Dalla fine del 2022, nei media appaiono costantemente voci sull’inizio della seconda ondata di mobilitazione in Russia. Le autorità ucraine e i servizi segreti di altri Paesi spiegano questa mossa con la mancanza di uomini per continuare una guerra su vasta scala in Ucraina. Il Cremlino nega questi piani, mentre la maggior parte degli esperti concorda sul fatto che le autorità russe non sono pronte a ripetere la mobilitazione autunnale che ha causato il panico nella società e la fuga di migliaia persone dal Paese. Nel frattempo, il media russo URA.RU afferma che, secondo le loro informazioni, in Russia è in preparazione una campagna informativa su larga scala per reclutare soldati a contratto. Secondo i giornalisti, il lancio è previsto per il 1 aprile, anche se i preparativi non ufficiali nelle regioni sono iniziati già a febbraio. Entro la fine dell’anno, in tutto il Paese si prevede di reclutare nelle forze armate circa 400mila soldati professionisti e a controllare la campagna sarà il vicepresidente del Consiglio di sicurezza della Federazione Russa Dmitry Medvedev in persona. La cifra di 400mila è stata confermata da diversi media regionali. Il ministero della Difesa non ha né confermato né smentito questa notizia.

Se le indiscrezioni venissero confermate, si tratterebbe del reclutamento di militari professionisti che firmano un contratto con l’esercito. La necessità di rendere le truppe più professionali è stata annunciata già nel dicembre 2022 dal ministro della Difesa Sergei Shoigu. Ha ordinato di aumentare il numero delle forze militari russe a 1,5 milioni di persone, di cui quasi la metà dovrebbero essere soldati a contratto. Tuttavia, non è chiaro quanti professionisti siano rimasti in Russia a volersi unire ai soldati che combattono in Ucraina. Ad esempio, il direttore scientifico del centro di statistiche indipendente Levada, il sociologo Lev Gudkov, ritiene che sarà abbastanza difficile per lo stato attrarre 400mila militari a contratto.

Forse è per questo che il media russo dell’opposizione Verstka, basandosi sulle sue fonti nelle forze dell’ordine e in diverse amministrazioni regionali, scrive che gli uffici militari di arruolamento stanno avviando un nuovo reclutamento di volontari per la guerra. I residenti della regione di Voronezh (al confine con la regione ucraina di Luhansk), per esempio, hanno già iniziato a ricevere le convocazioni. Allo stesso tempo, le autorità della regione sottolineano che ciò viene fatto per raccogliere informazioni, non per altro. Secondo Verstka, durante l’ispezione agli uomini verrà offerto di andare a combattere in Ucraina di loro spontanea volontà. I giornalisti suggeriscono che in questo modo il ministero della Difesa stia cercando di compensare le perdite dell’esercito russo e specificano che le specialità militari più richieste ora sono l’autista di veicoli corazzati e l’artigliere.

L’esercito russo sta infatti vivendo una grave carenza di personale dopo più di un anno di conflitto ucraino. Secondo varie stime, il totale di perdite irrecuperabili dell’esercito russo, che comprendono sia i decessi che i feriti non guaribili nel breve termine, al momento può arrivare fino a 280mila persone. Tuttavia, il Cremlino chiaramente non sta pianificando una seconda ondata di mobilitazione: mercoledì, il portavoce Dmitry Peskov ha affermato ancora una volta che non ci sono neanche “discussioni” su questo argomento. Come osserva l’Istituto americano per lo studio della guerra, il punto potrebbe essere che le autorità russe ricorreranno a un altro strumento per rifornire i soldati al fronte. Questa settimana è stato presentato alla Duma di Stato un disegno di legge sull’innalzamento dei limiti di età alla leva. Se prima a sottoporsi al servizio militare obbligatorio erano tutti i russi maschi dai 18 ai 27 anni, ora il reclutamento nell’esercito verrà effettuato fino a 30 anni. Hanno in programma di aumentare gradualmente anche il limite inferiore (fino a 21 anni), ma finora la fascia di età si è solo ampliata.

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