La lettera di Giorgia Meloni al Corriere.itriattizza il fuoco invece di spegnerlo“. E quello che sostengono i vertici del Partito democratico, che in questi giorni hanno dato vita a un’aspra polemica con Fratelli d’Italia. Dopo le accuse lanciate in aula da Giovanni Donzelli, i dem avevano chiesto le dimissioni di Andrea Delmastro da sottosegretario alla Giustizia, reo di aver passato al suo collega di partito (e coinquilino) informazioni contenute su una relazione del Dipartimento amministrazione penitenziaria sui colloqui avuto in carcere da Alfredo Cospito. “Dopo giorni di attesa sono arrivate le parole dell’onorevole Giorgia Meloni. Pensavamo che fossero le parole di un presidente del Consiglio preoccupato di comporre l’unità e la coesione del Paese in un momento di forte tensione. Abbiamo, purtroppo, letto le parole di un capo partito che difende i suoi oltre l’indifendibile e, per farlo, rilancia polemiche strumentali e livorose contro l’opposizione. Una lettera che riattizza il fuoco invece di spegnerlo”, è la replica del segretario del Pd Enrico Letta, e delle capogruppo al Senato, Simona Malpezzi, e alla Camera, Debora Serracchiani.

Il Pd: “Grave che la premier non faccia dimettere i suoi” – Intervendo a Montecitorio Donzelli aveva letto alcuni passaggi della relazione del Dap, che riportava i dialoghi tra Cospito e alcuni esponenti di ‘ndrangheta e camorra. Dialoghi avvenuti poche ore prima di un incontro dell’anarchico con alcuni deputati del Pd. Ecco perché il deputato di Fdi aveva attaccato i dem. Che avevano reagisto chiedendo le dimissioni di Delmastro, reo di aver diffuso informazioni considerati non divulgabili. “Riteniamo davvero molto grave che la Presidente del Consiglio non consideri la diffusione di documenti dichiarati dal Dap non divulgabili come una ragione per le dimissioni del sottosegretario alla Giustizia, Delmastro. E riteniamo altrettanto grave che non senta il dovere di prendere le distanze dall’uso diffamatorio verso il Partito democratico che il coordinatore del suo partito, nonché vice presidente del Copasir, Donzelli, ha fatto di quelle notizie riservate”, prosegue la nota di Letta, Malpezzi e Serracchiani. “Le affermazioni della Presidente Meloni sulla necessità di comportamenti responsabili – si insiste nella nota – ci inducono a ricordarle che il Pd ha nel suo dna la tutela della libertà, della democrazia, delle istituzioni repubblicane, dello Stato di diritto ed è e sarà sempre un costruttore di unità e coesione nazionale. Su questo terreno, Presidente, Meloni ci troverà sempre tutti uniti. Non è pertanto a noi che l’appello va rivolto ma a Fdi, di cui lei è leader e presidente, che ha infranto con accuse diffamanti e calunniose questa unità politica proprio in uno dei momenti parlamentari più importanti, il voto per l’istituzione della Commissione Antimafia. Ricordi che a parlare per noi sono la nostra storia, la linearità dei nostri comportamenti e i tanti caduti del nostro campo, vittime della nostra intransigenza nei confronti del terrorismo. La stessa fermezza che teniamo oggi verso tentativi di sovvertimento dell’ordine costituito che non ci vedono e non ci vedranno mai ambigui”.

Conte: “Donzelli e Delmastro hanno sbagliato” – Quelle del Pd non sono le uniche reazioni alle parole di Meloni, che ha blindato Delmastro e Donzelli. “Questo appello della premier lo raccogliamo in toto, con tutto il Movimento 5 stelle in tutte le sue componenti. Assolutamente siamo d’accordissimo, ci deve essere l’unità nazionale contro le intimidazioni e le minacce eversive dei giorni scorsi, delle settimane scorse e di queste ore. E così dovrà essere nelle prossime settimane, questo appello della Meloni lo raccogliamo, abbiamo una grande sensibilità istituzionale e abbiamo a cuore gli interessi di tutti i cittadini”, dice Giuseppe Conte, parlando con i giornalisti in occasione di una manifestazione elettorale nel Lazio. “Però la Meloni – aggiunge l’ex premier – deve dimostrare di non essere leader di partito ma di aver capito di sedere nella posizione di presidente del Consiglio e deve tutelare gli interessi di tutti i cittadini alla sicurezza e la lealtà con le Istituzioni. Deve imporre a due suoi fedelissimi del partito Fratelli d’Italia di dimettersi, perchè quelle due persone hanno sbagliato, hanno raccolto informazioni sensibili e non erano divulgabili, le hanno utilizzate per aggredire una forza di opposizione, per fini di mera lotta politica, un abuso, un uso assolutamente distorto di informazioni riservate per fini di lotta politica”.

Verdi- Sinistra: “Meloni difende i suoi per difendere se stessa” – “Dalla leader che ha accusato il presidente del Consiglio nel pieno della pandemia di tenere ‘un comportamento criminale’, arriva l’appello a moderare i toni, dopo che i vertici del suo partito hanno tacciato parte dell’opposizione di continuità con la mafia associando fantasiosamente intercettazioni non divulgabili, sospetto ribadito nella sua lettera”, dice Stefano Patuanelli del M5s. “I toni – prosegue il senatoresi sono incendiati a causa di motivazioni che hanno nomi e cognomi. Ma leggendo questa lettera, effettivamente, forse non sono Donzelli e Delmastro a doversi dimettere, ma Giorgia Meloni. È evidente che Cospito debba rimanere sotto sorveglianza medica ma in regime di 41bis” . “Purtroppo non siamo sorpresi dalle parole di Giorgia Meloni. La premier ha preferito difendere i suoi fedelissimi Donzelli e Delmastro. Difende loro per difendere se stessa. Una decisione senza coraggio”, dicono invece i capigruppo di Alleanza Verdi e Sinistra di Camera e Senato Luana Zanella e Peppe De Cristofaro. “Meloni – proseguono – prova a mettere una pezza ad una vicenda gravissima che ha visto due esponenti di primo piano di Fdi usare documenti riservati per attaccare le opposizioni. Un uso distorto delle informazioni da parte di titolari di ruoli e funzioni cruciali al servizio del paese e non del proprio partito. Meloni non può fare finta che la responsabilità del surriscaldamento del clima non sia di Donzelli, Delmastro e di Fratelli d’Italia. Da giorni gli esponenti di FdI martellano con una campagna diffamatoria verso le opposizioni, utile solo a buttare fumo negli occhi degli italiani, utilissima per nascondere i disastri del governo”.

La posizione di Azione e Italia viva – Più sfumata la posizione di Elena Bonetti, vicepresidente della Federazione Azione-Italia viva. “Che la presidente Meloni abbia richiamato la politica ad assumersi la responsabilità di una posizione forte di fronte agli attacchi che si stanno perpretando contro le istituzioni è un atto dovuto, importante, a cui tutto l’arco parlamentare deve rispondere, a partire da chi oggi esercita responsabilità di governo, in particolare quindi i membri del suo partito e della sua maggioranza – dice l’ex ministra -. Da due membri di governo, il Sottosegretario Delmastro e l’On. Donzelli, vicepresidente del Copasir, un comportamento del tutto irresponsabile. È un fatto grave che si siano rivelati passaggi istituzionali e informazioni che, per quanto non fossero cifrate, erano sensibili, che chi ricopre incarichi di governo sa che sono riservate, in un passacarte, questo pare dalla loro voce sia accaduto, nel salotto di casa. Meloni dovrebbe trarre le conseguenze su quelle che sono le adempienze e Delmastro dovrebbe agire in un incarico di governo di qualcosa, lo Stato, che lui non possiede e agire nell’interesse di tutti. Qual è stato il nostro interesse che lui ha garantito nel rivelare delle informazioni sensibili a Donzelli perché potesse fare un intervento in aula?”.

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Cospito, Meloni blinda Delmastro e Donzelli: “Nessun presupposto per dimettersi. Accuse a Pd eccessive, ma indignazione è singolare”

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Il sostenitore a Meloni: “Non abbassare la testa”. E lei risponde in dialetto: “Nun te preoccupa’”. E su FdI: “Ci davano per spacciati, ma siamo qui”

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