Lo scontro tra Mosca e Kiev non si limita al campo di battaglia ucraino, ma travalica i confini del Paese di Volodymyr Zelensky e arriva a influenzare anche vecchi e nuovi scontri in altre aree del mondo. Come ad esempio il Medio Oriente, in special modo l’Iran. L’ultimo attacco alla fabbrica della Difesa della Repubblica Islamica, a Isfahan, che secondo alcuni media americani sarebbe da ricondurre a Israele, ha infatti scatenato le reazioni dei due Paesi in guerra, con Kiev che attribuisce la responsabilità al ruolo svolto dal regime degli ayatollah nel conflitto ucraino, in particolar modo con la fornitura di droni all’esercito della Federazione.

Non a caso, Mosca condanna “fermamente” l’attacco alla struttura militare iraniana, come affermato dal ministero degli Esteri russo in una nota. “Condanniamo fermamente qualsiasi azione provocatoria potenzialmente in grado di provocare un’escalation incontrollata della tensione in una regione già lontana dalla calma – si legge nel testo prodotto dal dicastero guidato da Serghej Lavrov – Tali azioni distruttive possono avere conseguenze imprevedibili per la pace e la stabilità in Medio Oriente”. La diplomazia russa sposta poi l’attenzione sull’atteggiamento del fronte occidentale anche a fronte di un’innalzamento della tensione che allontana ulteriormente la possibilità di un nuovo accordo sul nucleare iraniano: i Paesi occidentali “smettano di giocare e trovino finalmente la forza per giungere a un accordo definitivo sulla ripartenza del Jcpoa“, ha aggiunto infatti Lavrov.

Intanto, la Repubblica Islamica ha convocato l’incaricato d’affari ucraino nel Paese a seguito dei commenti fatti da Kiev sull’attacco. In particolare, era stato il consigliere del presidente, Mikhailo Podolyak, a collegare ciò che è accaduto a Isfahan con il coinvolgimento di Teheran nel conflitto ucraino: “La logica della guerra è inesorabile e omicida. Presenta il conto rigorosamente agli autori e ai complici. Panico nella Federazione russa: mobilitazione senza fine, difesa missilistica a Mosca, trincee a 1.000 km di distanza, preparazione di rifugi antiaerei. Notte esplosiva in Iran: produzione di droni e missili, raffinerie di petrolio. L’Ucraina vi aveva avvertiti“, ha scritto su Twitter.

Anche Israele, indicato come responsabile dell’attacco a Isfahan, è intervenuto sulla questione. E lo ha fatto con il primo ministro, Benjamyn Netanyahu, che ha rivelato il contenuto parziale di una conversazione telefonica avuta nelle scorse ore col presidente francese Emmanuel Macron: “Il presidente Macron e io abbiamo condannato con forza la partecipazione attiva dell’Iran nel ferimento di civili innocenti in Ucraina”, ha affermato.

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