“Mi permetterei di consigliare al governo, al presidente del Consiglio e a Salvini di abbandonare la retorica e la demagogia quando si governa. Finiamola con questa retorica insopportabile del sovranismo, della patria, della nazione, da parte di esponenti politici che sono gli eredi di una storia italiana che ha portato alla mutilazione della nostra patria“. È il duro monito del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, che nella sua consueta diretta Facebook del venerdì si sofferma sulla crisi diplomatica tra Italia e Francia.

E menziona anche il presidente del Senato, che, come è noto, conserva nella sua abitazione un busto di Mussolini: “Nessuno vuole guardare al passato, ma se continuano a fare demagogia e retorica continua, dobbiamo ricordare al senatore La Russa che, grazie alla guerra voluta da Mussolini, la nostra patria è stata mutilata, perché, dopo aver perso quella guerra sciagurata con centinaia di migliaia di morti, le potenze che hanno vinto la Seconda Guerra Mondiale, il 10 febbraio 1947, con un diktat hanno preso territori italiani, come l’Istria – continua – Fiume, Zara, il Carso, Quarnaro, le isole della Dalmazia, e li hanno attribuite alla Jugoslavia di Tito. Siamo stati a un passo dal perdere Trieste, riconsegnata soltanto dieci anni dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale. Quindi, quelli che oggi parlano 10 volte al giorno di patria, sono eredi di una tradizione che ha fatto mutilare la nostra patria. Non possono pensare di trattare con la Francia o con la Germania come se stessero a fare ancora la campagna elettorale in Italia, raccontando stupidaggini, perché così fanno male al nostro paese”.

De Luca auspica quindi un intervento di Sergio Mattarella: “Oggi dobbiamo recuperare assolutamente il rapporto con la Francia nell’interesse dell’Italia. Ci auguriamo che il presidente della Repubblica, con la sobrietà e con la riservatezza che lo contraddistiguono, riallacci i fili del dialogo coi nostri vicini francesi. Siamo arrivati a un incidente diplomatico con la Francia per un atteggiamento dilettantesco e un po’ provinciale assunto dal governo italiano sulla vicenda dei migranti da ricollocare – aggiunge – Siamo di fronte a un tema di grandissima complessità che va affrontato con altrettanta responsabilità. Non ci possiamo consentire di affrontare questi temi con demagogia e dilettantismo e non ci possiamo permettere il lusso di avere una rottura dei rapporti diplomatici con la Francia, il Paese d’Europa con il quale più, che con ogni altro Paese, possiamo trovare un’alleanza quando dobbiamo parlare di temi economici che interessano l’Italia”.

Il politico dem riassume poi la vicenda: “Macron è stato attaccato e criticato per aver dato la disponibilità francese ad accogliere i migranti esattamente da quelli che, in Francia, sono alleati dell’onorevole Meloni e di Salvini, cioè dalla Le Pen e dai sovranisti francesi. Anziché dare, con molta sobrietà, un ringraziamento alla Francia per la disponibilità che aveva offerto, si sono comportati come se stessero discutendo in un dopolavoro, mettendo in grande difficoltà il governo francese, il quale a un certo punto ha fatto rilevare che i rapporti diplomatici sono una cosa seria e che non si possono avere rapporti tra Stati come se stessimo scherzando. È venuta fuori – sottolinea ancora De Luca – una contraddizione che riguarda il presidente del Consiglio, il quale pensa di avere una immagine all’estero e un’immagine completamente diversa in Italia. Qui continua a fare propaganda e demagogia, all’estero invece si presenta in maniera accettabile e gradevole. Questo giochino non è più consentito, cioè non è più consentito di fare quello che si vuole in Italia e poi andare in Europa col volto presentabile”.

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