Fratelli d’Italia non si nasconde più. Dopo le sparate di Fabio Rampelli sui bambini comepuffi“, che i genitori omosessuali “spacciano” per propri figli – a cui si è associata la ministra Eugenia Roccella – una nuova uscita in tv sulla gestazione per altri arriva dal deputato Federico Mollicone. “La maggioranza, la Chiesa, il mondo cattolico riconoscono nella maternità surrogata un reato. Noi chiediamo che diventi un reato universale perché questa pratica, che noi preferiamo chiamare utero in affitto, è mercificazione della vita umana. Secondo me è un reato più grave della pedofilia“, afferma a Omnibus su La7, il presidente della Commissione Cultura della Camera. E attacca: “Qui siamo di fronte a una persona che vuole scegliersi un figlio come fosse la tinta di casa, l’arredo di casa”.

A porre il tema al centro del dibattito pubblico è stata la circolare del ministero dell’Interno che ha imposto ai Comuni di interrompere le registrazioni all’anagrafe dei figli di coppie omogenitoriali e la successiva bocciatura in Senato della proposta di regolamento europeo sul certificato di filiazione, che avrebbe imposto uno standard in tutti gli Stati membri. I partiti di maggioranza hanno rivendicato le scelte come argine alla pratica del cosiddetto “utero in affitto“, anche se il tema in realtà è molto più ampio. Così sabato sera, a In Onda (sempre su La7) il vicepresidente della Camera di FdI Rampelli è arrivato a dire che le persone dello stesso sesso che ricorrono alla maternità surrogata “chiedono il riconoscimento di un bambino che spacciano per proprio figlio. E domenica, per la festa del papà, ha insistito prendendosela in un post su Facebook con “chi ha scambiato le persone per oggetti o animali o specie arboree e i bambini per puffi”.

A correggerlo era intervenuta subito la conduttrice Concita De Gregorio: “Rampelli, mi scusi, non è che lo spacciano, il bambino è loro figlio. Se si tratta di due madri spesso è nato da una delle due, se si tratta di due padri spesso è nato dal seme di uno dei due. Quand’anche non fosse così, il bambino è tuo figlio anche se è stato adottato”. E sull’esponente di FdI era arrivata una pioggia di critiche dalle opposizioni. Ma il giorno successivo, a Mezz’ora in più su Rai 3, la ministra della Famiglia (e delle Pari opportunità) Eugenia Roccella ha scelto di difendere il compagno di partito: “Spacciare evoca altre cose, magari il termine non è corretto, ma la verità è quella che ha detto Rampelli”. E lunedì anche Mollicone ha minimizzato, parlando di “iperbole lessicale“. Insomma, la linea del governo è quella: le coppie omosessuali non sono “veri” genitori. E nessuno si vergogna più a dirlo.

Articolo Precedente

La storia di Walid, rifugiato politico afgano: “Mio zio voleva che facessi il kamikaze. Naufragio a Cutro? Meglio rischiare la vita in mare”

next
Articolo Successivo

Mario Conte, il sindaco leghista di Treviso che trascrive regolarmente i figli delle coppie gay all’anagrafe. “Sono esigenze sacrosante”

next