come nel caso di Letzte Generation. Il gruppo, sempre secondo le informazioni di Die Welt, ha raccolto 900 mila euro da donazioni dirette e attraverso il crowdfunding, che rischiano però di essere prosciugati dalle cause legali e dai sequestri delle autorità giudiziarie. “Riguardo all’Italia – dice Giuli – a titolo personale penso che per parlare di un partito sia troppo presto. Dobbiamo far crescere il numero di persone attive. Solo allora avrebbe senso capitalizzare, a livello di voti, lo spostamento dell’opinione pubblica. Ora come ora sarebbe una follia”.

“Il fatto che ci sia la necessità di un movimento di resistenza civile non violenta è la dimostrazione che il sistema politico nel quale viviamo ha fallito”, commenta Simone Ficicchia, anche lui membro di Ultima Generazione, al centro di un caso, lo scorso gennaio, dopo che la Questura di Pavia aveva proposto per lui la Sorveglianza speciale, secondo il codice antimafia. “Non ci riconosciamo nei partiti esistenti e nel sistema che alimentano – afferma – Il nostro obiettivo è fare pressione sul parlamento, non entrarci direttamente”. Il movimento però sta lavorando, “nonostante l’immobilismo al quale assistiamo”, su alcune proposte di legge, sulle rinnovabili e sullo stop ai finanziamenti per i Sussidi ambientali dannosi (Sad), presi in considerazioni dal Movimento 5 Stelle e da Alleanza Verdi Sinistra. “Le prossime elezioni saranno tra quattro anni e mezzo – afferma Ficicchia – Allora, se non avessimo ancora agito, la lotta alla crisi climatica sarebbe già persa. L’unico vantaggio nel costituirsi come partito sarebbe ai fini fiscali e di tutela. Per fare qualcosa nella politica tradizionale i tempi non sarebbero assolutamente congrui”.

Per il momento, l’obiettivo di Ultima Generazione rimane soprattutto “provare a radicalizzare lo spettro della politica istituzionale, in particolare le Sinistre”, secondo Michele Giuli. In questo senso, gli scioperi e le azioni di protesta sono un atto di democrazia, “che non è solo un insieme di regole”, ma anche “diritto alla resistenza e alla ribellione a un governo, quando si comporta in modo ingiusto”. In questo caso, gli attivisti si oppongono sistema attuale “del business della politica” e alle soluzioni inadeguate alla crisi climatica e alla siccità. “La democrazia deve riprendersi le strade, come sta avvenendo in Francia”, con le mobilitazioni per la riforma al sistema pensionistico promulgata dalla presidenza Macron.

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