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“La mascotte del kebab di Vacchi distribuisce cartine, preservativi e filtri” fuori da una scuola media. I genitori infuriati: “A cosa siamo arrivati?”

di F. Q.

I bambini delle scuole medie escono finite le lezioni e si trovano davanti una mascotte rossa con una corona. Consegna loro dei kit, e viene da pensare che dentro ci siano dei buoni sconto semplici e sobri, a loro adatti, oppure dei piccoli assaggi. Uno non si aspetta certo che il kit contenga “cartine , filtri e fiammiferi per fumare, caramelline e preservativi”. A denunciare il fatto che riguarda la mascotte della catena di fast food di Gianluca Vacchi, Kebhouze, è il cantante Agostino Penna, che rappresenta con le sue parole anche gli altri genitori. Siamo a Roma, davanti a una scuola media che si trova tra via Col di Lana e Piazza Mazzini. La storia la racconta Il Mattino. “Assurdo, sono sdegnato, quel pupazzo colorato distribuiva ai ragazzini delle medie un kit con dentro cartine , filtri e fiammiferi per fumare, caramelline e preservativi. Credo davvero che sia stato superato ogni limite”, le parole di Penna, papà di una stundesse della scuola media. “Ho fatto una breve ricerca su Internet – spiega Penna- e pare che questo locale sia riconducibile a Gianluca Vacchi: è un personaggio noto, soprattutto sui social, ma non credo si possa giocare con l’attenzione dei ragazzini per attirarli con prodotti assolutamente inadatti alla loro età”, spiega il cantante. Che conclude: “Patatina gratis insieme ai preservativi mi sembra un’evidente allusione sessista e volgare. Ripeto: tutto questo è davvero troppo. A cosa siano arrivati per pubblicizzare un kebab?».

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