Dalla proroga fino a fine anno dei crediti di imposta e del taglio alle accise, fino all’aumento del tetto al contante a 5mila euro, passando per la norma sblocca-trivelle e la rateizzazione delle bollette: sono le misure contenute nel decreto Aiuti quater, approvato dal Consiglio dei ministri. Un provvedimento che il governo ha motivato con la necessità d’intervenire contro il caro-energia con una cifra complessiva di poco superiore ai 9 miliardi di euro. Il decreto, in ogni caso, contiene molte misure che con la crisi energetica non c’entrano nulla. E che hanno creato crepe in maggioranza, anche se alla fine il dl Aiuti quater è stato approvato dal Consiglio dei ministri in serata. La conferenza stampa di Giorgia Meloni, invece, è attesa per la mattinata di venerdì.

LE FRIZIONI NEL GOVERNO – Le crepe in maggioranza sono nate su due provvedimenti: trivelle e la modifica del Superbonus dal 110 al 90%. Il governatore leghista del Veneto, Luca Zaia, ha chiarito di opporsi a nuove trivellazioni nel Polesine, soluzione che sarebbe possibile con la norma per sbloccare le concessioni e aumentare la produzione di gas naturale. Parole “condivise pienamente” dal ministro Roberto Calderoli. In Forza Italia, invece, emerge disappunto per l’accelerazione sul décalage degli incentivi ai lavori edilizi per l’efficienza energetica, non più del 110% ma del 90% nel 2023. Secondo fonti parlamentari berlusconiane, “è assolutamente sbagliato mettere mano a una misura così delicata e sentita, senza neanche svolgere una riunione di confronto“, e “stupisce” che non sia stata affrontata anche la questione dello sblocco dei crediti. Le due misure non comparivano nel tweet di Matteo Salvini sul decreto, poco prima del Cdm: “Tetto al contante da mille a 5mila euro, niente tasse su premi e straordinari ai dipendenti, rateizzazione per le bollette delle aziende: altri passi in avanti, in coerenza col programma elettorale. Bene così”. Ecco le principali misure contenute nella bozza di decreto entrata in Consiglio dei ministri.

TETTO AL CONTANTE – Sale a 5mila euro la soglia entro cui è possibile pagare in contanti. Il decreto Aiuti quater modificherà l’attuale normativa secondo cui il tetto dal primo gennaio sarebbe stato ridotto da duemila a mille euro. Si stanziano poi 80 milioni di euro per il 2023, destinati a contributi per i commercianti obbligati alla trasmissione telematica dei corrispettivi all’Agenzia delle entrate. I contributi sono in credito di imposta pari al 100% della spesa sostenuta, fino a 50 euro per ogni registratore telematico (il registratore di cassa connesso a internet) acquistato.

REVISIONE SUPERBONUS – Spunta a sorpresa nel testo anche la revisione del Superbonus: la norma tra le altre cose fa scendere nel 2023 la percentuale dello sconto sulla spesa per i lavori di efficientamento energetico dal 110% al 90%. L’agevolazione sarà confermata anche per gli immobili unifamiliari ma con un un limite di reddito (a 15mila euro) variabile in base ad una sorta di quoziente familiare. Il superbonus si applica invece al 110% fino al 31 marzo 2023 per le villette unifamiliari che abbiano completato il 30% dei lavori entro il 30 settembre 2022.

SBLOCCO DELLE TRIVELLE – Nel decreto arrivano poi le misure per l’incremento della produzione di gas naturale con “il rilascio di nuove concessioni tra le 9 e le 12 miglia“, in deroga al decreto legislativo del 2006. Si prevede inoltre che, “in deroga” al divieto alle trivellazioni previsto dalle norme per l’attuazione del Piano energetico nazionale, “è consentita la coltivazione delle concessioni” di coltivazione di idrocarburi “poste nel tratto di mare compreso tra il 45esimo parallelo e il parallelo passante per la foce del ramo di Goro del fiume Po” ad una distanza dalla costa superiore a 9 miglia.

BOLLETTE A RATE – Una norma invece che agisce sul carobollette prevede la possibilità per le imprese di chiedere la rateizzazione dei pagamenti di luce e gas. La misura è destinata alle “imprese residenti in Italia” e concede la possibilità di rateizzare gli importi “eccedenti l’importo medio contabilizzato” nell’intero 2021 per i consumi effettuati dal “primo ottobre 2022 al 31 marzo 2023” e fatturati entro il “31 dicembre 2023”. La rateizzazione decade in caso di inadempimento di due rate anche non consecutive. È prevista la possibilità di ottenere la garanzia di Sace, ma viene rilasciata “a condizione che l’impresa richiedente non abbia approvato la distribuzione di dividendi o il riacquisto di azioni nel corso degli anni nei quali si procede al riconoscimento della rateizzazione”. “Qualora le suddette imprese abbiano già distribuito dividendi o riacquistato azioni al momento della richiesta, l’impegno è assunto dall’impresa per i dodici mesi successivi“, si legge nell’articolo 3 della bozza del decreto.

PROROGA TAGLIO ACCISE – Sono stanziati 1,3 miliardi di euro per la proroga dal 19 novembre 2022 al 31 dicembre 2022 dello sconto fiscale sulle accise della benzina e del diesel che conferma il taglio di 30,5 centesimi al litro (considerato anche l’effetto sull’Iva). Per il gpl lo sconto vale 8 centesimi di euro ogni kg che sale a circa 10 centesimi considerando l’impatto sull’Iva. Confermata inoltre la riduzione dell’Iva al 5% per l’acquisto di gas naturale per autotrazione.

PROROGA CREDITO IMPRESE – Viene inoltre esteso fino a fine dicembre il contributo straordinario, sotto forma di credito d’imposta, a favore delle imprese per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale. Il bonus sull’acquisto di luce e gas per le imprese energivore è pari al 40% della spesa sostenuta per la bolletta, al 30% per le altre attività.

PREMI AZIENDALI ESENTASSE – Sale infine da 600 a 3mila euro la soglia dei premi esentasse che le imprese potranno concedere ai dipendenti come ‘fringe benefit’ per pagare le bollette. Il provvedimento ricalca, alzandone il tetto, la norma del dl Aiuti bis. Il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati al lavoratore dipendente, nonché le somme erogate o rimborsate allo stesso dal datore di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche di acqua, luce e gas, non concorreranno dunque a formare il reddito imponibile nel nuovo limite di 3mila euro.

PIÙ TEMPO A GSE – Il Gestore dei servizi energetici (Gse) avrà più tempo per acquistare, stoccare e rivendere a prezzi calmierati il gas naturale per contribuire alla sicurezza degli approvvigionamenti. Nel decreto il termine del 31 dicembre 2022 entro cui il Gse avrebbe dovuto vendere il gas naturale acquistato, nel limite di 4 miliardi, viene prorogato al 31 marzo 2023. Al Gse viene quindi dato più tempo (dal 20 dicembre 2022 al 15 aprile 2023) per rimborsare lo Stato del prestito che verrà trasferito alla società, interamente partecipata dal Mef.

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