Quattrocento studenti hanno preso parte a Milano a un evento organizzato venerdì 27 gennaio dal consigliere regionale Luigi Piccirillo, dal gruppo Agende Rosse, dalla Rete antimafie Martesana e dall’Associazione Peppino Impastato e Adriana Castelli. Al centro dell’incontro le mafie e il contrasto al crimine organizzato, con l’intervento del procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri, e Salvatore Borsellino in collegamento video. All’evento, moderato dal giornalista del ilFattoQuotidiano.it Giuseppe Pipitone, ha preso parte anche Angelo Corbo, agente della scorta di Giovanni Falcone sopravvissuto alla strage di Capaci, che ha raccontato ai giovani le sensazioni e le emozioni provate proprio quel 23 maggio del 1992. Il fratello del giudice Paolo Borsellino ha anche commentato l’arresto di Matteo Messina Denaro: “Fino a quando non verrà ritrovata l’agenda rossa io non posso dire di avere avuto giustizia. Neppure – ha detto Salvatore Borsellino – se viene catturato Matteo Messina Denaro. Sono felice che adesso si trovi in carcere, ma non è vittoria da parte dello Stato: è una sconfitta sapere che una latitanza sia durata 30 anni”.

Sull’argomento è intervenuto anche il procuratore capo di Catanzaro: “Sentire affermazioni come ‘non c’è più Cosa Nostra’ o ‘la mafia è stata sconfitta’ è vergognoso. Le mafie mutano col mutare della società”, ha spiegato Gratteri. Con Matteo Messina Denaro “hanno arrestato l’ultimo dei latitanti che hanno partecipato alle stragi. È vero che quella Cosa Nostra non c’è più, ma quella Cosa Nostra – ha aggiunto Gratteri – non c’era più già un minuto dopo le stragi”.

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