Una campagna per aiutare nell’inclusione scolastica bambini con disabilità motoria, visiva e uditiva in Senegal, selezionando 69 scuole in altrettanti quartieri per un totale di 744 bambini, di cui il 44% minori di sesso femminile. Il progetto si chiama DEECLIQ (Decidiamo sull’istruzione per i bambini con disabilità attraverso scelte libere e un approccio inclusivo di qualità) ed è realizzato da Acra, ong onlus milanese laica e indipendente fondata nel 1968 che si occupa di cooperazione internazionale, di sostenere e tutelare i diritti umani e il contrasto alla povertà e alle disuguaglianze. Iniziativa conseguita da un Consorzio guidato da Acra con ISCOS, Humanité & Inclusion Afrique Cap Ouest, FSAPH, COSYDEP, Centro Universitario per la Cooperazione Internazionale dell’Università di Parma, oltre al sostegno dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo – Sede di Dakar. La campagna è nata con lo scopo di favorire l’accesso all’istruzione ai minori con disabilità, fortemente esclusi da programmi di educazione pubblica, in un contesto molto difficile dove la scolarizzazione e l’istruzione, per fattori locali contingenti, riguarda solo la metà della popolazione. “Sinergia e approccio integrato. Queste sono state le parole chiave del progetto che stiamo portando avanti in 69 scuole in Senegal, insieme ad altre ong nazionali e internazionali e in collaborazione con il ministero dell’Educazione” dice a Ilfattoquotidiano.it Alessia Albanetti, referente del progetto in Acra. “Gli ostacoli alla scolarizzazione dei bambini con disabilità – aggiunge – sono numerosi e complessi, per questo le azioni hanno coinvolto diversi attori su vari livelli: le famiglie, il personale scolastico, gli assistenti sociali, le autorità locali e tradizionali, i funzionari del ministero. La mobilitazione di tutti questi attori ha permesso di mostrare che “Imparare insieme nella diversità” oggi in Senegal è possibile”.

La campagna per aiutare minori con disabilità a frequentare la scuola – Secondo l’Unesco meno del 10% di bambine e bambini con disabilità in Senegal hanno accesso ad una scuola pubblica e gratuita. Il Paese africano si colloca tra i più poveri al mondo (170° nel ranking dell’Indice di Sviluppo Umano HDI UNDP, 2021). Secondo gli ultimi dati disponibili “oltre 1 milione e mezzo di bambini, il 47% della popolazione in età scolare, sono privi di istruzione. Una percentuale destinata a crescere se riferita ai minori con disabilità”, sottolinea l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura. In che cosa consiste il nuovo progetto? DEECLIQ con la campagna “Apprenons ensemble dans la diversité” (Impariamo insieme nella diversità) intende organizzare numerose attività nelle città ma anche nelle aree rurali. E lo fa con carovane, concerti, rappresentazioni teatrali, performance sportive, spot radiofonici e televisivi, incontri con autorità e famiglie. Finora ha toccato circa 3 milioni di persone in 69 villaggi contadini e quartieri cittadini, per riflettere e contribuire al cambiamento di comportamenti, per accrescere, nei bambini con disabilità e nelle loro famiglie, la consapevolezza delle proprie capacità e diritti. Ne sono nati anche dei video, firmati dall’agenzia di comunicazione e adv internazionale, Havas Africa Senegal. “L’obiettivo – dicono gli organizzatori – è fornire esempi positivi e testimonianze per contrastare gli stereotipi sulla disabilità e sensibilizzare le comunità locali affinché l’educazione, l’inclusione e l’integrazione siano un’esigenza comune e condivisa”.

La voce dei protagonisti – Ad esempio, protagonista della campagna è Sidy Diarra, allenatore di calcio in sedia a rotelle, che si racconta ai tanti bambini che frequentano il Khar Yalla Football Club di Dakar: “Niente è impossibile se si crede in sé stessi” dice nella sua video testimonianza. Leufa Seck, ballerino senegalese con le stampelle che si racconta così: «La mia disabilità non definisce chi sono, ma mi ha spinto ad andare oltre”. Anche Mariame, spiega come si batte per promuovere i diritti di persone con disabilità, come il suo fratellino. “È Il mio tesoro”.

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